Artists  
Gallery     

Kyoto Gallery

Info per aderire

Formmail Email

Luvit


Cerca nel sito

GuestBook

Contact


Lista eventi di oggi
PressRelease
   

         

Art News

 

Il Giornale dell'Arte

 

 

 

 

GuestBook  2011

2016  2015  2014  2013  2012  2011 2010  2009  2008  2007  2006  2005  2004

Tutti i testi saranno selezionati ed inseriti
in ordine cronologico crescente. 

Si prega non inviare testi non attinenti al mondo dell'Arte

Per inserire il vostro testo o commento


*******************************************************************************

======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

Nome: maria pia
From: putignano
Email: putignanopia@otmail.it
Invia: Invia
Remote Name: 79.47.248.123
Remote User:
HTTP User Agent: Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 6.1; Trident/4.0; SLCC2; .NET CLR 2.0.50727; .NET CLR 3.5.30729; .NET CLR 3.0.30729; Media Center PC 6.0; Tablet PC 2.0; .NET4.0C; .NET CLR 1.1.4322; AskTB5.6)
Date: 12/01/2011
Time: 23.29.33

Testo

L'arte è avere calore,fuoco,amore,dolcezza dentro di se, tanto da volerla donare agli altri.

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

TINO SIGNORINI - NELLE TENEBRE DELLA FANTASIA di Claudio Alessandri

Chiunque abbia avuto la ventura di conoscere il pittore, l’artista, Tino Signorini e vada alla ricerca della figura di un artista come immaginata da un animo romantico, votato al tormento della comprensione dell’intimo umano, è bello che servito. Tino Signorini è la rappresentazione più fedele dell’essere ieratico, la sua figura snella accentuata dall’altezza, è il mezzo, non la ragione del suo apparire distante dalle minuzie del mondo, è il suo volto a caratterizzarlo, o meglio il suo sguardo che da la sensazione di essere sempre perduto per sentieri inesplorati, dolori provati nel profondo e immaginati in una vita assurda nel suo proporsi, nella realtà di un perenne olocausto.
Tutto ciò si stratifica nei supporti che accolgono l’espressione artistica di Signorini, nella personale proposta, ancora una volta, da Laura Romano profonda estimatrice dell’arte nel termine più nobile, i colori prevalenti sono il nero, il grigio solcati da brevi lampi azzurri, alcuni verdi, eppure le opere pittoriche di questo artista non suggeriscono visioni lugubri, il nero non simboleggia la morte, il grigio la mediocrità, l’azzurro e il verde attimi, solamente attimi di visioni felici rapidamente catturate e fagocitate dalle tenebre.
Tino Signorini fa vivere la notte, dalle case appena percepibili nell’oscurità che emana irritante mistero, si accendono all’improvviso luci racchiuse nell’angusto rettangolo di una finestra, occhi luminosi che esprimono vita, desiderio di narrare storie segrete di amori rubati, di profondi dolori raffigurati su una tela o vergati su pagine ingiallite di un narratore che trova rifugio solamente nella flebile luce di una lampada triste.
Signorini un artista, una idea rivelata con estrema pudicizia, una tecnica che sfida il comprensibile, messaggera di un’idea mai mutata nei tanti anni di fervido operare in un campo, la personale raccoglie opere dal 1980 al 2011, che non predilige i colori squillanti, le immagini definite per non affaticare la mente dell’osservatore, Tino Signorini non ci regala l’evidente, quasi una sfida alla comprensione, richiamata nel buio da piccoli lampi luminosi ciò che nessuno potrà mai comprendere, decifrare nell’oscurità dell’intelletto, non una vita, ma milioni di vite, non un racconto, ma milioni di racconti che non propagano notizie luttuose, ma gioia nella scoperta, frutto della magia di un’arte che può anche non piacere, ma attrae e induce in considerazioni che vanno al di la del limitato supporto per invadere un mondo che ha perduto, per sempre, la gioia e la musicalità del silenzio. 

La mostra di Tino Signorini si inaugura il 4 febbraio 2011 alle ore 18 presso la Galleria Elle Arte di Via Ricasoli, 45 Palermo e si protrarrà fino al 19 febbraio 2011.
Orari 16,30 - 19,30 (Chiuso Domenica)

Claudio Alessandri 


=======================================================================================

GIUSEPPE FELL – L’ETERNO MISTERO

Terra, acqua, aria, fuoco; con questo titolo l’ultima mostra di Giuseppe Fell, si addentra in un mondo misterioso, una dimensione ultraterrena che simboleggia, inutile ricordarlo, i quattro elementi che rappresentano la creazione, la Divinità che si manifesta nei suoi elementi terreni, comprensibili dall’umanità intera, ma non sondabili nel suo aspetto spirituale. Esperti dell’occulto, dotti scienziati o anche teologi di chiara fama, hanno cercato di svelare un mistero che, come tale, non può essere compreso da mente umana, stimolo e irritante pensiero dell’uomo da quando, grazie a questi elementi fondanti è comparso sul nostro pianeta.
Quindi Giuseppe Fell, nei suoi dipinti vuole rappresentare il mistero, sotto le sue diverse forme e colori, è un giuoco più che una sfida, questo “divertissement” si evidenzia in forme indefinite e indefinibili, nei colori che si incontrano e si amalgamano, oppure si scontrano in funambolismi cromatici che, solo l’abilità dell’artista soccorre per non farli piombare della banalità, nel “dèjà vu”.
Quest’ultima personale di Fell, ospitata dalla Galleria Elle Art di Palermo, ordinata con la solita sapienza da Laura Romano, ci offre un mondo apparentemente perfetto, almeno nella completezza dei suoi quattro elementi, i dipinti sono una evidente sfida alla materia a divenire preziosa, diversa nella composizione formale e cromatica, ci sovviene la ricerca della “pietra filosofale”, quando la moderna scienza muoveva i primi passi tra mortai, pestelli e alambicchi in ambienti ispiranti mistero, era quella, pur nel fantastico, la sperimentazione e è proprio quello che “insegue” Fell, con identica ansia di scoperta.
Il titolo scelto da Giuseppe Fell per questa mostra, ci conduce e riflettere sul mondo dell’arte moderna, è molto probabile che l’artista volesse esprimere, non il Trascendente nella forma terrena, ma il tormento, il suo tormento nella ricerca di forme finite nelle infinite soluzioni offerte dall’arte.
Della musica, dell’arte sotto le sue svariate forme, della poesia si dice: “sublime”, quindi al di fuori di una espressione banale, il sublime si addice alla divinità, alla bellezza generata da una natura non corrotta. Ed è proprio qui l’assurdo, una natura splendida è esente dalla presenza umana, eppure è nell’essere umano che il “Supremo si è compiaciuto” e da lui ha fatto scaturire la bellezza e l’armonia, oppure è l’illusione, la pietra di paragone tra la volgarità, il dolore, la sopraffazione che derivano da quella “splendida armonia” che l’essere umano ha corrotto “sua immagine e somiglianza”.
Osserviamo le opere di Giuseppe Fell, quell’incontro o scontro di colori a volte vivaci, a volte tenui che rappresentano, forse, l’umanità nei suoi straordinari valori e nel contempo vergognosi disvalori, giungiamo alla conclusione, certamente opinabile, che le opere di Giuseppe Fell sono degli specchi che riflettono, non l’uomo nella sua fisicità, ma la sua spiritualità generosa o orrenda miseria di azioni corrotte da infamante desiderio di prevalere sul prossimo per soggiogarlo al suo volere, anche il più torbido e meschino. 

La mostra si inaugura il 14 gennaio alle ore 18.00 presso la Galleria Elle Arte - Via Ricasoli, 45, Palermo ed è visitabile fino al 29 gennaio tutti i giorni dalle 16,30 alle 19,30 escluso la domenica

Claudio Alessandri

=======================================================================================

ALDO CACIOPPO E LA PITTURA DINAMICA di Claudio Alessandri

Nell’osservare le opere di questo giovane artista che, in breve tempo, ha acquisito tutte le regole che sono alla base dell’arte pittorica, sommate a un talento naturale, si nota immediatamente la ricerca di un mondo vitale, propositivo, l’espressione artistica, anche la più impeccabile dal punto di vista formale, non desterà mai un interesse duraturo, vivrà nell’attimo di uno sguardo fugace e non farà mai la storia dell’arte, in senso universale.
Aldo Cacioppo, come di già evidenziato in precedenza, osserva l’umanità che lo circonda, gli oggetti, anche i più banali e la natura, la forma più spontanea di proporsi all’evidenza. La natura, anche se rappresentata da una roccia, solo apparentemente è immobile, ma all’occhio esperto di un artista, non sfuggono le infinite varianti che offre quel modello “ottuso”, non intendiamo riferirci ad una visione tridimensionale, Aldo coglierà la plasticità di un’ombra che, proiettata sulla superficie amorfa, le conferisce vita, movimento la, dove il comune osservatore scorge unicamente una massa informe e inamovibile.
Nel fornire una spiegazione logica a quanto fin qui affermato, ecco mostrarsi il candore di alcune vele, gonfie di vento, spingono dei battelli verso mete immaginate, sognate, ma l’insieme rappresentata non mostra contorni definiti, il vento, il mare e le nuvole sono in continuo divenire ed è sotto questo aspetto che Cacioppo le coglie in forma dinamica, l’immagine apparentemente confusa, suggerisce quel movimento rapido che sorregge l’intera opera, non sarebbe così se l’artista rappresentasse delle barche a vela in navigazione, linee seducenti, colori vividi di un mondo marinaresco che noi conosciamo molto bene, in questo caso osserveremmo l’immagine riprodotta su di una cartolina, un ricordo di un momento felice, subiremmo il fascino immediato, più di un sentimento che visivo, e nulla più.
Nell’opera di Aldo leggiamo l’energia, quella forza selvaggia che spira sul mare a gonfiare delle vele, ma anche ed è questo l’essenziale, quel movimento che è vita e che rimane impresso nella nostra mente ancora per molto tempo.
Se invece ad attrarci sono dei cavalli lanciati al galoppo verso il traguardo, ecco che l’immagine si anima in quella dinamicità che caratterizza la maggior parte dei dipinti di Aldo, i colli protesi verso il loro premio, la massa possente dei corpi sfuma nella rapidità della corsa, i fantini divengono macchie di colore che abbandona l’attimo che precede, si riconoscono le casacche dai vivaci colori che accompagnano, disfacendosi attimo dopo attimo nell’assecondare lo sforzo del cavallo. Anche in questo caso l’immagine non è nitida, se così fosse parleremo di dinamicità del “futurismo”, quella corrente pittorica che, per prima, volle spezzare l’immobilismo delle scuole affermate da secoli, ovviamente con le dovute e volute differenze.
Un torero protende il suo petto a sfidare le corna del toro, la lotta senza tempo, tra forza bruta e valore dell’intelligenza, il rosso squillante della”mantiglia” si diffonde in gran parte sul supporto dipinto, l’uomo e la bestia sono appena percettibili e è così che mai nessuna retina potrà cogliere quell’attimo supremo, quel filo sottilissimo che separa la vita dalla morte: e è vita la danza, il corpo di una ballerina che colora il supporto con il suo elegante, rapido movimento.
Potremmo proseguire in queste interpretazioni critiche all’infinito, fino a quando la luce violenta che ha colpito il nostro vedere speculativo si spegne, una volta esaurito il trepido, difficile e sempre aleatorio giudizio assolutamente personale. Abbiamo parlato di vele, di cavalli, di tauromachia e della sua espressione danzante, ma Aldo non è solo questo, è anche altro, moltissimo altro che suggerisce un avvenire ricco di soddisfazioni e sempre nuove vie, quelle strade che, se percorse coerentemente, hanno una sola meta, l’arte sopra ogni altra cosa.

La Mostra sarà inaugurata il 12 gennaio presso l’Associazione Libera, sede espositiva: Sapori e Sapere della Legalità, Piazza Castelnuovo, 13 Palermo e si protrarrà fino al 12 febbraio, orario: 9 – 13 – 16 - 20

Claudio Alessandri


=======================================================================================

IL RINOCERONTE DI DURER DI PINO MANZELLA

Ritrovo Pino Manzella dopo molti anni, non per mia colpa o sua, semplicemente perché l’eco della sua attività pittorica mi giungeva come eco lontano, la sua attività artistica che parecchi anni innanzi mi aveva catturato, continuavo a partecipare al suo percorso creativo percorrendo un viale parallelo con lo sguardo volto verso quel mondo di suggestioni culturali che hanno condizionato, ma non negativamente, il lavoro di Pino sempre proteso verso quell’incertezza che ammanta l’orrido e la bellezza, opponendoli nella volontà di comunicare al prossimo le proprie idee, messaggi criptici, volutamente misteriosi affinché l’osservatore delle sue opere giungesse, solitario, a una conclusione interpretativa, una sfida comunque vinta nel costringere a pensare, chiedersi il perché di quel colore, di quell’immagine incoerente pur nella bellezza realizzativa. Messaggi ed ancora messaggi che, alle volte divengono invocazioni per scuotere un mondo che Manzella ama, pur nelle sue contraddizioni.
Sono tornato a incontrare Pino, la mia strada parallela ha subito un’improvvisa deviazione, e ho ritrovato quel mondo sospeso tra l’incertezza e la speranza, ho rivisitato opere gia conosciute, ho osservato i suoi nuovi lavori e le mie sensazioni, avvertite un tempo, sono tornate a ridarmi fiducia, certezza di avere visto giusto, nella giustezza dei soggetti, nei colori ingannevolmente pastellati, e la fedeltà ai supporti da lui utilizzati. Fogli sottratti ad antichi scritti, vergati con quell’eleganza formale che fa temere sempre l’inganno.
Quei fogli, oltre al fascino dell’antico, danno preziosità ai soggetti dipinti, il colore dolcemente ambrato creato dalla vetustà, esalta la dolcezza incisiva del colore, e ancora una volta torno felicemente a percorrere l’identica strada percorsa da Pino. Ogni opera non è fine a se stessa, la bellezza e l’armonia sempre presenti, non collidono con il senso intrinseco dell’opera, se così fosse la pittura di Pino Manzella non avrebbe più una ragione per mostrarsi e essere mostrata a cogliere il giudizio dell’osservatore, quelle opere diverrebbero dei veicoli visti nella loro armonia di linee, nella dolcezza acquerellata dei pigmenti contrapposti all’ossolutismo della funerea china, ma nulla più e non è questo che ha spinto Pino a aprire il suo intimo sentire a mostrarsi denudato perché nulla sia di ostacolo alla comprensione, uno sguardo diretto, nessuno ostacolo a penetrare un mondo che, se compreso, diverrà l’unico scopo di una vita, del vivere nell’armonia di un mondo perfetto che l’umanità, nella sua cecità ha condotto sull’orlo di un baratro pauroso.
Che cosa ci sta a fare quel rinoceronte dentro un televisore ed un cuscino apparentemente incongruo alla composizione? Il rinoceronte è identico a quello disegnato dal grande incisore Durer, ma il grande artista tedesco non colorò mai le sue incisioni, questo ha la corazza tricolore, poi rimane il cuscino, questo proprio non ha alcun senso. A questo punto dovrebbe intervenire un dubbio, o Manzella è matto, ci vuole prendere in giro, oppure…oppure vuole dirci qualche cosa.
Non intendo giudicare il prossimo, ma se si cercasse un senso logico nell’apparente illogicità? Si può sempre tentare, arrendersi subito non condurrebbe a nulla anzi, condurrebbe a un vuoto deludente.
Allora il rinoceronte assomiglia a quello di Durer, è un omaggio, no troppo banale, eppure quella creatura è l’immagine della forza bruta, della violenza tesa alla distruzione, la corazza è colorata, ma quei colori ricordano la bandiera italiana, quindi da quella televisione si sprigiona un volere che è violenza, è asservimento, è corruzione è tutto ciò che è in possesso di tanti mezzi di comunicazione, forse quel rinoceronte ricorda la violenza del fascismo, ma allora non esisteva la televisione, la radio si, un solo giornale quello che diffondeva esclusivamente il volere del “partito”.
Abbiamo dato un senso al rinoceronte, alla televisione, ai colori, ma al cuscino no, e se stesse indicare un’accettazione supina al volere del rinoceronte televisivo? E possibile, anzi sicuro.
Altre opere di Manzella suggeriscono violenza, morte, cristallizzazione dei cervelli, poi i suoi disegni si aprono alla speranza, alberi dalle grandi fronde, un uomo cieco che è stato un grande poeta, un libro leggero come una farfalla. Potremmo proseguire lungo la via in compagnia di Pino chissà ancora per quanto, ma è giunto il momento di farmi da parte, io nell’economia artistica di Pino, sono un sovrappiù, posso anche fermarmi tanto sono certo che Manzella non si fermerà mai, troppo forte è la fede di questo artista, la fede per un ideale, e sono gli ideali che guidano e trasformano in bene le brutture del mondo. 

La mostra dal titolo “Acquerelli dei conti che non tornano” si inaugura il 7 gennaio 2011 ed è visitabile fino al 3 febbraio ed è ospitata presso la Galleria annessa alla pasticceria Palazzolo sulla 113 all’ingresso di Cinisi (PA) 
Claudio Alessandri

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

SALVATORE CAPUTO E ILARIA CAPUTO - MITICI APPUNTI

Salvatore Caputo, pittore e scultore; Ilaria Caputo, scultrice e pittrice. Quale artista non desidera in cuor suo che un suo figlio o figlia, segua l’identica via da lui tracciata, amata, sofferta nell’idea, nella sfida imposta da perenne trepidare per creare visivamente i sentimenti della propria mente creativa? Il Maestro, colui che nell’insegnare è disposto ad annullarsi, a occupare una dimensione defilata affinché emerga il talento di una propria “creatura”. Quello è l’uomo più felice del mondo.
E’ il caso di Salvatore Caputo e la figlia Ilaria Caputo, un binomio iniziale che accomuna l’esperienza decennale e lo sbocciare di un nuovo racconto, nuovo perché destinato, un giorno, a percorrere vie nuove, originali, scaturite da un proprio intendere l’espressione artistica.
Con Salvatore esiste una pluriennale amicizia, ho un suo piacevole ricordo della sua frequentazione, di tutte le Gallerie d’Arte di Palermo, in particolare di Arte al Borgo, come me e tutti gli artisti più noti del mondo locale, nazionale per poi involarsi verso mete internazionali. Quello fu un periodo prodigo di istanze culturali, oltre alla pittura e la scultura, facevano parte di quel mondo “fatato”, intellettuali come Leonardo Sciacia, Gesualdo Bufalino, solo per fare qualche nome.
Sorpreso da un “incanto maligno”, quel fervore cominciò a scemare per poi scomparire del tutto. Non credo comunque di avere mai perduto di vista Salvatore Caputo, artista a tutto tondo che, negli anni si impose per il suo mondo pittorico, un modo originale di raffigurare il “silenzio”, la sua pittura, volendo trovare a tutti i costi uno stile, venne classificata “surreale”, certamente la quiete è, ai nostri giorni, surreale, ma nella pittura di Salvatore si impongono stile cromatico e ispirazione fantastica, un binomio che ritengo sia il suo “timbro” distintivo, e tranne il colore, anche nelle sue numerose sculture Salvatore non ha abbandonato e non abbandona, le figurazioni fantastiche arricchite da una sapienza tecnica che non condiziona l’espressione squisitamente artistica, quindi svincolata da leggi matematiche e fisiche.
Ilaria la conosco da giovanissima quando insieme a Salvatore e a sua mamma, partecipava alle inaugurazioni di “personali” o “collettive”, anche quelli erano tempi felici, oppure quando recandomi allo studio del padre, ho cominciato a notare delle sculture in terracotta plasmate da Ilaria che frequentava l’Accademia di Belle Arti di Palermo, allieva del Professore e scultore Salvatore Rizzuti, dall’insegnamento del quale Ilaria ha saputo trarre il massimo dalla sapienza scultorea, il rigore della tecnica, indispensabile per giungere a risultati eclatanti, ha subito nelle opere di Ilaria la dolcezza plastica che nessuno può insegnare, una caratteristica che distingue un buon esecutore da una artista.
Ho potuto apprezzare le non comuni doti di Ilaria, nel disegno, avendo eseguito le tavole inserite nel volume dedicato all’Arte e Scienza nei Castelli Federiciani, da me scritto e illustrato da questa giovane, ma già sicura nella tecnica e nell’espressione figurativa di questa artista.
Il mio sguardo, oggi, si amplifica insieme al giudizio positivo, nell’osservare le opere di Salvatore e Ilaria che, in simbiosi presentano una loro personale, pittura e scultura, settorizzate ma non disgiunte nella tecnica e nell’atmosfere. La personale che si intitola “Mitici Appunti”, potrebbe essere considerata il compendio di due espressioni artistiche, scaturite entrambi da una unica idea. Le opere di Salvatore richiamano alla mente, i suoi colori, ma sarebbe più esatto dire, il “modo” del colore, il suo esprimere mondi sconosciuti, atmosfere sognate o immaginate in un mondo “diverso”, dove regna un silenzio ponderato, ricco di istanze non cristallizzato nella contemplazione oziosa della natura. Il mondo di Ilaria esprime classicità, ma non fine a se stessa (vedi l’opera Grecia), nella quale è espresso un mondo lontano nel tempo e nella civiltà che seppe esprimere che, a contatto con la volgarità e l’ignoranza, si sgretola, abbandonando bellezza e solidità coinvolti dal vortice della non comprensione.
Straordinariamente significativo il paesaggio disseccato, non più fonte di crescita materiale e culturale, se non fosse per una figura muliebre dominante o avviluppata da una vegetazione florida opposta a una natura morente che si specchia in una grande luna, la speranza incombente di un, sempre possibile riscatto. 

La mostra che avrà luogo presso il Complesso Monumentale Guglielmo II – Monreale si inaugura il 5 febbraio 2011 alle ore 17 ed è visitabile fino al 18 dello stesso mese.
Claudio Alessandri 

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

NAIRE FEO
NELLE LEGGENDE POPOLARI SI MANIFESTA LA STORIA DI UNA NAZIONE

Tutti i popoli della Terra, dalla Groellandia alla Patagonia, serbano gelosamente le vicende delle loro origini, leggende, saghe, mitologia, tutto si richiama a un lontanissimo passato, sconosciuto alla storia. Quando le vicende politiche, militari e della vita di ogni giorno, vennero narrate dagli storici, queste tradizioni, tramandate oralmente per secoli, non vennero dimenticate, gli storici se ne servirono quale base di partenza per la “storia ufficiale”; le citarono in forma dubitativa, ma anche in questo modo, le confermarono quale forma parallela della storia scritta.
Per storia parallela intendo un percorso lineare degli eventi degni di nota, arricchiti e ampliati da narrazioni fantastiche a “vestire” un grande battaglia, un amore contrastato, tutto insomma speculare alla storia reale, come è noto in geometria due parallele non si incontrano mai, lo stesso avviene tra storia e leggenda, ma in ogni caso reali e tangibili entrambi.
Fra l’altro è bene fare una considerazione banale, senza dubbio, ma normalmente trascurata. La così detta “storia ufficiale”, risponde a dei precisi canoni, influenzati ovviamente da un determinato “momento”, quindi ciò che viene narrato è “ingabbiato” entro fattori esterni che inevitabilmente la condizionano, e non bisogna limitare questo concetto ad un lontanissimo passato, anche se limitato a pochi anni, è incontrovertibile, leggiamo su libri di storia, fatti e misfatti che il tempo “galantuomo” ci mostra nella cruda realtà, certamente poco edificante.
Concludendo, la “storia ufficiale” non vuole volontariamente stravolgere la volontà, ma inconsciamente ciò è avvenuto, avviene e continuerà a avvenire, la “storia parallela” non mente, narra gli identici eventi in modo del tutto personale, aggiunge alla realtà cruda e gelida, quel tocco di poesia fantastica che concorre a dare una veste accettabile anche ai fatti più tristi. 
In questa personale Naire Feo, racconta per immagini e secondo il suo vedere stilistico, numerose leggende riferite alla Sicilia, terra dai più definita “del mito” a giusta ragione poiché questa isola è stata il crogiuolo di molteplici popoli, ognuno dei quali, insieme alla “storia ufficiale” immortalata da celeberrimi studiosi, cronisti e storici, ha aggiunto le proprie leggende legate alle battaglie famose, ad amori sconvolti da crudeltà inenarrabili, a fantastiche ricostruzioni di vite di santi e di eroi.
Naire, fornisce una sua interpretazione visiva a leggende che scivolano verso la favola, oppure favole che hanno uno sviluppo da avvenimenti realmente accaduti. Ho potuto constatare personalmente che il popolo, così detto minuto, è più disposto ad ascoltare gli accadimenti storici e non, sotto forma di leggenda, interessandosi poco dell’arida e pedante, a volte, realtà. Evidentemente tra le opere di questa artista non poteva mancare la leggenda di re Artù, quella della Pantofola della Regina, Santa Rosalia, non poteva mancare quella di Colapesce, un essere dotato di capacità natatorie eccezionali e non poteva mancare lo “Stupor Mundi” Federico II di Svevia, ed altre ancora che si inseriscono con delicatezza o troculenza, nei fatti storici di un’isola che dalla sua posizione geografica trasse notevoli vantaggi commerciali, posta al centro del Mediterraneo, divenne ben presto il desiderio di tutte le potenze europee e mediorientali, conobbe grande gloria e indicibile dolore. 
Non esiste su tutto il globo terracqueo una terra come la Sicilia che espresse e in parte esprime ancora ai giorni nostri, una valenza culturale tanto vasta e varia. Naire Feo fa parte integrante di questa cultura, la interpreta nei suoi dipinti dallo stile inconfondibile, attraente come le leggende che traduce in figura, non rappresentazione favolistica, ma una realtà scaturita da fatti storici che percorrono secoli e secoli di vita quotidiana, di eventi eclatanti che permeano l’animo popolare lenendo parzialmente la fame e la miseria di un popolo che vide, soltanto vide, ma non ne fece parte, delle glorie greche, romane, bizantine, arabe, normanne, sveve; ebbe un sussulto di amor proprio contro gli abusi subiti dagli angioini, i “Vespri Siciliani”, per subito tornare nell’anonimato di dominazioni straniere che atterrarono con la violenza il desiderio di libertà di un popolo, quello siciliano che per lo “straniero” ebbe la valenza di una miniera ricca da coltivare fino a esaurirla.
Non valse a mutare il destino siciliano il sangue versato per l’unità d’Italia, passò solamente di mano, tradendo le promesse e consegnando la “Nazione” Sicilia ad altri carnefici, questa è ciò che è la realtà odierna, altro non è che una tragica conferma.

La mostra dal titolo “La Mia Isola” si inaugura l’11 febbraio 2011 alle ore 18,00 presso il Centro Congressi Marconi – Alcamo (TP) – ed è visitabile fino a giorno 18 febbraio 2011 – orari 9,30/13 – 16/20 

Claudio Alessandri 

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

 

L'Albero è un essere vivente, non un oggetto ...

Non è la prima volta che mi capita di notare nei pressi dei cassonetti dell'immondizia delle piante un po' sciupate ivi abbandonate magari con tutto il vaso; ma il 31 gennaio c'era addirittura un abete di circa 2 metri, steso per terra con tutte le radici scoperte e i rami ancora verdi che emanavano un debole odore resinoso: quasi una richiesta silenziosa di aiuto, visto che il “civile” essere umano, avendolo usato per addobbare il suo consumistico Natale, aveva pensato bene di disfarsene dopo un mese senza neanche preoccuparsi di ripiantarlo o di portarlo agli enti preposti .
Quell'Albero - considerato non un essere vivente che fa per noi un lavoro prezioso di trasmutazione dell'aria che respiriamo - ma una COSA , ci ricorda tanto l'imperante legge dell'usa e getta che, a dispetto della crisi di cui tanto ci si lamenta, è il simbolo dell' immatura società dello spreco, e testimonia l'indifferenza e il non rispetto nei confronti della natura.
Era quasi l'ora di pranzo, ma di certo ogni boccone mi sarebbe stato indigesto se non avessi fatto un rapido dietro-front con la mia volenterosa Cangoo e non fossi tornata con la decisione di caricare l'abete agonizzante e tentare di salvarlo. Per fortuna passavano di là dei ragazzi, ed insieme a loro la pianta è stata sistemata seppure a stento nell'auto, lasciandone il portellone semiaperto.
Dopo tutta una serie di telefonate, la mattina dopo l'abete sempre più sofferente è stato piantumato in uno dei quadrati verdi a Poggio Tre Galli, grazie a dei vicini volenterosi che si sono prestati all'opera e dai quali ho appreso che bisognava farlo “in segreto”, per non suscitare “conflitti di competenza”. 
Sono stata anche informata che pure i valorosi cittadini che - invece di perdere il loro tempo in chiacchiere e pettegolezzi – sistemavano alcune piantine ornamentali nel Parco (dell'Europa Unita) ne erano stati scoraggiati perchè “non autorizzati”.
Ecco un esempio di mondo alla rovescia! Invece di notare il degrado del parco causato dalla sporcizia che si accumula nelle fontane celeste-piscina e la plastica in forma di bottiglie-buste e quant'altro che deborda dai raccoglitori e sull'erba; invece di provvedere alla ripopolazione della scarna famiglia arborea con nuovi alberi -magari sempreverdi per ovviare alla tristezza invernale del parco con alberi a foglia caduca- si stigmatizza chi fa un gesto concreto di miglioramento, come metter a dimora con garbo e tanto lavoro delle piantine e dei fiori!
Spero che l'abete riesca sopravvivere alla mancanza di rispetto che lo ha portato, in un freddo giorno del dicembre 2010, ad essere sradicato e condannato a morte per servire da ornamento festivo ai poco civili esseri umani del terzo millennio.
Teri Volini 

http://www.terivolini.blogspot.com

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

VINCENZO NUCCI – LA NATURA RITROVATA di Claudio Alessandri

La prima volta che ho incontrato l’arte di Vincenzo Nucci, qualche anno addietro, ho ritrovato quella natura che suggeriva pulsioni poetiche, la natura dei miei anni giovanili quando si offriva al mio sguardo scorci di angoli nascosti di antiche Ville corrose dal tempo, ma ancora dignitose nella loro vetustà. Quelle costruzioni di giallo tufo, erano rifugio per rampicanti invasivi quasi a volere celare segreti mai disvelati, giardini di piccole dimensioni che accoglievano in un intrigo caotico piante, alberi spontanei e esemplari rari di una natura proveniente da Paesi lontani, dai colori vivaci, dai profumi inebrianti.
Nucci è attratto dal proliferare libero di una natura ricca di messaggi, di suoni di popoli lontani che la splendida natura della Sicilia ha accolto con gioia, tutti gli esemplari vegetali che il clima sub tropicale dell’isola non ha respinto, anzi accolto e fatto prosperare come splendide creature soffocate da parassiti che, giunti da noi si inebriano di libertà, di felice vivere in un mondo che, nei secoli, ha accolto con amore popolazioni provenienti dai mondi più disparati.
Il simbolo pittorico che contraddistingue Nucci, quasi un marchio, un simbolo nobiliare, è la palma, un albero che si offre alla pittura in tutta la sua eleganza, dal tronco possente e dalla chioma ampia nel suo invadente cromatismo di verde sereno. Le vetuste abitazioni che riflettono il giallo del sole della loro Terra, non chiudono lo sguardo su mondi sognati, fanno da cortina all’intricata buganville che abbarbicata ad alti muri, esplode punteggiando di fiori vermigli l’anonimo sostegno, non evidente all’osservazione, suggerendo l’idea incongrua di una levità misteriosa. 
Vincenzo Nucci predilige nella realizzazione delle sue opere, l’uso del pastello, un mezzo che, se utilizzato con maestria, è il caso di Nucci, consente soluzioni straordinariamente efficaci nel rendere una figurazione complessa, pienamente comprensibile nei contenuti e nelle cromie.
Questa personale ospitata da Elle Arte, ordinata con perizia da Laura Romano, dal titolo Memorie, Impressioni, mi consente di gettare, ancora una volta, lo sguardo nel mondo, non immaginato, ma originalmente interpretato da un Nucci sempre coerente nelle sue scelte stilistiche e interpretative di una realtà sempre più rarefatta, prossima a scomparire dalla nostra vita e con essa i ricordi felici, i languori di amori sperati e mai accaduti.
Le splendide realizzazioni di Nucci ci rimandano a un felice passato mentre il presente ci ricorda l’avanzare degli anni e con essi lo svanire di un mondo che abbiamo vissuto, conosciuto intensamente e che adesso, per naturale evolversi, sfuma lentamente, ma inesorabilmente, la bellezza del corpo insieme all’armonia della natura, l’identico percorso che conduce dal nascere allo scomparire nella vita e nei ricordi. 
E’ evidente che nel proporre la sua idea artistica, ha toccato le corde del mio animo fin nel profondo, non ho mai sottovalutato tutte le altre espressioni artistiche, il pensiero interiore di un artista non può essere teorizzato e meno che mai giudicato con superficialità, in base al proprio intendere l’arte. Il perché prediliga le opere di Nucci, senza ignorare idee e forme diverse nel fare arte, è contenuto nel mio prediligere l’armonia messaggera di quiete, quel qualcosa che sfugge ad ogni speculazione sensoriale, le atmosfere che mi offre Nucci mi riconciliano con il mondo, una pace vacua nel frastuono di un mondo impazzito.

La personale di Vincenzo Nucci dal titolo Memorie, Impressioni si inaugura sabato 26 febbraio 2011 e si protrarrà fino al 19 marzo presso la Galleria Ellearte di via Ricasoli, 45 Palermo. 
Ingresso libero. Orari 16,30 / 19,30 (chiuso la domenica).
Catalogo elledizioni in galleria

Claudio Alessandri 


=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

Carnevale di Venezia: tra le strade uno psicologo realizza ritratti in versi

Per una volta l'anno un rinomato psicologo abbandona il suo studio romano per realizzare ritratti in versi per turisti e residenti nascosti dietro le maschere. Si fa chiamare il Menestrello. Cercatelo tra i canali e nelle piazze per un'esperienza indimenticabile.

A Venezia unica e famosa in tutto il mondo, meraviglioso e delicato equilibrio frutto dell'incontro tra mare, cielo, terra e arte, per il Carnevale si aggira uno strano personaggio travestito da menestrello. Cappello alla mano realizza ritratti in versi, per chi decide che il Carnevale in laguna possa trasformarsi in un viaggio alla conoscenza di sé. Si fa chiamare il Menestrello e sotto la sua maschera nasconde la conoscenza di un affermato psicologo, che da anni lavora con successo sulle dipendenze, soprattutto sui giovani, che riesce ad avvicinare e conquistare grazie al suo aspetto anticonvenzionale. Si mescola tra gli artisti di strada, aspetta tutti, curioso per professione e personalità, sempre alla ricerca di nuovi volti, di storie vere, è una persona con una grande capacità di ascolto e di analisi, in grado in pochi segni di penna di tracciare un ritratto della persona che gli sta davanti. "In questo mio viaggio per calli e piazze - spiega - vado alla ricerca della dimensione narrativa, poetica della personalità. Non ho l'ambizione di proporre un vero e proprio percorso formativo, ma piuttosto un divertimento che apre alla conoscenza di sé. Quella che mi diverto a svolgere per strada non si può definire una scienza esatta, quanto piuttosto un'arte di più pensieri, che a volte si intersecano e si potenziano, a volte si contrappongono e si evolvono, arricchendosi, nel tempo, di contenuti più profondi e consapevoli. Immagino questi pensieri, allo stesso modo delle persone che incontro, come una serie di binari che, seppure divergenti, hanno un'unica frontiera: portano a conoscere l'uomo dentro, con le sue fragilità, potenzialità, anche con i suoi inevitabili limiti ed errori. Più che scienza esatta, dunque, la mia può essere considerata arte in rima, l'arte dell'Uomo". 
Ogni anno circa diciotto milioni di visitatori invadono Venezia, una media di circa cinquantamila persone al giorno, che si riversano in massa tra calli e campielli portando con sé un'idea della città, un'aspettativa. Chiunque approdi in laguna ha già intravisto il suo chiaro di luna nelle trame narrative di un classico della letteratura, è già rimasto stregato davanti a una veduta di Cataletto, ma oggi può vivere un'esperienza inaspettata, nuova e diversa. Già il Carnevale stesso permette di guardare la realtà in un'ottica diversa, il quotidiano scompare sostituito dall'eccezionale, dal diverso, vengono infranti i limiti del del momento, si invertono i ruoli, i re diventano servi e i servi vengono incoronati, sono leciti offese e scherzi, e oggi è possibile in questa marea di maschere, riconoscere dietro il travestimento l'essenza della persona. 
La strada, fatta di pietre, polvere, asfalto o fango... può davvero essere una strada che porta il viaggiatore prima alla scoperta del mondo e poi di se stesso? A Venezia sì. Cercate tra calli e piazze il Menestrello.

Ufficio stampa il Menestrello: Eo Ipso (www.eoipso.it)
Info: Chiara Porta cporta@eipso.it - 328 9629722

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

SEGUE IL LINK DI UNA MOSTRA CHE INAUGURA IL 6 MARZO ALLA GALLERIA DI TINA PAROTTI ED IL LINK
DI UN'INTERVISTA SUL MAGAZINE DEL WOMENINARTESTIVAL E IN ALLEGATO UNA MIA FOTO ALLO STAND DELLA GALLERIA GNACCARINI
ALLA FIERA DI INNSBRUCK..
CORDIALI SALUTI, LEO.NILDE CARABBA
 

http://www.tinaparotti.com/ledonnenellarteoggi.html

http://www.womeninart.it/carabba.htm

=======================================================================================

Obbiettivo paesaggio
workshop fotografico con Francesco Patriarca

dal 24 marzo al 14 aprile 2011

4 incontri di 3 ore ciascuno, il giovedì dalle 19:00 alle 22:00

24/31 marzo; 7/14 aprile
max 12 partecipanti
€ 180,00 per le quattro serate, con un sostanzioso aperitivo dopo la prima parte della lezione

programma:
http://stsenzatitolo.it/content/workshop-obbiettivo-paesaggio

location, info e iscrizioni
s.t. foto libreria galleria 
via degli ombrellari, 25 
Roma 00193
t/f +39 0664760105 
info@stsenzatitolo.it 
www.stsenzatitolo.it

da martedì a sabato H 11:30-19:30

=======================================================================================

APAI è lieta di annunciare ed invitare all'inaugurazione della personale di

CLAUDIO MASSIMI - NUOVE ESPRESSIONI DEL CUBOFUTURISMO

19/29 Marzo 2011

a cura di Valentina Ierrobino
Inaugurazione sabato 19 marzo 2011 ore 18.30 

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
Via dell’Arco di S. Callisto 40 - Roma

Orario: tutti i giorni 14.00 - 21.00 

La mostra ripercorre attraverso la produzione di Claudio Massimi, artista poliedrico e sperimentatore, le fasi cruciali dell’arte contemporanea del primo Novecento, fino alle più recenti espressioni artistiche e materiche. Lo fa invitando il pubblico in una galleria nel cuore storico della Città di Roma, l’Atelier degli Artisti.

Se il cubofuturismo nasce dalla fusione tra il linguaggio cubista di Picasso e Braque, e il futurismo di Balla, Boccioni, Carrà, Chagall e Duchamp, l’arte di Massimi non si lascia influenzare dai soli valori plastici e sintattici dei due movimenti artistici, ma vanta l’eredità del disegno toscano del primo Quattrocento e dell’armonia e delle belle proporzioni della pittura maturata nella corte medicea del Cinquecento. I suoi maestri sono anche i Divisionisti con qualche accenno alle tecniche del Pointillisme di stampo francese, ravvisabile nelle opere sperimentali.

Nel ripercorrere la produzione pittorica e grafica di Massimi, si denota meglio la figura dell’artista esponente del cubofuturismo e del maestro sperimentatore di nuove espressioni visive.
Claudio Massimi nasce a Roma nel 1954, dove vive e lavora.
La precoce attitudine al disegno lo spinge dapprima ad iscriversi al Liceo Artistico e successivamente all’Accademia delle Belle Arti di Roma, seguito dai maestri Marcello Avenali, Antonio Scordia, Sante Monachesi e Guido Strazza.
E', qui, grazie all'influenza dello storico dell’Arte Maurizio Fagiolo Dell’Arco che proietta le sue attenzioni sull’importanza degli artisti seicenteschi in relazione alla visione delle avanguardie novecentesche e, da qui, affronta lo studio approfondito del cubismo, del futurismo e della metafisica.
Nel 1979 viene premiato dalla Comunità Europea dei Giornalisti.
Ha insegnato arte fino al 1990 ed attualmente collabora ed ha collaborato con varie associazioni culturali.
Ultimamente ha ripreso a pieno ritmo l’attività dell’opera incisoria, insegnatagli dal maestro Guido Strazza, stampando le sue incisioni presso la stamperia artistica “l’Acquaforte” di Luigi Ferranti di Roma.

info : 333 5994451 - info.apai@virgilio.it - www.apai.forumfree.it

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

Roberto Lucato e i suoi "cattivi" maestri
Mostra antologica d'arte contemporanea
Dal 16 aprile al 1 maggio 2011
Inaugurazione Sabato 16 aprile ore 18,30
Orari di visita: da martedì a domenica h.15,00-18,30, 
chiuso lunedì
Ingresso libero
Presso: Villa Benzi Zecchini

Con il patrocinio della Fondazione Villa Benzi Zecchini
e del Comune di Caerano San Marco

"Roberto Lucato e i suoi 'cattivi' maestri" è il titolo dell'antologica che sarà visitabile dal 16 aprile presso Villa Benzi Zecchini e che vedrà portare alla luce un confronto tra l'artista veneto Roberto Lucato e i maggiori esponenti dell'arte contemporanea del Novecento italiano.
La produzione pittorica di Lucato dialogherà con le opere appartenenti alla facoltosa collezione d'arte contemporanea che annovera grandi autori della seconda metà del XX secolo del calibro di Mario Schifano, Renato Mambor, Gastone Biggi, Concetto Pozzati, Salvatore Emblema e Giorgio Celiberti, i "cattivi" maestri di Roberto Lucato.
Originario di Castelfranco Veneto, l'artista risente della ricca eredità culturale tramandata, quale testimonianza del significativo periodo artistico dell'avanguardia italiana del dopoguerra. Dall'erede della pop art italiana (Schifano) al precursore della psicologia della forma (Biggi), fino al surrealismo metallico (Pozzati), Lucato ripercorre i più immediati canali espressivi nella divulgazione di un accorato dissenso verso l'attuale situazione socio-politica, gettata sotto le putride acque della corruzione.
Nella splendida cornice di Villa Benzi Zecchini l'antologica appare scandita in tre sezioni espositive: dalla personale di Lucato si passa alla collezione storica per concludere con un'intera sala dedicata ai politici italiani. 
Il percorso espositivo comincia, pertanto, con il ciclo pittorico "Gli Uomini Pensanti", mediante il quale Lucato manifesta il disagio sociale e le contraddizioni umane, denunciando non soltanto la massificazione del pensiero individuale ma anche la conseguente caduta dei valori della società odierna. L'obiettivo della ricerca artistica di Lucato mira al risveglio della coscienza collettiva, partendo da una ricognizione del proprio modus pensandi per tornare ad essere "uomini pensanti". Tale finalità artistica rammenta le parole di Mambor che asserì: "Io dico che l'arte serve a pulire lo sguardo. I sensi sono offuscati dalla abitudini e tutto ciò che si fa e si pensa diventa immagine, stereotipo, filtro davanti agli occhi. L'arte insinua un cuneo in questo meccanismo spersonalizzante e ha il potere di ribaltarlo, in definitiva è un piccolo sforzo per muovere il pensiero".
Così come le opere di Celiberti testimoniano uno spirito di speranza, allo stesso tempo i quadri di Roberto Lucato ci obbligano a riflettere sulle prepotenze dei nostri giorni, perpetrate in primis sull'uomo, in seguito sul cittadino. Sono opere che tracciano l'aberrante situazione istituzionale dell'Italia ma lo fanno in una maniera del tutto inedita e significativa, attingendo al linguaggio caricaturale e all'immaginario mordace, che la Goffaggine politica diventa l'Istituzione per eccellenza. Il lessico ironico di Lucato riesce a stemperare la drammaticità e la gravità dei problemi attuali, creando un contesto grottesco denso di sfumature con singolari spunti di riflessione sul presente. 
A tal proposito, è interessante soffermarsi sul "Monumento al Valore" un'opera emblematica firmata Lucato, un cassonetto dei rifiuti che reca la scritta "umido politico" e che prevede l'interazione del pubblico per stimolare a "pensare". I visitatori potranno agire e prendere posizione scrivendo un pensiero, o anche solo una parola, su un biglietto da gettare, poi, nel cassonetto.
Alla base dell'arte di Lucato c'è tanta rabbia verso la rassegnazione e la passività generali, verso la "non azione" e proprio per queste motivazioni la rassegna rappresenta un energico scossone a questo comportamento sociale. Messaggi importanti quelli comunicati attraverso la sua ricerca artistica, ma fondamentali per sensibilizzare alla ricostruzione di una società di valori pulita.
L'antologica sarà presentata all'inaugurazione dallo storico e critico d'arte Dott.Giorgio Falossi, a cui seguirà il concerto musicale "Serenata" da una poesia di Ernesto Calzavara, con testi di Roberto Scalabrin, poesie di Ernesto Calzavara, Paolo Conte, Silvano Belloni, Katia Carlon, musiche di Simone Zanchini, Astor Piazzolla, Richard Galliano, Paolo Conte.eseguito da Simone Zanchini alla fisarmonica, Roberto Scalambrin al clarinetto e voce, Simone Gerardo alla batteria e percussioni ed Enrico Dalla Cort al contrabbasso. Concluderà la serata la performance audio-visiva di Michele Piovesan e Massimo Barbot.
In programma il 23 aprile sarà possibile assistere ai balli italiani con variazioni in trio dell'Italia Barocca a cura dei Sonatori De La Gioiosa Marca con Giorgio Fava e Giovanni dalla Vecchia ai violini, Walter Vestidello al violoncello, Giancarlo Rado all'arciliuto e Gianpiero Rosato al cembalo.
Domenica 1 maggio presso il Teatro Maffioli è prevista la serata "Vento di Pensieri" con Marco Gerboni al sassofono e Roberto Scalabrin al clarinetto ed accompagnamento musicale dell'Orchestra La Roggia sotto la direzione di Alberto Vianello.
Un appuntamento da non perdere.

Presso: Villa Benzi Zecchini
Via Montello, 61
31031 - Caerano di San Marco (TV)
Tel. 0423 650509 - cell. 340.6760495
Info: www.robertolucato.it - www.villabenzizecchini.it 

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

=======================================================================================

Evento L’Arte incontra l’Università
Organizzazione Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo, Società. Ambiente, Cultura
Patrocinio Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comune di Taranto
Curatore Angelo Lippo
Luogo Taranto, Palazzo D’Aquino, Pendio La Riccia
Durata 14 – 21 marzo 2011, 
Inaugurazione 14 marzo 2011, ore 11,00
Chiusura 21 marzo. ore 11,00

Il Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture”, nato il 1°gennaio 2010, formato dall’aggregazione di docenti e ricercatori della II Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bari, intende coinvolgere nelle sue attività tutti i potenziali portatori di interesse dell’area jonica – dalle istituzioni civili, militari ed ecclesiastiche alle associazioni professionali e culturali, delle imprese e al mondo dell’arte - al fine di creare sinergie in grado di sviluppare ricerca e territorio. L’esperienza del I° anno di attività ha offerto un riscontro positivo, testimoniato dal rilevante numero di progetti di ricerca promossi dal Dipartimento presso istituzioni nazionali ed internazionali, dall’attenzione manifestata dalle amministrazioni locali e dalle imprese - che hanno contribuito all’avvio delle attività di ricerca con finanziamenti e donazioni – e dalla considerazione del mondo accademico. Ciò evidenzia un forte entusiasmo nei confronti del Dipartimento Jonico, la cui istituzione rende Taranto una città universitaria a tutti gli effetti. Consapevoli di ciò gli artisti dell’area jonica hanno voluto offrire il loro contributo, organizzando una rassegna pittorica nella nuova sede del Dipartimento, nel prestigioso Palazzo D’Aquino dal 14 al 21 marzo 2011.
I sette giorni della rassegna saranno l’occasione per aprire i locali del Dipartimento e far conoscere ai tarantini la sede e l’attività della nuova struttura di ricerca dell’Università degli Studi di Bari in una cornice, è il caso di dire, di alto valore artistico. Il critico d’arte Angelo Lippo ha provveduto alla segnalazione degli artisti, che hanno aderito con grande entusiasmo all’iniziativa, testimoniando il loro impegno per avvicinare cultura e società in una città dai fasti gloriosi, qual è Taranto. Esporranno i seguenti artisti: Anna Amendolito, Nicola Andreace, Augusto Bruschi, Giovanni Carpignano, Franco Clary, Vincenzo De Filippis, Maria Teresa Di Nardo, Enzo Falcone, Tommaso Farella, Rita Fasano, Daniele Galeone, Lucio Giummo, Grazia Lodeserto, Carmen Manco, Michele Miglionico, Antonio Rolla, Vincenzo Vacca, con un ventaglio di proposte visive dal respiro contemporaneo. Tali autori, come sottolinea in prefazione il critico d’arte Angelo Lippo, si riconoscono, oltre che per il comune legame con la terra ionica, “ per la pienezza del fare con il coraggio di misurarsi con la Storia, di confrontarsi con sé e l’altro, tra interiorità e spazio dell’avventura culturale”. Un catalogo (progetto grafico e d’impaginazione a cura dell’artista-designer Nicola Andreace) edito dall’Università di Bari “Aldo Moro”- Dipartimento Jonico, con accurate biografie degli artisti partecipanti e la riproduzione delle opere in esposizione, sarà distribuito al pubblico dei visitatori e inviato a tutti gli organi di stampa.
La mostra, che gode del patrocinio della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Taranto, sarà inaugurata lunedì,14 marzo alle ore 11,00 alla presenza del Rettore dell’Università di Bari “A.Moro”, Prof. Corrado Petrocelli, del Preside II Facoltà di Giurisprudenza Polo Jonico – Università di Bari, Prof. Antonio Felice Uricchio, del Preside II Facoltà di Economia Polo Jonico – Università di Bari, Prof. Bruno Notarnicola, del Direttore Polo Jonico – Università di Bari, Prof. Raffaele Elia, del Direttore Polo Jonico – Università di Bari, Prof. Francesco Mastroberti, dell’Assessore all’Università Comune di Taranto, Avv. Paolo Ciocia, dell’Amministratore della Consulting&Rating Services s.c. Prof. Nicola Bruni, del Presidente Fondazione Scuola Forense di Taranto, Avv. Vincenzo Di Maggio. A chiusura dell’evento culturale, lunedì, 21, alle ore 11,00, lo scrittore e saggista letterario , Prof. Paolo De Stefano terrà una conversazione su “Giuseppe Mazzini nella poesia di Carducci e Pascoli”. 
Il Manifesto della Mostra “L’Arte incontra l’Università”, la cui immagine è riprodotta sulla copertina del catalogo e sulla cartolina –invito, così è stata spiegata dall’autore, prof. Nicola Andreace: ” Ho sintetizzato le finalità della Rassegna, attingendo dall’iconografia classica del capitello ionico, ma anche da elementi della grafica moderna (la lettera U di Università, linee geometriche dalle modulazioni dinamiche, i colori del nostro territorio mediterraneo) con Il risultato di un messaggio che unisce l’orgoglio per il passato, la poesia visiva dell’Arte, la preoccupazione presente per il destino dell’uomo, l’aspettativa di un cambiamento, per un positivo progresso sociale e culturale”..

=======================================================================================

Fabio Mordeglia  -  Mostra Personale di Pittura
dal 3 al 16 aprile 2011
Orari di apertura: sabato ore 10,30-19,30;
martedì-venerdì e domenica 16,30-19,30;
Lunedì chiuso (verificare sempre via telefono)
Ingresso libero
Presso: Galleria "Immagini- Spazio Arte" di Cremona

Un groviglio di sensazioni, fluttuanti e contraddittorie, si addensa sulla superficie dei dipinti firmati Fabio Mordeglia, artista savonese particolarmente presente sulla scena artistica nazionale. 
Dal 3 aprile il poliedrico autore, originario di Albisola, presenterà la sua cospicua produzione pittorica alla Galleria "Immagini Spazio Arte" di Cremona, in pieno centro storico. Per gli appassionati del linguaggio materico e simbolico, la ricerca artistica di Fabio Mordeglia rappresenta un punto di riferimento nel panorama contemporaneo della creatività, nel quale convergono differenti tecniche e diversi materiali impiegati in un contesto eterogeneo di elementi al confine tra pittura e scultura. Ma gli aspetti materici dell'opera d'arte di Mordeglia non si esauriscono qui. 
Anche il cromatismo contribuisce al significato intrinseco dell'opera d'arte. E' per questo che il contrasto tra il rosso e il nero favorisce una riflessione attenta non solo del vissuto, ma soprattutto dell'universo interiore di Fabio Mordeglia, come un'altalena costante tra la gioia e il dramma che l'esistenza a poco, a poco ci svela.
Gli appassionati d'arte e simbologia non posso lasciarsi sfuggire questo appuntamento con la materia, l'anima e il colore.

Presso: 
Galleria "Immagini - Spazio Arte"
Via Beltrami n.9/b, 26100 CREMONA 
Info: Tel./Fax 0372.422409 - Info: www.fabio-mordeglia.it 

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info - www.sabrinafalzone.info

=======================================================================================

L’ARTE E IL TORCHIO / Art and the Printing Press 
VII Biennale internazionale di incisione - CREMONA 2011 
Periodo: Dal 27 marzo al 30 aprile 2011 Inaugurazioni: domenica 27 marzo 2011

Sede: Museo Civico Ala Ponzone, via U. Dati 4 Cremona:

- VII RASSEGNA INTERNAZIONALE DELL’INCISIONE DI PICCOLO FORMATO
Biennale esclusivamente ad invito, comprendente 120 artisti provenienti da circa 50 paesi di ogni parte del mondo. Due sono le opere in mostra per ciascun autore, del formato massimo di cm.25 x 35, realizzate in anni recenti, con tecniche calcografiche o a rilievo, la maggior parte delle quali, donate dagli artisti, andranno ad arricchire la Collezione di Arte grafica contemporanea ordinata presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo civico “Ala Ponzone”di Cremona. 

- INCISORI CANADESI
L'edizione di quest'anno vede il Canada quale nazione ospite. La Mostra, che raccoglie il meglio dell'attuale produzione grafica e incisoria di venti fra i più importanti artisti canadesi, selezionati dai curatori Laurence Quetelart (per il Quebec) e Derek Michael Besant, artista e membro dell'Alberta College Art & Design di Calgary (autori anche dei testi in catalogo), presenta quaranta opere, alcune di grande formato, realizzate sia con tecniche dell'incisione “tradizionale” sia con nuovi metodi, che offrono un panorama delle ricerche e delle novità nell'arte grafica contemporanea. 

Sede: A.D.A.F.A., Casa Sperlari, via Palestro 32, Cremona:

- UNA STAMPERIA D'ARTE “IL TORCHIO THIENE”
Nell'ambito delle stamperie d'arte italiane, il “Torchio-Thiene” diretta da Armando Martini, stampatore ed editore, si è distinta, fin dai primi anni '70, per la ricerca e la sperimentazione, sopratutto in campo calcografico, divenendo in breve un punto di riferimento per giovani, ma anche più affermati artisti italiani e stranieri. La mostra presenta una selezione di opere realizzate presso la stamperia di Thiene, in parte con nuove tecniche messe a punto dallo stesso Martini. Testo in catalogo di Giovanna Grossato. 

Sede: Museo della Stampa, via Lanfranco 6, Soncino (CR):

- EX LIBRIS - L'UOMO E IL SUO AMBIENTE
In contemporanea, la sezione dedicata agli ex libris, curata dall’A.I.E. (Associazione Italiana Ex libris) e dal suo presidente Mauro Mainardi, con la collaborazione della Pro Loco di Soncino, raccoglie quest’anno una collezione di circa 150 piccoli ma preziosi fogli ispirati ai temi fondamentali dell'Ecologia e dell'uomo in relazione all'ambiente in cui vive e alla sua salvaguardia, realizzati da straordinari artisti italiani e stranieri, specialisti di questo particolare genere. 

Da segnalare che, per tutto il tempo dell’esposizione, sarà attivo, al Museo civico Ala Ponzone di Cremona, un laboratorio didattico, presso il quale, su richiesta delle scuole e dei visitatori, si terranno brevi lezioni teoriche sull’arte grafica e dimostrazioni pratiche di realizzazione e stampa al torchio calcografico di incisioni originali. 
La Rassegna internazionale di incisione “L’Arte e il Torchio”, è organizzata dall’A.D.A.F.A. (Amici dell’arte-Famiglia artistica) in collaborazione con il Comune di Cremona ed altri enti pubblici e privati e con i patrocini del Consiglio Regionale della Lombardia e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. 
Curatore generale Vladimiro Elvieri, coadiuvato da un Comitato scientifico internazionale composto da esperti del settore. 

Comitato scientifico e Commissione inviti: 
Renzo Margonari (artista e critico d'arte) – Hector Saunier (artista, direttore Atelier Contrepoint, Parigi) - Mauro Mainardi (presidente AIE, Associaz. Ital. Ex libris) - Laurence Quetelart (curatrice, Quebec / Canada) – M.ichael Derek Besant (artista e curatore, Canada) - Giovanna Grossato (critico d'arte) – Sergio Tarquinio (artista) – Vladimiro Elvieri (artista e curatore generale).

Catalogo generale a colori (ital.-ingl) a cura di V.Elvieri, Ediz.ADAFA. Testi critici di V.Elvieri, S.Tarquinio, D.M.Besant, L.Quetelart, G.Grossato, M.Mainardi

Segreteria organizzativa: A.D.A.F.A., via Palestro 32 (casella postale 19) 26100 Cremona 
Tel/fax 0372 24679 e-mail: info@artetorchio.it www.artetorchio.it 
Pro Loco Soncino, e-mail:prolocosoncino@tin.it www.prolocosoncino.it 

Durante l'inaugurazione, domenica 27 marzo 2011, presso il Museo civico Ala Ponzone di Cremona, l'artista franco-canadese Pierre Martin (Egide), terrà una dimostrazione pratica riguardante l'incisione a bulino.

INAUGURAZIONI Domenica 27 marzo 2011

ore 11 Museo della Stampa (Casa degli stampatori) via Lanfranco 6, Soncino (CR)
ore 16.30 Museo civico Ala Ponzone, via U.Dati 4, Cremona
ore 18.30 Casa Sperlari (ADAFA), via Palestro 32, Cremona

=======================================================================================

      

da Innoccenza ALESSI

VERNICE ART FAIR - FIERA FORLI'

La pittrice Innoccenza Alessi sarà presente a VERNICE ART FAIR - FORLI' FIERA 
STAND N°24 ARTEXPO' PROMOTION

il 25-26-27 Marzo 2011
INAUGURAZIONE
Venerdì 25 Marzo 2011 - ore 18:30
Orario di apertura al pubblico:
Venerdì dalle 16:30 alle 20:00
Sabato e Domenica dalle 10:00 alle 20:00 

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

FEMMINILE PLURALE

Espongono: Maria Addamiano - Massimiliano De Nicolo - Paolo De Nicolo

Sabato 12 marzo 2011 alle ore 19,00 vernissage della mostra 

a cura di Luigi Dello Russo 
presso 

A D S U M
Artecontemporanea

via Marconi, 5 (Palazzo della Meridiana) – Terlizzi(BA)

dal 12 al 26 marzo 2011

orario:
dal lunedì al sabato dalle ore 10.00-12.30 18.00- 20.30 chiusura giovedì pomeriggio e festivi
cell. 347 6502478

“ Anche adesso, in questa tarda epoca, gli uomini ancora prendono la morte nelle loro capaci mani e ridono affettuosamente delle donne, che preparano giacigli funebri e parlano di resuscitare le particelle di vita nascente abbandonate sulla terra, per magia o pura forza di volontà”
'Le ore'
di Michael Cunningham

E' stato questo il destino storico della donna, o meglio della femminilità: dalla troiana Cassandra all'ebrea Anna Frank, dalla romana Cornelia, madre dei fratelli Gracchi, alla napoletana Eleonora Fonseca Pimentel, vittima della repressione borbonica dopo la rivolta del 1798...testimoniare cioè la morte gestita dagli uomini, raccogliere i frammenti organici ed etici della vita, seminarli per farli fecondare più splendidi e vitali che mai. Alla morte voluta ed effettuata dagli uomini ,insomma, opporre la continuità e i valori della vita!
Tutta questa ritualità , nonostante alcuni singoli casi di 'eroine', eretiche ed eversive, fino al '68 ..quando nel generale sommovimento ideologico-comportamentale si innalzò la bandiera delle diversità: globale dei popoli colonizzati, sociale delle classe subalterne, identitaria delle donne e degli omosessuali.
L'arte che è analisi scrutatrice della realtà umana ed incitamento operativo al mutamento non rifuggì dal testimoniare e problematizzare l'evento di questa nuova cultura. Le donne-artiste, che fino ad allora erano state emarginate o del tutto respinte dal territorio della creatività, si affacciarono prepotenti sulla scena per raccontare ed esprimere in proprio la loro condizione recuperando i perduti secoli di silenzio coatto. Che dire di Carla Accardi, Niki de Saint-Phalle, Nan Goldin, Vanessa Beecroft...solo per fare qualche nome più eclatante di questa 'nouvelle vague'?
Bisogna però chiarire che anche l'occhio maschile degli artisti è cambiato da quella fatidica data per cui , più che una contrapposizione belluina di 'maschi contro femmine' e/o viceversa (che domina ancora schematicamente e dogmaticamente nella produzione cinematografica di massa), emerge un altro sguardo , non più prevenuto o limitantesi alla sola sessualità della donna, reale o sublimata che sia, bensì ad una visione o rappresentazione più completa e complessa della figura femminile.
E' per questo che la presente mostra è stata denominata 'Femminile plurale'..cioè a dire donne e uomini accomunati nella raffigurazione reale o immaginaria della donna d'oggi.
Le sculture di Maria Addamiano rifiutano il corpo perfetto, levigato, scolpito che si riscontra nella pubblicità dei rotocalchi o nelle trasmissioni televisive. Quelli sono 'corpi-oggetto' (che sono poi l'argomento privilegiato dei mass-media di questi ultimi mesi), indotti a tale condizione per fitness, chirurgie plastiche e cure estetiche: tali immagini si offrono quali osservazioni fenomeniche, immagini fisiologiche e fisiche. E' questo un guardare esterno, mentre l'Addamiano, favorita dalla scelta personale della cartapesta e proprio perciò manipolata e vissuta, crea figure femminili oscillanti tra informali e materiche, ricucendo così la cesura tra apparenza e interiorità . Ne conseguono opere pregnanti di componenti fisiche e psichiche: corpo ed inconscio, macerazione della carne e sofferenza emotiva di donne vere ed autentiche.
I lavori del giovane Massimiliano De Nicolo porrebbero un' annosa questione: dove finisce l'artigianato e dove inizia l'arte? Ma questo è sicuramente un falso problema: entrambe le parole hanno una comune radice, 'art'....ma, con le avanguardie artistiche del secolo scorso e nell' attuale momento dominato dal design, il 'gerere ' art, il 'fare' arte , non è più , o ancora, servirsi di tele, pennelli e colori, ma utilizzare qualsiasi materiale come di qualsiasi gesto per costruire 'oggettività' od esprimere 'soggettività'. Il De Nicolo infatti utilizza l'antica e nobile arte dell'intaglio e dell'intarsio di legni più o meno pregiati per costruire figure di giovanette adolescenti ed esprimere quella 'leggerezza dell'essere' che è propria di quell'età, quando si è, o si crede , di essere parte integrante della natura, di un momento di essa, quello primaverile, il più etereo e svolazzante come una farfalla birichina: è il greco Kairos, l'attimo propizio di bellezza e purezza che non crede, né teme il Kronos, il tempo devastante fino alla distruzione.
Infine Paolo De Nicolo che nella sua maturità coglie delle donne il momento centrale del tempo che fugge: quello della piena floridezza come carne solida e tornita la cui resa naturalistica si accende di bagliori bruciati, evocando messaggi simbolici e perciò di lettura soggettiva. Sono figure di donne-mogli e di donne-madri viste da prospettive inusuali: dall'alto e da particolari angolazioni, che ricordano talvolta le costruzioni postcubiste di Tamara de Lempicka, come ad evidenziarne bellezze nascoste diversamente non godibili. Altre volte invece si lascia andare ad un naturalismo più realistico, come in alcuni accattivanti ritratti apparentemente più oggettivi, ma comunque ricchi di allusioni emotive interiori, sulle orme di Frida Kahlo, soggetto e oggetto della 'magia' femminile.

Luigi Dello Russo

ADSUM artecontemporanea 
Art director : MARIA BONADUCE e GIOVANNI MORGESE
Critico e storico dell’arte: LUIGI DELLO RUSSO
Grafico design: RAFFAELE PORFILIO
Ufficio stampa: NICOLO’ MARINO CECI
www.retearte.it - adsum.arte@libero.it Tel. 3476502478

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

Nome: Luigi Lombardo
From: 
Email: luigilombardo.arte@virgilio.it
Invia: Invia
Remote Name: 151.77.204.229
Remote User: 
HTTP User Agent: Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; .NET CLR 1.1.4322; .NET CLR 2.0.50727)
Date: 12/03/2011
Time: 23.16.09

Testo
La "Galleria agli Stemmi" in collaborazione con l'Associazione Culturale "LIBERARTE" con sede in provincia di Pordenone, ha progettato un Evento Patrocinato dalla Presidenza della Repubblica Italiana dal titolo: 110 E LODE (dal Realismo al Concettuale). Tale PROGETTO a itinere, unico e mai finora realizzato in Italia, partirà dal Friuli Venezia Giulia e toccherà i capoluoghi delle 20 regioni italiane. Parteciperanno all'Evento 110 artisti uno per ogni provincia d'Italia. Per la provincia di Salerno è stato selezionato l'artista nocerino Luigi Lombardo, ideatore e teorico del "Neosurrealismo". La Rassegna, costituita da ben 110 opere, avrà la durata di 24 mesi a partire dal gennaio 2012. 

=======================================================================================

=======================================================================================

Un'antologica di Antonio Ligabue a Parma 
In mostra "il genio di al matt"
di Claudio Alessandri

Quando Antonio Ligabue fece il suo ingresso nel paese padano di Gualtieri, non destò nei paesani soverchia curiosità, era accompagnato da due carabinieri, ma fu fatto notare che non aveva le manette, segno che non era in stato di arresto. 
L’impiegato comunale al quale si presentarono i carabinieri per il disbrigo delle pratiche che avrebbero concesso a Antonio di essere accolto a Gualtieri, era abbrutito dal caldo insopportabile che gravava come una cappa infuocata in quella zona attraversata dal Po’, pensò immediatamente che al malessere provocato dal caldo, si aggiungeva questa che, giudicò subito, una nuova seccatura, alla quale non poteva sottrarsi.
Non fu facile ricostruire le vicende che avevano condotto quel giovanotto strano, a Gualtieri, Strappare qualche parola a Antonio fu un’impresa, e le poche frasi che uscirono farfugliate dalla sue labbra stranamente carnose e sporgenti, vennero pronunciate in tedesco,  lingua non molto gradita dall’impiegato comunale che, a seguito dei contatti non troppo amichevoli con i soldati tedeschi che si era trovato a combattere, ricordava le carneficine delle trincee e gli ordini perentori che sembravano abbai di cani rabbiosi che giungevano fino al suo “buco” maleodorante e fangoso, si incupì in volto.
Pensò, ci mancava anche questo, che ci faceva un tedesco a Gualtieri? Perché i carabinieri lo avevano condotto in quel paese perché vi rimanesse? I due carabinieri serafici gli chiarirono subito il dubbio, non è tedesco è svizzero, sua madre, una italiana, era morta e di suo genitore si era perduta traccia, era stato adottato da una famiglia svizzera, ma Antonio non era un tipo facile e dopo vari episodi spiacevoli, era esploso rabbioso lanciando oggetti di tutti i generi verso la madre adottiva che lo aveva denunciato. Antonio era stato riconosciuto all’anagrafe da un patrigno, un certo Laccabue , che era di Gualtieri e che, al momento, si trovava in galera per avere procurato alla moglie e ai figli della carne avariata che li aveva uccisi tutti…..tranne Antonio.
Antonio, da quel giorno, venne accolto a Gualtieri dai paesani come uno di loro, ma con l’ingenua crudeltà dei contadini, lo indicarono sempre come “al matt oppure il tedesco” che per gli abitanti di Gualtieri avevano identico significato.
La vita di Antonio che intanto aveva ricusato il cognome di Laccabue, assumendo quello di Ligabue, trascorse dal suo arrivo a disegnare, inizialmente con le incertezze dell’autodidatta, per poi progredire assumendo la caratteristica forma espressiva e coloristica che lo contraddistingueva. Ligabue amava follemente gli animali, li dipingeva con naturalezza, senza furberie o soluzioni “studiate”.
Dipinse la famosa tigre del circo che era giunto a Gualtieri commissionò a lui una insegna, in quella belva che si lancia verso la preda a fauci spalancate, si può leggere la grande bravura di Ligabue, ma è una bellezza che contiene tutto il dolore e la rabbia che Antonio covava dentro di se per il destino infame che gli aveva riservato la vita. Altro dipinto stupendo è quello che raffigura la carrozza postale trainata dai cavalli lanciati in una corsa folle, quasi dipendesse da loro il recapito di una missiva a garantire una vita, quella di Antonio? 
Quello che è certo, quella diligenza era un ricordo di Ligabue per la natia Svizzera.
Famosi i suoi rapaci dalle ali spalancate, il becco adunco, tanto simile al suo naso, martoriato dai sassi che egli stesso si infliggeva, forse a renderlo sempre più simile a quello della poiana o del falco. Amava talmente gli animali che nel dipingerli interloquiva con i loro versi, il ruggito rabbioso della tigre, il grido lacerante dei rapaci, l’abbaiare dei cani, o la loro postura scultorea nell’atto della “punta”.
Dipinse animali di ogni genere immersi in una natura coloratissima e selvaggia. A notare il suo indubbio “genio” fu un pittore del luogo, Mazzacurati, che ospitò per vario tempo Ligabue nel suo studio regalandogli colori e tele e,  in fine, imponendolo all’attenzione delle “grandi” Gallerie d’Arte, acquisì fama e denaro, abbastanza per acquistare una automobile guidata da un autista che doveva togliersi il berretto ogni qualvolta gli apriva o chiudeva lo sportello, in precedenza si era fatto dare una rossa Gilera in cambio di parecchi dipinti.
La sua vita fu un alternarsi di brevi gioie e tanto dolore, dovette essere ricoverato in manicomio varie volte, ma il suo genio pittorico non venne mai meno fino a quando sfinito dalle malattie, si spense a Gualtieri il 27.05.1965. 
Implorando sempre uno po’ d’affetto quando ripeteva ossessivo all’ostessa: “ un bacio, dammi un bacio”. 
Dopo la sua morte la zona da Gualtieri a Suzzara e altri paesi padani si affollò di pittori presunti “Naif” in cerca di fortuna come era successo al “matt”, appunto il matto, il genio di un matto, irripetibile, irraggiungibile perché scaturito da una mente che non visse la realtà, ma un lungo, tormentoso sogno.
La mostra è stata inaugurata venerdì 11 marzo 2011 e resterà aperta fino al 26.giugno 2011, presso la Fondazione Magnani Rocca, Via Fondazione Magnani Rocca 4,Parma – Mariano di Traversatolo.
Orario: dal martedì al venerdì orario continuato 10-19; sabato, domenica e festivi orario continuato 10-19. Lunedì chiuso. 
Ingresso € 9,00 per le scuole € 5,00.

Claudio Alessandri

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

25 marzo, Teatro Sociale Busto Arsizio
La Bcc porta 1300 alunni delle scuole del territorio alla scoperta della lirica
con le musiche di Mozart

La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, con il Comune di Busto Arsizio, la Provincia di Varese e l’Ufficio Scolastico territoriale di Varese, promuove una giornata per avvicinare i più giovani alla musica del genio salisburghese. E la sera, alle 21.00, sempre al Teatro Sociale, porte aperte a tutti. 
Sul palco i musicisti dell’orchestra Microkosmos diretti dal Maestro Fabio Gallazzi

Saranno circa 1300 gli alunni delle scuole primarie del territorio ad assistere venerdì 25 marzo, al teatro Sociale di Busto Arsizio a “Alla scoperta della lirica – Mozart”, il progetto del Circolo Accademico Culturale che vuole avvicinare i più piccoli al mondo del teatro musicale. Tanti i soggetti del territorio che si sono attivati, dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, nelle vesti di sponsor, al Circolo Culturale Ricreativo della stessa banca, che ha promosso l’iniziativa nelle scuole, dal Comune di Busto Arsizio, che ha concesso il proprio patrocinio, alla Provincia di Varese e all’Ufficio scolastico territoriale di Varese. Alla scoperta della lirica rientra inoltre nei progetti di L’Ilopera, associazione che promuove la valorizzazione del teatro, della musica, del canto e della danza. Sul palco ci saranno i musicisti dell’orchestra Microkosmos diretti dal Maestro Fabio Gallazzi. Voce narrante sarà Danilo Lamperti; le voci soliste saranno quelle delle soprano Patrizia Bergolisse e Federica Vitali, del baritono Davide Rocca e del basso Stefano Almasio. 

Tre i momenti musicali di venerdì: il mattino e il pomeriggio il Teatro Sociale sarà riempito dagli alunni delle scuole primarie, delle classi dalla seconda alla quinta, di Busto Arsizio, Busto Garolfo e la frazione Olcella, Varese e Buguggiate; la sera, alle 21.00, invece, ingresso libero per tutti.
«La Bcc ha voluto sostenere ancora Invito alla lirica perché crede nell’importanza di far avvicinare i giovanissimi alla grande musica –spiega il presidente Roberto Scazzosi–. Pensiamo che un primo contatto, da bambini, con la musica d’arte, nella cornice del teatro, con un direttore, i musicisti e i cantanti, ma anche con una voce narrante che li aiuti nella comprensione di quanto accade sul palco e faccia scoprire il lato divertente di questa espressione artistica possa essere la via migliore per cominciare. Noi siamo impegnati da anni a sostenere progetti musicali sul territorio, nella convinzione che la musica arricchisca ogni persona che vi si accosta, specie i bambini, in un’età, come è quella scolare, in cui le capacità di apprendimento e la curiosità sono ai livelli massimi».
La formula dello spettacolo lezione vedrà la presentazione, da parte della voce narrante, degli strumenti dell’orchestra, del direttore e delle voci soliste; poi si passerà al protagonista della giornata, Mozart, che sarà raccontato attraverso alcune delle pagine più belle della sua produzione. 
Il programma vedrà l’esecuzione di brani di opere ed estratti di composizioni strumentali:
- Le Nozze di Figaro, ossia la folle giornata – K 492 - Ouverture 
- Il Flauto magico - K 620 – Duetto: Papageno, Papagena
- Divertimento per Archi – K 136 – 1° Tempo
- Exultate Jubilate - K 165 – Alleluja
- Don Giovanni, ossia Il dissoluto punito K527 – Aria: Madamina, il catalogo è questo
- Le Nozze di Figaro– K 492 – Aria: Non più andrai, farfallone amoroso
- Don Giovanni - K527 – Duettino: Là ci darem la mano
- Il Flauto magico - K 620 – Aria: Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen
- Concerto per clarinetto e orchestra - K 622 – 1° tempo
- Finale
Fabio Gallazzi
Nato a Busto Arsizio, si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti. Ha studiato composizione e perfezionamento pianistico con i maestri Luigi Zanardi e Bruno Canino; direzione d’orchestra con i maestri Herbert Handt e Maurizio Dones. Affianca l’attività concertistica a quella didattica. È presidente del Circolo Accademico Culturale; organizza seminari e incontri di alto perfezionamento con maestri del calibro di Emanuele Segre; concerti e rassegne musicali, concentrando la sua attenzione sulla musica d’insieme, la propedeutica per i bambini, la formazione, il rinnovamento dell’offerta culturale mediante la realizzazioni di spettacoli dal vivo, valorizzando la creatività giovanile in campo artistico. Insegnante di pianoforte, teoria e solfeggio, esercitazioni orchestrali e corali, ha esperienza decennale di insegnamento nelle scuole secondarie di primo grado e di consulenza in formazione musicale classica, lirica, sinfonica e moderna nelle scuole secondarie di secondo grado.
Orchestra Microkosmos
È l’espressione delle migliori forze musicali del territorio cresciute in questi anni nell’area formativa del Circolo Accademico Culturale, con l’intento di divulgare, con la propria attività lirica e sinfonica, in diverse sedi e contesti, la cultura e la pratica musicale, mantenendo sempre, tra le sue finalità, la formazione tecnica e artistica degli strumentisti, con l’obiettivo principale dell’avvicinamento dei giovani e della popolazione alla musica sinfonica. Nata nel 2000 dal desiderio di musicisti con alle spalle una solida esperienza cameristica di dedicarsi al repertorio destinato a un organico più ampio, l’orchestra è rappresentata, in qualità di direttore artistico, dal Maestro Fabio Gallazzi. Dopo un intenso periodo di ricerca stilistica e grazie alla sinergia di intenti fra fondatori, responsabili ed orchestrali, Microkosmos ha raggiunto un alto livello qualitativo e artistico, confermato da ampi consensi di pubblico e critica, che le consente di collaborare con artisti di chiara fama internazionale che hanno sempre espresso il desiderio di essere invitati nella stagione a venire. Le qualità artistiche del lavoro svolto sono individuabili nella rassegna stampa che conta centinaia di articoli e servizi professionali.
Ufficio Stampa Bcc Busto Garolfo e Buguggiate: Eo Ipso
Info: Marco Calini - Cell. 339.1544973 - Mail. mcalini@eoipso.it

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

Mercoledi 23 marzo alle ore 17.00 verrà inaugurata, presso Villa Vannucchi, Corso Roma, 43/47 a San Giorgio a Cremano (Napoli) una personale di Roberto Viviani.

Il pittore esporrà opere rappresentative del periodo 1989 - 2010 che hanno per soggetto la figura femminile e frammenti scultorei, inseriti in perfetta armonia nel mondo vegetale. L'esposizione sarà visitabile fino al 2 aprile. Orari di apertura 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00 Festivi 10.00 – 13.00 

Per maggiori informazioni sull'attività dell'artista è possibile consultare il sito ufficiale www.vivianiroberto.com 

Rodolfo Viviani 3384925320 

=======================================================================================

=======================================================================================

un'opera unica collettiva - un'unica location - ogni giovedì da marzo a luglio - decine di artisti e performance - live art e body art - 
processioni pagane - corpi in movimento - webcam pirata che trasmettono live - tanti buchi nel muro per spiare - al numero 9 
di Via della Vetrina - Roma

Dal desiderio di Riccardo Natili di creare un dialogo innovativo e provocatorio tra interno ed esterno, spazio pubblico e privato, 
tra l’essere guardati e il guardare, nasce SEE_SAW, opera collettiva seriale e situazionista che prenderà vita giovedì 31 marzo 2011 
all’interno della galleria “AL9E artestudio”, nel centro storico di Roma.

L’opera, elaborata in collaborazione con la performer Francesca Fini, vedrà la Live Art diventare un appuntamento fisso della 
settimana romana.

il concept

L'opera sarà costituita da una serie di performance che si svolgeranno ogni giovedì, da fine marzo a tutto luglio 2011, all'interno 
della galleria “AL9E artestudio”.

Lo spazio della galleria sarà opportunamente diviso in due ambienti, grazie ad una parete attrezzata con intimi punti di osservazione 
simili a grate di un confessionale.

Il pubblico, completamente al buio, potrà osservare l’azione che si svolge all’interno come dal buco di una serratura. 
Nello stesso tempo, in strada, su una pedana rialzata, passanti e curiosi potranno spiare accostandosi a speciali feritoie incassate
 nella finestra.

Pubblico e artisti si trasformeranno quindi in un’unica installazione vivente, in una sorta di rappresentazione guidata del voyeurismo che 
caratterizza la cultura dei nostri tempi.

Performing media

Nello stesso tempo una serie di webcam, posizionate strategicamente all'esterno e all'interno della galleria, documenteranno tutto quello 
che avviene dentro e fuori, trasmettendolo in streaming su Internet. La diretta video sarà raggiungibile sulle pagine del blog dell’evento e 
diffusa attraverso i maggiori social network.

il programma

l programma sarà caratterizzato, ogni giovedì, da azioni performative all’interno dello spazio di “AL9E artestudio”.
Le azioni saranno periodicamente aperte da processioni pagane che si svolgeranno in strada e guideranno il pubblico in galleria.

Periodo: da giovedì 31 marzo a giovedì 28 luglio 2011.
Location: Galleria “AL9E artestudio”, in Via della Vetrina 9, al centro di Roma.
Concept: Riccardo Natili.
Art Direction: Francesca Fini
Artisti: Vito Bongiorno, Marco Casolino, DolcissimaBastarda, Sylvia Di Ianni, Francesca Fini, Nora Lux, Ina Nikolic, Mauro Petrarca, 
Lilith Primavera, Solidea Ruggiero, Matteo Seduta, Gruppo Sinestetico, Mauro Tiberi.

Link al sito web:
http://seesaw9.blogspot.com/

Link al canale di streaming (attivo ogni giovedì dalle 18.00, a partire dal 31 marzo)
http://www.ustream.tv/channel/see-saw1

GIOVEDI' 7 APRILE

"Homage to J. Beyus", video del Gruppo Sinestetico.
Come pensiero filosofico, operare in arte in situazione di sinestesia in contatto con la natura coinvolgendo i 5 sensi, come nella filosofia beuysiana, 
che si basa sulla protezione dell'ambiente e dell'uomo che in esso vive, la solidale e libera collaborazione e comunicazione tra uomini di differenti 
culture, origini, religioni, stati sociali, economici e politici...

"Seasons", performance di Francesca Fini. Con F. Fini e F. Trimarchi. 
Il selvaggio miracolo cromatico delle stagioni naturali, riprodotte nel non-spazio di un laboratoiro bianco, si riversa in una tuta idraulica che fascia 
un corpo nudo. Colori che si mescolano e si sovrappongono, fino a trasformare la pelle bianca in una corteccia dura e bruna, mentre il tempo 
scorre via facendoci sentire quanto somigliamo agli alberi.

=======================================================================================

=======================================================================================

VEDERE ATTRAVERSO LA NEBBIA – LE FORME E IL FUOCO

La Galleria Elle Arte, ospita una mostra delle opere di tre artisti, distinti nelle composizioni pittoriche, diversi nell’eleganza della ceramica d’artista. Peter Bartlett, Edi Magi e Sarah Miatt, uniti nell’ideale artistico, ispirati dalla “dolce” Terra di Toscana. Non è la prima volta che ho la ventura di incontrare i due artisti britannici trapiantati in uno dei paesaggi più stimolanti d’Italia, appunto la Toscana, una regione che attrae per le sue bellezze naturali e per un patrimonio artistico che permea l’aria sia delle città storiche che dei deliziosi villaggi immersi in una quiete d’altri tempi.
Sia Bartlet che Magi, ciascuno con il proprio sentire artistico, ci mostrano gli oggetti dipinti soffusi di un’aura di incertezza, forse ci vengono incontro rivelandosi a poco a poco, oppure stanno per scomparire, inghiottiti da un mondo immaginario, nel quale realtà e sogno coincidono in precario equilibrio, una precarietà che si insinua nella mente e nell’anima di chi osserva, costretto a una osservazione attenta, ogni particolare può celare un messaggio oppure l’inganno di una forma che si dissolve non come fenomeno visivo, ma intimamente intuitivo. Ci si offre una preziosa occasione speculativa che prescinde dalle fattezze, dalle forme definite e ci accompagna in viaggi dal fascino di un sogno che, misteriosamente si materializza.
Abbiamo la spiacevole sensazione di descrivere le opere di Bartlet e di Magi, attingendo a sensazioni del tutto personali, negando all’osservatore una facile comprensione delle opere esposte, tra l’altro ordinate con la solita sapienza e gusto estetico di Laura Romano, curatrice della mostra e capace di avvalersi, normalmente, di artisti dalla naturale delicatezza espressiva, sempre qualche “gradino più in alto” di artisti altrettanto famosi, ma che si pongono all’attenzione con “rumore” assordante; vivaci colori, forme definite, ma dai contenuti banali, privi di ogni pulsione capace di condurre nel mondo pacato dell’arte offerta come dono alla quiete e all’armonia di vite già a sufficienza gravate dal parossismo, sia visivo che uditivo.
Un discorso a parte lo dobbiamo a Sarah Miat, artista anch’essa, ma della materia bruta che, grazie alla sapienza artistica, non solo manuale, trae oggetti – scultura, le forme dei manufatti ricordano oggetti d’uso comune, ma l’artista, moderna “figulina”, li caratterizza con il colore e con dei “graffiti” che assumono, volta per volta, la dolcezza armonica di un mare sereno, oppure forme dall’andamento spigoloso, un alternarsi di direzioni che denunciano il variare del pensiero, il mutare di umore a tant’altro ancora.
Il fatto che l’artista Miatt, lavori con infinita maestria la creta, non è per noi una sorpresa, vive e opera in una Terra che, fin dai tempi più remoti, ha dato vita, da una materia inerte, a capolavori irripetibili, oggi, normalmente a imitazione delle forme e delle figure di un tempo, l’artista Miatt, ha abbandonato la imperante tradizione per un motivo molto semplice, il mezzo per gli uni e gli altri è la creta e il fuoco, ma i primi rimangono straordinari artigiani, la Miatt trae dalla tradizione l’esperienza, ma dal suo sentire artistico colori, forme e messaggi.

La mostra si inaugura venerdì 25 marzo 2011 alle ore 18 e si protrarrà fino al 12 aprile presso la Galleria Elle Art di via Ricasoli 45. Orari: 16,30 – 19,30 (chiuso domenica). 

Claudio Alessandri 


=======================================================================================

=======================================================================================

=======================================================================================

La Via, in Risposta alla Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti - Mostra d'arte e progetto. 

Il 1° maggio 2011 è prevista la beatificazione di Giovanni Paolo II, meglio conosciuto come Papa Wojtyla. E’ già il terzo anno che gli artisti della Webcommunity di Arte e Poesia Anforah si cimentano con un progetto multimediale, ispirato al Pontefice polacco, dal titolo La Via, in Risposta alla Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti, creato per il recupero del valore dell’Arte e la promozione dei giovani talenti artistici. Il programma consiste nella pubblicazione di: un libro (già seconda edizione) con interventi letterari e una raccolta di opere di arti visive e commentari; una mostra di pittura sul Web con testi esplicativi; un videoclip dal titolo La Via...; un progetto multilivello per Scuole e attività formative... (il tutto scaricabile, in internet, al sito http://www.anforah.artenetwork.net/lavia/lavia.htm). L’idea lanciata sul Web al Festival Internazionale Trieste Poesia e inaugurata, fisicamente, al centro culturale S. Luigi, nella pugliese Trani (BAT), sarà riproposta, con una mostra d’arte, in concomitanza della giornata di beatificazione del Santo Wojtyla, presso l’Atelier Anforah (fino al 15.05, con orario 19.30 - 21.30), nel Centro Storico dell’antica Giovinazzo - BA (via Cattedrale 14). Riportiamo, in proposito, alcune brevi note di Mons. Slawomir Oder (postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II), inviate a Fedele Boffoli (ideatore e curatore dell'iniziativa): """[...] Il vostro intento di sensibilizzare le nuove generazioni sul fatto che l'Arte non sia sinonimo di trasgressione e di lacerazione ma sia testimonianza dell'amore di Dio verso l'uomo, così come Giovanni Paolo II ci ha trasmesso, è encomiabile. Quest'opera risponde con sensibilità e profondità alla lettera di Giovanni Paolo II agli artisti. In questo credo che la vostra idea iniziale di suscitare una riflessione sul significato più intimo dell'Arte abbia realmente raggiunto il suo scopo.[...]""". Notevoli, fino a questo momento, sono stati gli attestati di riconoscimento, rivolti all’iniziativa, da parte di competenti autorità ed enti in materia: Card. Gianfranco Ravasi (Ministro della Cultura Vaticano), Card. Stanislaw Dziwisz (già segretario particolare di Giovanni Paolo II e Arcivescovo di Cracovia), Mons. Giampaolo Crepaldi (Vescovo di Trieste), prof. Vittorio Messori (giornalista e scrittore), Curia Arcivescovile di Bari, le pagine dell’Avvenire… Riportiamo, in proposito, alcuni tra i nominativi dei partecipanti al progetto La Via…: Graziella Atzori, Francesco Boffoli, Paride Alessandro Cabas, Magda Carella, Cristina di Lagopesole, Eraldo Di Vita, Adriano Doronzo, Walter Curini, Alfredo Davoli, Rosalba Facecchia, Giuseppina Labellarte, Mary Lamacchia, Renzo Maggiore, Giovanni Mansueto, Salvatore Marchesani, Rita Marziani, Vincenzo Mercante, Francesco Mignacca, Giuseppe Palmieri, Pierluigi Paolicchi, Massimo Rovereti, Fabio Russo, Fabio Savoldi, Mariagrazia Semeraro, Roberta Simini, Claudio Turina... 

Trieste, 26 marzo 2011

Fedele Boffoli (in Facebook) - info@fedeleboffoli.it 
www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm - www.Anforah.Artenetwork.net
Bari - Trieste - tel. 338-2246495

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

"Comunic'Arte"
Mostra Personale di Achille De Tommaso


Dal 2 al 30 aprile 2011
INAUGURAZIONE: SABATO 2 APRILE 2011 ALLE ORE 18,30
Presso: Salotto dell'Arte di Torino

Achille De Tommaso, da sabato 2 aprile fino a sabato 30 aprile 2011 presenterà presso il "Salotto dell'Arte" di via Argonne 1/c a Torino la sua Personale dal titolo "Comunic'Arte".
L'artista presenterà attraverso 12 opere in tecnica mista: olio, acrilico, smalto, su molteplici supporti: legno, faesite, tela e carta, la sua costante e sapiente ricerca di esprimere a livello "BASE" il concetto della comunicazione della società contemporanea. Egli mescola, come un moderno alchimista, toni e masse diverse su supporti anche non convenzionali, per arrivare ad un prodotto artistico completo di ogni significato.
Incastona poi le sue opere con preziose e ricercate cornici con le quali sottolinea e evidenzia in modo puntuale ogni tipo di messaggio espresso dalla tela vera e propria.
Colori primari, materia e figure, svuotate da inutili orpelli campeggiano in aree metafisiche; senza interposizione il fruitore è colpito dalla profonda conoscenza dell'animo umano dell'Artista, il messaggio arriva immediatamente al cuore e al cervello passando dall'esterno (cornice) all'interno: particolareggiata composizione di colori e forme.
Il messaggio chiaro interpella direttamente lo spettatore attraverso un'ironia disinvolta, caratteristica intelligente che ricorda le parole di Paul Klee:"L'arte non riproduce ciò che è visibile; ma rende visibile ciò che non sempre lo è".

La serata inaugurale verrà ripresa dalla troupe di SKY TV 869 e andranno in onda nella settimana successiva, su Sky Tv 869 nei seguenti orari:
Lun ore 11,00 - Mart ore 19,00 - Merc ore 10,00 - Giov
ore 23,30 - Ven ore 07,00 - Sab ore 17,30 - Dom ore 19,00

La Mostra sarà visitabile da sabato 2 aprile 2011 alle 18,30 fino a sabato 30 aprile 2011 con i seguenti orari:
dal martedì al sabato dalle 16,30 alle 19,30 domenica e lunedì : chiuso apertura fuori orario su appuntamento

"Salotto dell'Arte" 
via Argonne 1/C, Torino
Info: Tel. 011 0743717 
Cell.339 6807922 - 345 3806837 
www.achilledetommaso.it 

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

======================================================================================


UNA COLLETTIVA DOVE LA STORIA DIVIENE LEGGENDA

Nell’interessarmi alla miriade di leggende che narrano dei tempi remoti della Sicilia, quando ancora non esisteva la scrittura e poi, tradotte graficamente da narratori famosi o meno noti, ho sempre sondato i significati reconditi nascosti all’interno della mitologia o dalle leggende, perché sono sempre stato convinto che quel narrare fantasioso, colto o popolare, altro non fosse che una trasposizione parallela alla storia ufficiale.
Il grande giornalista e storico Indro Montanelli era uso dire: “Un popolo che non conosce il suo presente, non può avere un futuro”. Riguardo alla Sicilia io dico:” Un popolo che non conosce il suo passato e il presente, non può avere un futuro”, questa è una verità semplice eppure i siciliani, tranne fiammate subito estinte, è stato dominato nei secoli da innumerevoli conquistatori, al popolo sono rimaste le leggende, ma ne sconosce la storia, se così non fosse, avrebbe avuto un suo regno, un governo, una sua storia libera dai legacci di tanti popoli stranieri. 
La storia “alta”, quella dei grandi storici si discosta notevolmente dalla cronaca, questa segue passo, passo l’evento, la storia risente inevitabilmente delle epoche, delle condizioni politiche e, spesso, dei preconcetti degli stessi storici. Quindi una narrazione “colta” di fatti e misfatti, visti e rivisti nel tempo, per la verità bisogna affidarsi all’onestà intellettuale dello storico. Una virtù molto rara da trovare. 
Ebbene, il popolo detto minuto, ha compreso la differenza fra storia “ufficiale” e tradizione popolare che ha vissuto, sofferto o goduto ogni sfaccettatura di fatti e misfatti, sfrondati da idee filosofiche e speculative che alterano inevitabilmente la realtà.
L’insieme di racconti che hanno dato vita a questa collettiva di dipinti e non solo, sono trasposizioni pittoriche tratte dalla mitologia, dalla storia più recente, scaturiti dalla feconda fantasia popolare.
Cimentarsi su un argomento sfuggente, dalle mille sfaccettature, non è certamente agevole, eppure gli artisti che hanno accettato questa sfida, sono numerosi e, ciascuno nel proprio sentire artistico, ha fissato in una immagine la sfuggente verità, logicamente come intesa dagli artisti. Citarli è d’obbligo, sono essi gli attori che si espongono coscientemente all’approvazione o alla critica: Peppe Caiozzo ,Tiziana Viola Massa, Liliana Errera, Ivana Mancino, Naire Feo, Dora Flavianna, Angela Sarzana, Nuccia Gandolfo, Mimmo Serio , Salvatore Gentile, Manlio Geracir, Salvatore Giambanco e Giuseppe Randazzo, Vincenzo Ognibene, Salvatore Previti, Maria Laura Riccobono , Maurizio Scaldara, Nancy Sofia , Arturo Stabile , Maria Felice Vadalà’, Caterina Vicari. 
Da una prima analisi, ci appaiono ingenui nel contenuto letterario, non necessariamente in quello artistico, riconoscendone la saggezza, ma null’altro, tradizioni inevitabilmente popolari dal contenuto religioso, diviso equamente tra fede e scaramanzia, saghe cavalleresche che narrano di imprese fantastiche e sublimi nel tentativo nobile d’affrancarsi dall’oppressione di popoli invasori, più propensi al saccheggio e alla crudeltà, che al bene dei conquistati.
E’ evidente una disarmante purezza d’animo, una stirpe nel contempo ”vecchia e fanciulla”. Il mio pensiero è racchiuso all’interno di un lunghissimo arco di tempo durante il quale ho dedicato gran parte della mia vita, a tentare di comprendere l’anima di un popolo sospeso tra realtà e sogno, ma principalmente il significato recondito della straordinaria civiltà della Terra di Sicilia, l’unica, vera nazione peninsulare anche dopo l’apparente unificazione italiana.
Una Terra che ha generato fatti reali e storici, e da questi scaturiti, come naturale compendio di una natura che al sogno affida ogni speranza di riscatto da una sorte maligna, quasi un maleficio partorito dalla mente perversa di una delle tante divinità che presiedono al destino degli uomini. Un dio invidioso delle infinite bellezze di un’isola nata dall’ispirazione di un poeta e condannata all’attesa, senza tempo, dell’intervento di un altro dio a riscattare, per l’eternità, pianto, stenti ed ingiustizie nella visione di una Terra e una natura che, forse, ha visto all’origine la creazione dell’uomo e la sua cacciata da un Paradiso che, prima o poi, tornerà a donare pace e felicità all’umanità intera, quando tutto sarà compiuto e si tornerà a vivere nell’armonia e nell’incanto di ritrovati Campi Elisi. 

La mostra dal titolo: SICILIA E ALTRE LEGGENDE organizzata dall’ass.ne culturale Ricercarte verrà inaugurata sabato 2 aprile presso il Centro Congressi Marconi ad Alcamo ed è visitabile fino al 8 Aprile 2011, 
orari.10.30- 13.00 - 17.00 -19.30 

                                                                                                          Claudio Alessandri

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================



STEFANO DELLA PORTA
TRACCE DI COSE               
di Claudio Alessandri

Circa trenta anni fa, Stefano Della Porta, nell’ambito di una personale ospitata presso una nota Galleria d’Arte di Palermo, si impose alla mia attenzione con le sue opere. Nel mondo intero, gli artisti americani, avevano gettato il seme che proliferò fecondo nel mondo dell’arte europea, la così detta “Pop Art”, una “invenzione” che giungeva a rinnovare tutti i tentativi precedenti posti in essere in aperta critica all’espressione tradizionale dell’arte.

Non furono pochi gli artisti che rimasero fedeli alla “vecchia scuola”, ma tantissimi non resistettero alla tentazione di sperimentare questa nuova forma espressiva che, accantonata plasticità, bellezza e stile scolastico, abbracciarono con entusiasmo la “Pop Art”. Fu un fenomeno vasto, una scoperta di qualcosa che contestava lo stile colto, per esprimersi rappresentando oggetti d’uso comune, bottiglie di Coca Cola, barattoli di spinaci stritolati prima di essere gettati nel pattumaio mondiale.

Cosa ha a che fare tutto ciò con Della Porta, a noi suggerì una visione intermedia tra Pop Art e iper realismo, immersi nell’atmosfera asettica del surreale. Nell’occasione di quella personale Stefano della Porta, rappresentò nel suo “Sogno Mediterraneo”, lo splendore dei prodotti della terra, melanzane, pomodori, bidoni per l’immondizia traboccanti di bottiglie di plastica, lattine deformate e svuotate dei profumati pomodori san marzano e altro ancora, il tutto rappresentato con una esattezza del disegno e del cromatismo, da apparirmi, appunto, come una personalissima forma di arte popolare, una espressione non necessariamente rivoltante di una realtà da scartare.

Oggi ritroviamo Stefano della Porta nella personale “Tracce di Cose”, il contenuto espressivo di queste recenti opere, non si discosta molto dall’operare precedente, ma le sue opere artistiche non sono più fissate su di un supporto. Stefano, mostrando una grande versatilità nella scelta dei suoi oggetti espressivi. La sua frequentazione con la grande scuola ceramica di Faenza, si è impadronito della tecnica richiesta dalla lavorazione di un mezzo amorfo quale è la creta, a quel punto era inevitabile che l’artista non si rifugiasse nei modelli, splendidi, classici della ceramica faentina e conducesse la sua attenzione su oggetti comuni, appunto Cose, ma anche Tracce, perché un portacenere colmo di sigarette accese da poco, cicche, fiammiferi e perché no, degli stimolanti sessuali. 

Ogni oggetto è curato nei minimi particolari, ma il titolo della mostra è chiaro: Tracce di Cose, perché tracce, perché ogni oggetto rappresentato e abbandonato per sempre, conserva il sentore emotivo e di pensiero di colui o colei che lo ha utilizzato e poi abbandonato. Quindi “tracce”, ricordi di vite passate, oggetti che hanno esaurito il loro compito, una breve o lunga esistenza.
Stefano Della Porta, da quella lontana mostra che mi sorprese perché si proponeva a fare da sparti acque, tra “arte popolare” e arte “colta”, non un compromesso, ma una affermazione priva di titubanze, oggi indica una nuova via con l’ausilio del mezzo “figulino” non violentato, ma reso ubbidiente al volere artistico, non più pittorico, ma in ogni caso rispondente ai canoni pensati e voluti dall’artista, la bellezza nella perfezione, non più uni dimensionale quale può essere un dipinto, ma tridimensionale come percepito realmente da occhio umano. 

La mostra dal titolo: “Tracce di Cose” è visitabile fino al 30.04.2011 presso la Galleria Terre d’Arte 
via Maria Vittoria, 20/a - Torino 
Lunedi-sabato 10,30-12,30 e 16,30-19,30 
Ingresso libero

Claudio Alessandri 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Achille De Tommaso
"Comunicazione tra materia e colore"
Mostra Personale di Pittura

Dal 15 aprile al 2 maggio 2011
Inaugurazione Venerdì 15 aprile 
Presso: Galleria d'Arte Canci
città: LERICI (SP)

Dal 15 aprile alla Galleria d'Arte Canci torna l'arte innovativa di Achille De Tommaso con una mostra personale di alto livello nella 
suggestiva città di Lerici, la cosiddetta "Perla del Golfo", che è stata un'ambita meta turistica, in passato particolarmente amata dai 
romantici inglesi ed oggi dalle celebrità della cultura contemporanea.
Il percorso espositivo sarà interamente dedicato alla ricerca pittorica di Achille De Tommaso, le cui linee artistiche congiungono 
amabilmente la creatività al pensiero scientifico, sottolineando non tanto il distacco teorico tra questi due approcci fondamentali 
dell'esistenza umana, quanto piuttosto i motivi profondi di tangenza e le probabili "affinità elettive".
L'estro, generato da un istinto primordiale e legato al talento innato dell'artista, si sposa così al metodo razionale, o più propriamente 
intellettuale, arricchendo la carismatica personalità di Achille De Tommaso con una rinnovata influenza introspettiva ben rintracciabile 
nell'equilibrio tra sintesi e analisi.
Tra le varie città l'autore ha esposto con successo a Torino, Verona, Milano, Cremona, Roma e Lisbona, solo per citarne alcune. 
Prossimamente esporrà le proprie opere ad alcuni prestigiosi saloni d'arte internazionale in Francia, affacciandosi così nella scena 
artistica europea con consensi di pubblico e critica. 
Secondo l'artista milanese "chi ama la scienza e i numeri non può non amare l'arte e l'armonia della natura e dell'universo".

Presso: Galleria d'Arte Canci
Via Carlo Pisacane 1, LERICI (La Spezia)
Info: www.achilledetommaso.it 

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================



======================================================================================

======================================================================================

La Rosa di Rudolf - concerto di A. Doronzo 

La "Rosa di Rudolf" è la nuova invenzione in note, del cantautore Adriano Doronzo, che sarà presentata in concerto, venerdì 15 aprile (h. 20) al Teatro dei Fabbri a Trieste (via dei Fabbri 2), con le partecipazioni di Max "Maxino" Cernecca, Irene Brigitte, Franco "Toro" Trisciuzzi, Bruno Prodan, Michael Petronio. “La Rosa di Rudolf” e “Favole Colorate” (penultimo cd dell'autore), Edizioni Storie di Note, sono i recenti interessanti lavori che fanno entrare, di diritto, Adriano Doronzo nell'olimpo dei più validi e originali cantautori italiani, a cui hanno collaborato indiscussi talenti del panorama musicale italiano quali Alessandro Simonetto (musicista e polistrumentista per gli arrangiamenti di “Favole Colorate”) e Max "Maxino" Cernecca (coproduzione artistica, assieme a Doronzo, de “La Rosa di Rudolf”). Presenti su You Tube e cliccatissimi in Facebook, realizzati da Fedele Boffoli, sono pure i due videoclip “La Favola Colorata” (http://www.youtube.com/watch?v=1j5_gpuLBx8) e “La Favola Dorata” (http://www.youtube.com/watch?v=E4WjmluEzXk), relativi a “Favole Colorate” . Adriano Doronzo ha dedicato gli ultimi trent'anni alla musica ed alla composizione. Come Presidente dell’Associazione Culturale "Club Anthares", è l' organizzatore del Festival Internazionale di Poesia di Trieste. Nella sua carriera ha inciso 6 dischi e 3 collezioni di poesie. Per informazioni: www.adrianodoronzo.it . 

Trieste, 12 aprile 2011

Fedele Boffoli (in Facebook) - info@fedeleboffoli.it 

www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm - www.Anforah.Artenetwork.net

Bari - Trieste - tel. 338-2246495

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

VINCENZO ANELLO
MEMORIA DELLA LUCE 
                     di Claudio Alessandri

Ancora una volta la Galleria Elle Arte di Palermo, offre il suo spazio espositivo ad una mostra a un artista che rivela, nelle sue opere una sensibilità espressiva per nulla infastidita dall’abilità tecnica di Vincenzo Anello, architetto e per tanto certamente tentato da soluzioni tecnicamente irreprensibili a scapito del sogno a occhi aperti, all’armonia della natura, al romanticismo del trepido ricordo.
Tutte le opere di questo artista si impongono per la luce viva, diffusa che evidenzia anche gli interni di angolo di eleganti salotti d’altri tempi, anche se la composizione, estremamente elegante non concede alcuno spazio alla fantasia, molto più a una bellezza che si rispecchia nel ricordo di giorni lontani, di esistenze bramate, di amori nati e perduti.
Vincenzo Anello è stato un viaggiatore, e il suo peregrinare per il mondo gli ha concesso visioni precluse ai più, la sua mente come, camera oscura, ha sviluppato tutto ciò che ha colpito la sua sensibilità artistica, la sua mente sfoglia un meraviglioso album dal quale scaturiscono immagini diverse, non contrastanti nello stile, ma diverse nel significato espressivo che varia da un ricordo marino, a un angolo architettonico.
Su ogni cosa si impone l’azzurro brillante dei cieli visti e immortalati nei suoi delicatissimi dipinti, al verde smeraldino dei prati e nelle visioni campestre, per poi dare vita a un caleidoscopico, immenso albero di Ficus, tanto diffuso e amato nelle nostre città, nei giardini storici e per le strade segnate dal dolore e dalla violenza, a guisa di epitaffi di vite bruciate, stroncate nel corpo, ma non nel ricordo, per essere più chiaro, ho in mente il Viale delle Magnolie dove venne rapito dalla mafia il giornalista Mauro de Mauro, mai più tornato ai propri cari, ma anche la villa di Piazza Marina che vide cadere sotto il fuoco assassino poliziotti come Petrosino.
Mi scuso per queste divagazioni, ma spesso in me prevale lo storico, e basta poco per stimolare la mia memoria che travalica il bello per evidenziare il dolore e l’orrido.
Questa personale presentata in catalogo da Piero Longo e ordinata da Laura Romano, mi ha rivelato un artista dalle grandi capacità espressive a prescindere dalle tecniche utilizzate, dall’olio, all’incisione, al pastello, una tecnica che consente a Anello d’ottenere risultati sbalorditivi nel raffigurare la chioma di un albero con semplici “tocchi” di colore, oppure esprimere tutta la forza distruttrice del fuoco, un alleato, nel male, con l’uomo. 

La mostra si inaugura domani 15 aprile e si protrarrà fino al 3 maggio 2011 presso la Galleria Elle Arte di via Ricasoli, 45 a Palermo.
Ingresso libero. Orari 16,30 – 19,30 (Chiuso sabato 23, domenica e festivi) 
                                                                                   Claudio Alessandri 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

37, rue des Bains-CH-1205 Genève 
T :+41 22 781 46 66 – F : 781 47 15 - 
www.artpublic.ch

 - art@artpublic.ch

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

programma 10.2! aprile/maggio 2011

giovedì 28 aprile h. 1830 presentazione del catalogo di Mauro Ghiglione in collaborazione con UnimediaModern di Genova (data da confermare) la mostra "debito d'ossigeno" chiuderà il 30.4.2011

lunedì 2 maggio h.1830 presentazione catalogo di Mara Pepe intervengono Eleonora Fiorani, Matteo Galbiati, Angela Madesani con l'occasione sarà presentata una scultura inedita di Mara Pepe 

mercoledì 4 maggio h.1830 - 21 inaugurazione della mostra di Carlo Delli a cura di Denis Curti, presentazione di Lorella Giudici

Vi aspettiamo e Vi ringraziamo per la cortese diffusione della notizia
cordiali saluti
maria rosa pividori

DIECI.DUE! international research contemporary art associazione culturale
Via Volvinio 30 [ passo carraio ] 20141 Milano [ MM2 Abbiategrasso | Tram 15 ]

[ tel | fax ] 02 58306053 art director Maria Rosa Pividori 349 2814715 PM

www.diecipuntodue.it  
dieci.due@libero.it

fino al 30 aprile 2011

mostra personale di M a u ro G h i g l i o n e “d e b i t o d ' o s s i g e n o”

testi di Eleonora Fiorani, Lorella Giudici

aperto da martedì a venerdì dalle 15,30 alle 19 e su appuntamento

in collaborazione con la galleria UnimediaModern contemporary art di Genova

C’è sempre nelle opere di Mauro Ghiglione qualcosa di enigmatico, che si sottrae alla piena leggibilità, per offrirsi solo alla profondità dello sguardo, a un vedere che non si traduce in parole e concetti, o che resta sospeso in un’interrogazione che non prevede risposte.

A un vedere che è mettere insieme il “vedere come”, che interpreta, media, procede per analogie, paragoni, riconoscimenti, e il “vedere così” di una visione dell’accadere dell’evento, dell’improvviso balenare, dell’intensità in cui la cosa si presenta e si vede qualcosa come “qualcosa”, e si può dire solo “guarda”. 

In questa visione a doppio sguardo si perdono i confini tra l’essere e le immagini, tra il noto e l’estraneo. ... 

Oggi che la visione è la nuova dimensione del reale e le immagini hanno preso il posto delle cose e di noi stessi, il mondo è la visione del mondo nell’immagine, che ne costituisce le sue attuali istanze esistenziali. La sua memoria stessa si fonda sull’immagine, come la sua bellezza. 

Muta dunque lo statuto del reale, ma muta anche lo statuto dell’immagine. ...(dal testo di Eleonora Fiorani)

... Nel suo procedere Ghiglione assume sempre una posizione da “altro corpo celeste”, a ridosso della trincea ma sufficientemente distante per non essere coinvolto e come il saggio (Siddharta docet) osserva. Il che non vuol dire che la vita non la conosca, anzi, il privilegio di questa prospettiva gli consente d’avere una visione d’insieme più estesa, un margine di riflessione più ampio e una dimensione del tempo più allungata perché libero dal contingente. 

E’ raro che Ghiglione abbandoni questo suo luogo, così come è davvero difficile che diventi autobiografico. 

Le sue riflessioni non riguardano sé, ma l’umanità; non si addentrano nelle vicende del singolo,ma si interrogano sui temi (spesso quelli più scomodi) che estrapola dalle pagine della vita,dai frames che gli scorrono davanti ricomponendoli in profonde analisi ontologiche. ...

In Debito di ossigeno (un’opera del 2010) Ghiglione prende alcune pagine degli evangelisti e le appende al muro distanziandole con quattro calibri, ovvero con strumenti ad alta precisione, strategicamente (aggiungerei emblematicamente) sistemati alla metà dei quattro lati secondo i punti cardinali.

Alle pagine con le storie di Gesù, sovrappone poi delle immagini di un corpo femminile, o meglio, un cadavere di donna avvolto in una plastica nera,messo sottovuoto come un pezzo di carne del supermercato e inquadrato in un rettangolo che ricorda il perimetro di una tomba. L’immagine di per sé è già asfissiante,con quella materia che s’incolla come una seconda pelle e blocca qualsiasi via d’uscita con un insopportabile senso claustrofobico che il nero certo non attenua. 

Ma lo è ancor di più quando ci si accorge che la donna ha la bocca spalancata in un estenuante e quanto mai inutile tentativo di prendere fiato. 

La sua inquadratura poi è più o meno prossima a seconda della visione della vita che il singolo evangelista ha espresso nel suo racconto di Gesù. 

Le relazioni tra i due strati del racconto (il corpo e la scrittura, le distanze delle cose e quelle delle parole, il concetto di libertà e di interpretazione, lo scorrere delle righe e l’immobilità del corpo e si potrebbe continuare all’infinito) si fanno complesse. ... (dal testo di Lorella Giudici) Eleonora Fiorani, filosofo, epistemologa, antropologa e saggista Lorella Giudici, storica critica.

======================================================================================

  Pace nel mondo OLio su tela 50X70 Anno 2008

150 ANNI DELLUNITA' D'ITALIA

Mostra con conferimento:
di Pittura,Scultura,Grafica,Fotografia,Poesia.
A cura dell'Accademia italiana del Terzo Millennio
da Domenica 1 Maggio 2011 a Domenica 8 Maggio 2011
presso la sede dell'Accademia Via A.Mosca,189 - MILANO

INAUGURAZIONE MOSTRA - 1 MAGGIO 2011 Ore 11

======================================================================================

damianoferrara art
via diaz, 15 91011 alcamo
tel-fax 092428278
cell 3334656707

www.damianoferrara.it email: info@damianoferrara.it

ho il piacere di comunicarVi che dal 22 aprile al 1 maggio 2011, in occasione della XXXVI mostra dell’artigianato artistico, presso la saletta expo del comune, si terrà ad Anghiari (AR) la mostra 
di pittura su vetro dell’artista Damiano Ferrara.

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

La Spiritualità di Antonella Magliozzi. “Graffi…Gli Arcani Maggiori”

Reduce dalla sua recente esposizione capitolina, nella storica via Margutta, la pittrice Antonella Magliozzi – originaria di Gaeta – intende creare un “ponte immaginario” tra Roma e Venezia, dove, presso il Centro Congressi di Palazzo Cornoldi, in Riva degli Schiavoni, tra Piazza S.Marco e l’Arsenale, presenterà la sua Personale di pittura dal titolo “Graffi… Gli Arcani Maggiori”.
L’inaugurazione, programmata per giovedì 12 maggio alle ore 18:00, con presentazione critica a cura del dott. Antonio Sorgente, sarà preceduta dall’interessante conferenza dal titolo “L’orribil Fuoco”, presieduta dai Prof. Marco Zanetto e Damiano Favaretto, ultimo dei tre appuntamenti del primo semestre 2011 organizzati al Palazzo per commemorare i Centocinquant’anni dell’Unità d’Italia.
La pittura astratta della Magliozzi è caratterizzata da giochi di pennellate che sprigionano le emozioni interiori, proiettando così i moti dell’Anima verso l’esterno attraverso forme e colori che danno vita all’inconscio, rendendolo “visibile”.
Essa ha una propria chiave di lettura, la “Spiritualità”, nell’accezione più ampia del termine, che racchiude in sé il significato del difficile compito di ogni artista (quello di rendere visibile l’invisibile), nella consapevolezza che oltre alla pittura sussiste un livello spirituale di esistenza, dal quale la materia stessa trae la vita, l’intelligenza e lo scopo del suo essere. 
Il novello messaggio dell’artista, dunque, differisce da quello energico dello statunitense Jackson Pollock – basato sull’Emozione, ma anche dalle luccicanti e grandi campiture omogenee di Rothko – pregne, invece, di Sentimento.
La “Spiritualità” della Magliozzi rimanda così all’arte che proviene dalla profondità dell’Anima: «È lì – sostiene la pittrice – che ogni artista riesce a cogliere l’in sè, l’essenza della vita, attraverso vibrazioni ritmiche solo apparentemente incomprensibili». Non sono violenti tratti dettati dalla rabbia o dal dolore, ma, al contrario, sono percorsi che nascono dalla gioia di vivere, guidati dalla purezza dello Spirito: intimamente collegati fra loro, si rincorrono e si mescolano sulla tela in una danza armoniosa, dando vita a luminose, affascinanti e raffinate cascate cromatiche. 
La Personale della Magliozzi, che precede di poco l’inaugurazione della 54^ Biennale di Venezia, rimarrà allestita fino a giovedì 26 maggio.
L’ingresso è su invito.
Per informazioni telefonare al numero 0771.1830029 (mobile) 340.7259725 oppure scrivere a mostre.venezia@libero.it .

======================================================================================

======================================================================================

Nei prossimi giorni sarà reperibile in tutte le librerie il racconto – fiaba scritto e illustrato da Claudio Alessandri e edito per i tipi della Edizione UNI SERVISE di Trento.

MUHAMMAD E DAFNI
- QUASI UNA FIABA –
                 di Claudio Alessandri

Questo breve racconto scaturisce da un insieme di elementi quali la fantasia, la mitologia, le leggende, la storia. Tutti elementi che composti ordinatamente, possono consentire la visione, non reale, di mondi, di popoli di un lontano passato, una sorta di macchina del tempo, ancora nutrito dal riverbero, tutto siciliano, della mitologia.
Ha uno sviluppo coerente anche se condotto da fatti e personaggi leggendari, resi reali dalla storia di un popolo.
Il racconto nasce in Sicilia, da quella costa marina che prospetta l’Africa, si sviluppa ai tempi della occupazione musulmana dell’isola, e prosegue nella mente esaltata di un fanciullo saraceno convinto che recandosi nella terra dei suoi avi potrà rivivere gli usi e i fatti di quel periodo storico. A realizzare il suo strano desiderio sarà una sirena, ecco la mitologia, l’amore sbocciato tra questi due esseri totalmente diversi, conduce a un epilogo non previsto, romantico e, ancora una volta fantastico. 

======================================================================================

Interessante iniziativa del Professore Claudio Stazzone, Preside dell’I. T. E. Antonio Maria Iaci di Messina: che Giovedì 28 Aprile alle ore 17.00, presso l’Aula magna dello stesso Istituto, nell’ambito del progetto “Incontro con l’Autore”; presenterà l’Artista Biagio Cardia autore del libro “Alla Ricerca della Tomba di Antonello da Messina”. Lo stesso Professore Stazzone ha curato l’Introduzione, sottolineando l’importanza del lavoro di Cardia il quale ripropone il problema di approdare alla verità sul “Sepolcro” di Antonello, nostra gloria messinese di portata internazionale. All’incontro sarà presente la Dott.ssa Agata Midiri che ha collaborato alla stesura del libro, e che nella sua Prefazione, ha evidenziato la qualità di quest’opera, “la quale, così come è negli intendimenti dell’Autore, vuole sostanzialmente focalizzare l’attenzione sul più illustre dei messinesi di tutti i tempi per la Sua eccelsa Arte e, nel contempo, ridare centralità all’antico interrogativo, mai risolto, incardinato sulla ricerca della Tomba di Antonello”. Alla presentazione, del libro di Biagio Cardia, saranno presenti anche le Dott.sse Celestina Martino e Tiziana Midiri, curatrici del Testo. 
Biagio Cardia, nasce a Messina nel 1947. La sua attività artistica inizia nel 1972, con lo studio della fotografia nella città di Torino, dove in quel periodo vive e lavora; rientra a Messina negli anni ’80. Stimolato dal mistero della luce, studia le Scienze della Fisica. Nel 1998 decide di trasferire su tela le immagini misteriose della scoperta dell’universo; organizza la sua prima mostra di foto artistiche e dei suoi primi dipinti, con soggetti di Astro - Fisica. Dopo anni di attività artistica Biagio Cardia, oggi, si dedica esclusivamente alla pittura, trovando anche il tempo di studiare gli Artisti del passato. Durante le sue ricerche, scopre “il Mistero della Tomba di Antonello da Messina”. Dopo la precedente pubblicazione del volume “Messina nell’Arte” che tanto successo ha riscosso, Biagio Cardia, con questo suo nuovo libro, coglie ancora nel segno poiché riesce ad accendere in noi Messinesi e in chi ama la nostra Città per la sua prestigiosa arte e la sua millenaria cultura la corale volontà di rendere il massimo tributo ad Antonello da Messina ricercando in primis la Sua Tomba, atto dovuto non più procrastinabile. E’ possibile visionare il libro nel sito www.cardiabiagio.it; 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

La Via, in Risposta alla Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti - Mostra d'arte e progetto. 
Domenica, 1° maggio 2011, alle ore 11.00, in concomitanza della cerimonia di beatificazione di Papa Wojtyla, si terrà, presso l’Atelier Anforah (via Cattedrale 14, Centro Storico di Giovinazzo - BA), l’inaugurazione della mostra d’arte La Via, in Risposta alla Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti. L’esposizione, corredata di adeguati commentari, scaricabile sul web (http://www.anforah.artenetwork.net/lavia/lavia.htm) unitamente al libro La Via … e all’omonimo progetto multilivello per le Scuole, è una delle iniziative più interessanti della Webcommunity di Arte e Poesia Anforah. La mostra resterà aperta al pubblico fino a domenica 15 maggio, con orario 19.30 - 21.30. Saranno esposte, per la particolare circostanza, opere pittoriche ed elaborazioni digitali di Fedele e Francesco Boffoli, Paride Alessandro Cabas, Magda Carella (collezione Labellarte), Rosalba Facecchia, Pino Giuffrida, Salvatore Marchesani, Rita Marziani, Francesco Mignacca, Giuseppe Palmieri, Mariagrazia Semeraro, Marianna Schiaroli .
Riportiamo, in proposito, alcune considerazioni di Fedele Boffoli, autore del progetto La Via… e fondatore della Webgalleria Anforah:
“””[…] L’accorato appello di Giovanni Paolo II, formulato con "La Lettera agli Artisti", del 1999, rivolto a tutti i creatori di opere, ha trovato, da un pezzo, una risposta nei partecipanti al progetto La Via…che hanno ampiamente testimoniato (già da alcuni anni), con una raccolta di interventi letterari (due pubblicazioni) e una, notevole, collezione di opere di arti visive (pittoriche, fotografiche ecc.) sul tema universale della Bellezza. Così come ha ben intuito Papa Wojtyla, l’Arte, quale imprescindibile Essenza, pervade, a priori, la vita dell’Uomo e della Natura, presenziandone i ciclici processi trasformativi e costrutti-distruttivi. La sua presenza attiva e costante riconnette l’uomo (negli aspetti tragici, come in quelli comici e poetici) al senso profondo della cose. Ignorare l’Arte vuol dire vivere, aridamente, una vita fine a se stessa, priva di rimandi e ragioni. […]”””. 
Videoclip La Via…: http://www.youtube.com/watch?v=N5YJ8Yhk6LE - http://www.youtube.com/watch?v=ych3ckzZnT4.

Habemus Papam di Nanni Moretti

Habemus Papam, sconsigliato ai minori CEI, è l’ultimo “capolavoro” cinematografico di Moretti, che esce, guarda caso, alla vigilia della beatificazione di Giovanni Paolo II, il Santo Wojtyla, che sembra, in parte, coincidere (a parere di chi scrive, abbastanza, maldestramente) con l’immagine del Papa rinunciatario, protagonista del film morettiano (anche se, in realtà, Wojtyla ha fatto, in vita, esattamente, il contrario). Una figura, la sua, notevolmente confusa (probabilmente volutamente), che se da una parte ricorda il Pontefice polacco (vedi la passione per il teatro, la vaga somiglianza del personaggio, il suo accento e i modi) dall’altra sembra incarnare, in maniera molto sibillina, proprio i recenti dubbi, palesemente esternati, del suo successore sul soglio di Pietro (…forse troppo pericolosa una citazione più diretta?). Un tentativo, da parte del regista, quindi, di interpretare e di entrare nel mondo dello Spirito, senza sentirsene in realtà partecipe (questo è quello che si percepisce), evidenziando, prevalentemente, gli aspetti depressivi e degenerati (purtroppo, però, escludendo tutti gli altri), sicuramente presenti nel mondo contemporaneo, con particolare riferimento alla dimensione ecclesiastica e gerarchico-cardinalizia del Conclave. Una dimensione (si evince dall’opera) in cui il rimedio per la caduta e la decadenza umana non è la Divinità (con la sua Grazia discendente, il Verbo che si incarna e l’esperienza, attiva e creativa, della Fede) ma l’uomo con le sue “scienze esatte e positive”, psicanalisi, psichiatria, psicologia… (anche se nel film non si comprende, comunque, come agirle) che, come “ben sappiamo”, sono in grado di “porre rimedi certi a patologie e sconvolgimenti dell’essere”, come anche di compenetrare, esaustivamente, i misteri della vita e della morte… “Todo cambia” è il refrain della canzone, di Mercedes Sosa, più volte ripetuto nel film (che evoca un approccio ideologico e strizza, nel contempo, l’occhio alla martoriata Teologia della Liberazione), attraverso cui il regista sembra richiedere, all’attuale Chiesa di Roma, un cambiamento necessario di animo e costume ed un ritorno alla semplicità (praticamente una cronaca sotto gli occhi di tutti: ma dov’è l’Intuizione? E l’Arte con i suoi totali rimandi?): facile a dirsi. Un altro girotondo (sponsorizzato da noi) retorico, “purificatore” e morettizzatore (quella volta era la Sinistra adesso è la Chiesa?), senza un tondo e, soprattutto, senza un centro sostanziale e significativo che lo anima e sostiene, senza prospettive di metodo e reali proposte di campo: non sarebbe il primo, a cui assistiamo, e, forse, neanche l’ultimo (caro Moretti)… verrebbe da pensare. 

L'ARTE E' (http://www.youtube.com/watch?v=qZpjO8uL9UQ&feature=player_embedded): Campagna Informativa per il Recupero dell’Arte - Webcommunity Anforah.

Trieste, 25 aprile 2011

Fedele Boffoli (in Facebook)
info@fedeleboffoli.it 
www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm - www.Anforah.Artenetwork.net
Bari - Trieste - tel. 338-2246495

======================================================================================

======================================================================================

1946, 1947, 1948
Gli anni dimenticati dei più bei libri svizzeri

7 maggio – 21 maggio
Opening: sabato 7 maggio 18.00

Una mostra e una piattaforma di discussione sulla produzione editoriale passata e contemporanea, Inizialmente pensata per coprire i tre anni mancanti nella storia del concorso federale per i più bei libri svizzeri, 1946-1948, l'esposizione ora descrive una micro storia di quegli anni, in relazione alla produzione e al design del libro. Una serie di discussioni e di workshop hanno generato nuovi materiali che saranno documentati nell'esposizione. Dopo una prima esposizione che ha avuto luogo a Zurigo, viene qui dato seguito all'esperimento presso gli spazi de la rada dove verrà messa in evidenza la produzione di libri in Ticino attraverso una selezione di esperti come Davide Fornari, Andreas Schwab, Christoph Schifferli e Fabio Soldini.
Progetto a cura di Corina Neuenschwander, Roland Früh e Jenny Eneqvist con la collaborazione de la rada, spazio per l'arte contemporanea.

Contributi di Peter Bichsel, Julia Born and Klaus Born, Hans Burkhardt, Mirjam Fischer and Hans Rudolf Gabathuler, Jost Hochuli and Ursula Hochuli, François Rappo, Nicole Udry, Felix Wiedler.

Domenica 8 maggio 14.00 - 18.00
Convegno “Dove riposano i libri? A proposito degli archivi di Monte Verita, Jan Tschichold, Harald Szeemann e Armand Schulthess”
Con Roland Stieger, Andreas Schwab, Ingeborg Lüscher

La mostra è sostenuta da Pro Helvetia, Oertli-Stiftung and Migros-Kulturprozent.
____________________________________________________________

1946, 1947, 1948
Gli anni dimenticati dei più bei libri svizzeri

7 May – 21 May
Opening: Saturday 7 May, 18.00

An exhibition and forum for discussion on book design from the 1940s and today. Initially thought to cover the three missing years in the history of the competition The Most Beautiful Swiss Books, 1946-1948, the exhibition now describes the micro-history of these years, in relation to book production and design. A series of talks and workshops generates new material which will be documented in the exhibition.
After a first exhibition in Zurich, we continue the format Locarno, highlighting the book production from the Ticino with selections by Davide Fornari, Andreas Schwab, Christoph Schifferli and Fabio Soldini.
A project curated by Corina Neuenschwander, Roland Früh and Jenny Eneqvist in collaboration with la rada, spazio per l'arte contemporanea.

With contributions by Peter Bichsel, Julia Born and Klaus Born, Hans Burkhardt, Mirjam Fischer and Hans Rudolf Gabathuler, Jost Hochuli and Ursula Hochuli, François Rappo, Nicole Udry, Felix Wiedler.

Sunday 8 May 14.00 - 18.00
Symposium “Dove riposano i libri? A proposito degli archivi di Monte Verita, Jan Tschichold, Harald Szeemann e Armand Schulthess”
With Roland Stieger, Andreas Schwab, Ingeborg Lüscher

An exhibition supported by Pro Helvetia, Oertli-Stiftung and Migros-Kulturprozent.

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Nome: Bruder
From: NY
Email: monika_1850@hotmail.com
Invia: Invia
Remote Name: 137.163.16.171
Remote User: 
HTTP User Agent: Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 6.0; Windows NT 5.1; SV1)
Date: 28/04/2011
Time: 04.14.05


Testo
The rise of European cinema was interrupted by the outbreak of World War I when the film industry in United States flourished with the rise of Hollywood, typified most prominently by the great innovative work of D. W. Griffith in The Birth of a Nation (1914) and Intolerance (1916). However in the 1920s, European filmmakers such http://www.kiwata.com/images/film/category1.html as Sergei Eisenstein, F. W. Murnau, and Fritz Lang, in many ways inspired by the meteoric war-time progress of film through Griffith, along with the contributions of Charles Chaplin, Buster Keaton and others, quickly caught up with American film-making and continued to further advance the medium. In the 1920s, new technology allowed filmmakers to attach to each film a soundtrack of speech, music and sound effects synchronized with the action on the screen. These sound films were initially distinguished by calling them "talking pictures", or talkies. The next major step in the development of cinema was the introduction of so-called "natural color", which meant color that was http://www.kiwata.com/images/film/category2.html photographically recorded from nature rather than being added to black-and-white prints by hand-coloring, stencil-coloring or other arbitrary procedures, although the earliest processes typically yielded colors which were far from "natural" in appearance. While the addition of sound quickly eclipsed silent film and theater musicians, color replaced black-and-white much more gradually. The pivotal innovation was the introduction of the three-strip version of the Technicolor process, which was first used for short subjects and for isolated sequences in a few feature-length films released in 1934, then for an entire feature film, Becky Sharp, in 1935. The expense of the process was daunting, but continued favorable public response and enhanced http://www.kiwata.com/images/film/category3.html box-office receipts increasingly justified the added cost. The number of films made in color slowly increased year after year. In the early 1950s, as the proliferation of black-and-white television started seriously depressing theater attendance in the US, the use of color was seen as one way of winning back audiences. It soon became the rule rather than the exception. Some important mainstream Hollywood films were still being made in black-and-white as late as the mid-1960s, but they marked the end of an era. Color television receivers had been available in the US since the mid-1950s, but at first they were very expensive http://www.kiwata.com/images/film/category4.html and few broadcasts were in color. During the 1960s, prices gradually came down, color broadcasts became common, and the sale of color television sets boomed. The strong preference of the general public for color was obvious. After the final flurry of black-and-white film releases in mid-decade, all major Hollywood studio film production was exclusively in color, with rare exceptions reluctantly made only at the insistence of "star" directors such as Peter Bogdanovich and Martin Scorsese. Since the decline of the studio system in the 1960s, the succeeding decades saw changes in the production and style of film. Various New Wave movements (including the French New Wave, Indian New Wave, Japanese New Wave and New Hollywood) and the rise of film school educated independent filmmakers were all part of the changes the medium http://www.kiwata.com/images/film/category5.html experienced in the latter half of the 20th century. Digital technology has been the driving force in change throughout the 1990s and into the 2000s.Film criticism is the analysis and evaluation of films. In general, these works can be divided into two categories: academic criticism by film scholars and journalistic film criticism that appears regularly in newspapers and other media. Film critics working for newspapers, magazines, and broadcast media mainly review new releases. Normally they only see any given film once and have only a day or two to formulate http://www.kiwata.com/images/film/category6.html opinions. Despite this, critics have an important impact on films, especially those of certain genres. Mass marketed action, horror, and comedy films tend not to be greatly affected by a critic's overall judgment of a film. The plot summary and description of a film that makes up the majority of any film review can still have an important impact on whether people decide to see a film. For prestige films such as most dramas, the influence of reviews is extremely important. Poor reviews will often doom a film to obscurity and financial loss. The impact of a reviewer on a given film's box office performance is a matter of debate. Some claim that movie marketing is now so intense and well financed that reviewers cannot make an impact against it. However, the cataclysmic failure of some heavily promoted movies which were harshly reviewed, as well as the unexpected success of critically praised independent movies indicates that extreme critical reactions can have http://www.kiwata.com/images/film/category7.html considerable influence. Others note that positive film reviews have been shown to spark interest in little-known films. Conversely, there have been several films in which film companies have so little confidence that they refuse to give reviewers an advanced viewing to avoid widespread panning of the film. However, this usually backfires as reviewers are wise to the tactic and warn the public that the film may not be worth seeing and the films often do poorly as a result. It is argued that journalist film critics should only be known as film reviewers, and true film critics are those who take a more academic approach to films. This line of work is more often known as film theory or film studies. These film critics attempt to come to understand how film and filming techniques work, and what effect they have on people. Rather than having their works published http://www.kiwata.com/images/film/category8.html in newspapers or appear on television, their articles are published in scholarly journals, or sometimes in up-market magazines. They also tend to be affiliated with colleges or universities.The making and showing of motion pictures became a source of profit almost as soon as the process was invented. Upon seeing how successful their new invention, and its product, was in their native France, the Lumières quickly set about touring the Continent to exhibit the first films privately to royalty and publicly to the masses. In each country, they would normally add new, local scenes to their catalogue and, quickly enough, found local entrepreneurs in the various countries of Europe to buy their equipment and photograph, export, import and screen additional product commercially. The Oberammergau Passion Play of 1898[citation needed] was the first commercial motion picture ever produced. Other pictures soon followed, and motion pictures became a separate industry that overshadowed the vaudeville world. Dedicated http://www.kiwata.com/images/film/category9.html theaters and companies formed specifically to produce and distribute films, while motion picture actors became major celebrities and commanded huge fees for their performances. By 1917 Charlie Chaplin had a contract that called for an annual salary of one million dollars. From 1931 to 1956, film was also the only image storage and playback system for television programming until the introduction of videotape recorders. In the United States today, much of the film industry is centered around Hollywood. Other regional centers exist in many parts of the world, such as Mumbai-centered Bollywood, the Indian film industry's Hindi cinema which produces the largest number of films in the world.[2] Whether the ten thousand-plus feature length films a year produced by the Valley pornographic film industry should qualify for this title is the source of some debate.[citation needed] Though the expense involved in making movies has led cinema production to concentrate under http://www.kiwata.com/images/film/index.html the auspices of movie studios, recent advances in affordable film making equipment have allowed independent film productions to flourish. Profit is a key force in the industry, due to the costly and risky nature of filmmaking; many films have large cost overruns, a notorious example being Kevin Costner's Waterworld. Yet many filmmakers strive to create works of lasting social significance. The Academy Awards (also known as "the Oscars") are the most prominent film awards in the United States, providing recognition each year to films, ostensibly based on their artistic merits. There is also a large industry for educational and instructional films made in lieu of or in addition to lectures and texts.

======================================================================================

Amianto: anche il Papa ne parla

Anche il Sommo Pontefice parla dell'amianto, è avvenuto nell'Udienza Generale di ieri, 27 aprile 2011 (ne dà notizia L'Osservatore Romano, in data odierna) in occasione della giornata dedicata alle vittime della letale fibra killer, dopo gli eclatanti processi e le molteplici interrrogazioni parlamentari promosse sullo stesso tema, al fine di riconoscere diritti e risarcimenti a vittime e loro congiunti e, si spera, per superare quella indecorosa e insostenibile cortina di assordante silenzio, così ben concertata e messa in opera, trasversalmente, da certi media non, sicuramente, professionali e da qualche pezzo di istituzione poco brillante. 

Ricordiamo l'universalità della "questione" Amianto, di cui si prevedonno, nei prossimi anni, dei picchi esponenziali e che coinvolge personale di ogni genere (civile e militare). Dal processo Eternit, alle varie fabbriche di operai, in Italia e nel Mondo, con la cittadinanza vicina, dai morti della Marina Militare a quelli della Guardia di Finanza (ricordiamo, di questi mesi, la vertenza, in atto a Trieste e nel Friuli Venezia Giulia, promossa del Movimento dei Finanzieri Democratici e dall'Osservatorio Nazionale Amianto) e di altri Corpi armati dello Stato. Riportiamo, a riguardo del particolare evento, il comunicato stampa dell'O.N.A.:

"""28 aprile 2011. Nella giornata mondiale dell’amianto Papa Benedetto XVI squarcia il velo di silenzio, e accende i riflettori del mondo sul dramma delle vittime dell’amianto, ed esorta la nostra Associazione e l’AVANI. Ieri, all’udienza generale Sua Santità Benedetto XVI, “Saluto i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Vittime dell’Amianto e dell’Osservatorio Nazionale Amianto e li esorto a proseguire la loro importante attività a difesa dell’ambiente e della salute pubblica”. Accogliamo l’invito e l’incoraggiamento del Sommo Pontefice, al quale ci siamo rivolti affinchè interceda per tentare di fermare la strage di 4.000 morti ogni anno solo in Italia, per via della presenza di amianto, e per ottenere giustizia per le vittime. L’appello era stato lanciato anche a nome dell’AVANI, attraverso l’emittente TV2000, dall’Avv. Ezio Bonanni, che innanzi all’immobilismo degli organi pubblici e della giustizia, aveva auspicato un autorevole intervento del Sommo Pontefice. La nostra mobilitazione proseguirà anche oggi in tutta Italia. Allego alla presente l’articolo apparso oggi in prima pagina sull’Osservatore Romano, il testo integrale dell’intervento del Papa, e il comunicato della Radio Vaticana. Roma, 28.04.2011 Sig. Aldo Guerrera Presidente Nazionale ONA""". Per informazioni: Osservatorio Nazionale sull'Amianto e - mail: osservatorio.amianto@tiscali.it. - Avv. Ezio Bonanni, tel. 06.68309534 - 0773.663593, cel.335-8304686, www.eziobonanni.it e - mail: avvbonanni@libero.it. Amianto? No Thank You! - http://www.youtube.com/watch?v=0xnUX29D_eE: Campagna informativa contro l'amianto della Webcommunity di Arte e Poesia Anforah.

Bari, 28 aprile 2011 

Fedele Boffoli (in Facebook) - info@fedeleboffoli.it 
www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm - www.Anforah.Artenetwork.net 
Bari - Trieste - tel. 338-2246495 

======================================================================================

======================================================================================

 

======================================================================================

======================================================================================

“Ognuno il suo s t i l e…”

prima mostra collettiva - dal 3 al 16 maggio

Martedì 3 maggio La galleria Tartaglia Arte, apre, la prima mostra collettiva del progetto dal titolo “Ognuno il suo stile…”, con gli artisti: Maurizio Attisani, Roberto Cosimi, Andrea Mancini, Eric Marsiam, Michelangelo Miani, Sandra Zeugna.

La particolarità di questo progetto è il coinvolgimento diretto del pubblico che potrà votare, in sede dell’esposizione o sul sito www.tartagliaarte.it , l’opera più apprezzata. Questo permetterà alla galleria, al termine di tutto il progetto espositivo, di presentare e dedicare una mostra personale ai 6 artisti più votati dal pubblico. Coloro che avranno dato la maggior preferenza all’artista scelto in ogni collettiva, riceveranno, in omaggio, una riproduzione di un opera autografata dall’artista.

In ogni mostra collettiva saranno esposte più opere, ma solo una sarà designata, in sede e sul sito, per la votazione.

“Ognuno il suo stile…”. 60 artisti in 10 appuntamenti

Si avvicenderanno 6 artisti per volta in dieci mostre. Ogni artista avrà l’opportunità di esporre alcune opere da lui stesso ritenute maggiormente rappresentative del suo stile. 

“Ognuno il suo stile…”. Nessun limite di forme e linguaggi

Per gli artisti è un’ occasione di autorappresentazione, di esporre il lato più intimo, di far coincidere il più possibile profondità interiore e superficie esteriore, senza vincoli di alcun genere. Saranno diversi tra loro e completamente sganciati da un filo conduttore. Questa libertà incondizionata garantisce una molteplicità di espressioni artistiche che inseriranno i visitatori in un caleidoscopio di stili, materie e colori.

“Ognuno il suo stile…”. Artisti individuati e selezionati

E’ un progetto che la Tartaglia Arte ha maturato nel tempo. In sintonia con lo stile che la contraddistingue, pone in primo piano la ricerca continua di artisti validi. Con uno sguardo sempre attento ha potuto selezionare, nel corso degli anni, numerosi autori che in questo progetto saranno affiancati da artisti provenienti anche da altri circuiti, per confermare il dinamismo che garantisce una proposta vasta e innovativa.

“Ognuno il suo stile…”. Arricchimento culturale

Questo progetto nasce e si svolge nelle proprie sedi, ma, in una positiva visione futura, proseguirà in un iter che vedrà le esposizioni spostarsi in sedi diverse, nazionali e internazionali.

Grazie a questa iniziativa gli artisti hanno l’occasione di raggiungere una maggior notorietà e un ampliamento biografico e di quotazioni. 

La selezione di opere originali, per tecnica e stile, porta ad un arricchimento culturale e ad un costante aggiornamento sulle novità artistiche contemporanee.

apertura mostra: Giovedì 3 maggio 2011

artisti in esposizione: Maurizio Attisani, Roberto Cosimi, Andrea Mancini, Eric Marsiam, Michelangelo Miani, Sandra Zeugna
un progetto espositivo a cura di: Riccardo Tartaglia

periodo mostra: dal 3 al 16 maggio - ingresso libero 
Sede: galleria Tartaglia Arte via XX Settembre, 98 c/d - Roma

orario e giorni: dal lunedì al venerdì 9.30 13.30 / 16,00 19,30 sabato 10,00 13,00 / 16,00 19,00 chiuso domenica e festivi

sito per votare l’opera: www.tartagliaarte.it

ufficio stampa: Regina Nobrez, reginanobrez@tartagliaarte.it Mariangela Mutti, mutti@tartagliaarte.it
Informazioni: +39064884234 - +393358418240 - fax +390697999998 - gallerie@tartagliaarte.it 

======================================================================================

Sulle tracce di Caravaggio: la pittura di Alessandro Forte

La produzione pittorica di Alessandro Forte porta in auge i grandi maestri del passato e la gloria della tradizione storico-artistica italiana senza dimenticarne la lezione. L'autore vive e lavora in Sicilia a Paternò e vanta una produzione di dipinti inediti a tematica sacra. 

Artista prodigio sin dai sedici anni, all'età di 23 anni Alessandro Forte gode già di un'esperienza pittorica non indifferente che lo ha condotto alla realizzazione dei più suggestivi ritratti, di colossali composizioni sacre e delle più evocative nature morte.

Portando in risalto l'arte di Caravaggio nel XXI secolo, l'artista siciliano è capace di indagare a fondo la percezione della luce e la variegata espressività umana
per trasporla sulla tela con la tecnica ad olio. 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

ARTS PLASTIQUES
55° Salone Internazionale d'Arte Contemporanea

Dal 7 al 14 maggio 2011
Vernissage: Sabato 7 maggio ore 18,30
Orari di visita: dalle ore 9 alle ore 19
Presso: Espace Chapat di Béziers
FRANCIA

Per il 55° Salone Internazionale d'Arte Contemporanea "Arts Plastiques" di Béziers in Francia, il critico d'arte Sabrina Falzone presenta la sua galleria di artisti italiani e stranieri esponendo nuove opere pittoriche e plastiche in un percorso espositivo che parte dal figurativo per giungere ai nuovi traguardi dell'astrazione segnica.

Il Salone Internazionale, giunto alla sua 55° Edizione, si conferma come uno dei più antichi e storici salone d'arte francese nato nel 1878 attorno a Gustave Fayet. Diventa presto, dopo i saloni parigini, il più importante di Francia.

Una rilevante sezione espositiva di questo salone è dedicata alla valorizzazione della Digital Art e dell'arte fotografica con le immagini inedite di Piero Leonardi, Vito Carta, Maurizio Bono, Francesco Bruschettini, Ennio Benaia, Claudio Cocciadiferro, Emilio Di Cerbo e Marianna Di Palma.

Per la pittura sarà allestita un'ampia pannellatura sulla quale verranno esposte sia le opere di artisti stranieri come Symona Colina (Olanda), José Isidro (Portogallo), Krpensky Anderle Vlasta (Polonia) e Diana Cepleanu (Romania) a fianco ai pittori italiani Achille De Tommaso, Fabio Mordeglia, Vesna Pavan, Valenberg, Regina Di Attanasio, Raffaele Autunnale, Emanuele Conti, Luigina Monteu Gina, Luisella Pascolini, Antonella Modàffari Bartoli, Manuela Simoncelli, Gina Pignatelli, Daria Picardi, Nicla Rossini, Martina Tapinassi, Giorgetti e Maestro Cascella.

Il nucleo scultoreo, di ricercata qualità, porta le firme di Guerrino Tramonti, Giuseppe Rizzi, Massimiliano Giara, Chiara Rossato, Carmelo Leone, Maria Teresa Sabatiello, Anna Baresi e Venny; esso conferisce un particolare risalto alle arti plastiche, protagoniste di questa rassegna internazionale che ha visto, tra le altre, anche la prestigiosa partecipazione della Fondazione Guerrino Tramonti. Il catalogo del Salone è edito dalla Société des Beaux-Arts de Béziers.

La curatrice Sabrina Falzone scrive che "la figure de l'artiste ne doit pas être ambigument associé à celle d'un éversif ou d'un anticonformiste, mais plutôt elle doit être interprétée comme la seule en mesure de conserver notre profondeur et notre dignité." 
(S.Falzone, tratto dal catalogo ufficiale)

Espace Chapat
1, avenue du President Wilson
Béziers, France
Sponsor: Fondazione Guerrino Tramonti, Cam srl -Mercedes Benz, Provincia di Roma. 
Progetto grafico e coordinamento: Raffaele Autunnale
Ente organizzatore: Société des Beaux Arts di Béziers
Info: info@sabrinafalzone.info - www.sabrinafalzone.info 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

http://www.artitude.eu/?p=articolo&categoria=news&id_pill=830&titolo=Metaformismo,_le_avventure_della_forma_nella_contemporaneit%C3%A0

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Fabio Mordeglia
IL TEMPO DELL'INFINITO
Mostra Personale di Pittura
dal 7 al 18 maggio 2011
Vernissage: Sabato 7 maggio ore 18
Orari di apertura: martedì-sabato ore 10,00-12,30 / 16,30-19,30; chiuso lunedì e festivi;
sabato e domenica su appuntamento
Ingresso libero
Presso: Centro Arte Moderna di Pisa

La ricercata pittura materica di Fabio Mordeglia approda in Toscana a partire dal 7 maggio, giorno in cui sarà inaugurata la personale dell'artista albisolese nella suggestione monumentale del centro storico di Pisa.
Ventidue opere di Mordeglia saranno esposte al Centro Arte Moderna in un affascinante percorso di allestimento, che metterà in luce i tratti salienti e le peculiarità dell'autore ligure evidenziandone la sfera percettiva: la materia e il colore sanno i protagonisti indiscussi di questa mostra.
Le contrapposizioni tonali, su cui sono impostate le opere di Mordeglia, conferiscono, infatti, particolare risalto agli aspetti cromatici della pittura, valori visivi sorretti da un tessuto d'inconsce astrazioni ed enigmatiche sintesi intellettuali. Ma non lasciatevi ingannare dalla semplicità con cui Fabio Mordeglia dipinge. L'essenzialità non è altro che il vessillo di uno spirito ben più complesso di ciò che immaginiamo, uno spirito che abbraccia una personalità poliedrica libera da schemi e condizionamenti culturali e sociali. La mostra è visitabile fino al 18 maggio.

Presso: 
CENTRO ARTE MODERNA
Lungarno Mediceo n.26, 56127 - PISA
Info: Tel. 050542630
Info: www.fabio-mordeglia.it 

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

RAFFAELE AUTUNNALE
Dans la fleur du desert
Personale d'Arte Contemporanea

Vernissage: Mercoledì 15 Giugno alle ore 18,30 
In mostra fino al 4 Luglio 2011
Ingresso libero
Orario di visita: da martedì a venerdì dalle 16:00 alle 19:00; sabato 10:00-12:00;
chiuso lunedì e festivi 
Curatrice: Sabrina Falzone
Presso: Il Borgo - Sabrina Falzone Gallery 

Il 15 giugno, nell'esclusivo scenario delle antiche corti milanesi dei Navigli, sarà inaugurata la personale di Raffaele Autunnale dal titolo 
"Dans la fleur du desert", a cura del critico e storico dell'arte Sabrina Falzone, che presenterà in anteprima la recente produzione artistica 
del pittore leccese, dal linguaggio straordinariamente rinnovato. 
L'autore pugliese mostrerà una serie di dipinti inediti, che denotano un ritorno alla pittura figurativa e all'impiego dei pigmenti naturali.
Il percorso espositivo metterà in luce le ancestrali correlazioni tra la primordiale vitalità dell'universo femminile e la sua evoluzione odierna, 
indagando le sue differenti manifestazioni culturali tra la società occidentale e le terre d'Oriente.
Nella ricerca pittorica di Autunnale la sensualità diviene lo stemma di un'analisi universale dell'esistenza umana, la cui iconografia varia a 
seconda del luogo e dell'epoca, tracciando non tanto un'eterogenea fisionomia storica o geografica, quanto piuttosto le fondamenta per 
una valorizzazione dell'imago feminae e delle sue significazioni iconologiche. 
Il fiore del deserto non è altro che la metafora della purezza della passione nel deserto della ragione, enfatizzata dall'utilizzo dei pigmenti 
nel linguaggio pittorico di Raffaele Autunnale.
Il titolo della mostra è in francese perché Autunnale, seppure sia nato a Spongano (Lecce) nel 1951, ha trascorso la sua infanzia e il periodo della formazione a Parigi, città dove ha seguito tutti i suoi studi superiori dall'Ecole des Beaux Arts all'Ingegneria Informatica, successivamente a delle influenti esperienze professionali. Il sentiero della vita lo ha condotto in Italia continuando ad esprimere la sua attività artistica tra Italia e Parigi. L'esposizione sarà visitabile fino al 4 luglio.

Presso: "Il Borgo" Sabrina Falzone Gallery
C.so San Gottardo 14, Milano (MI) 
Info: tel. 02.91532183 
www.autunnaleart.it

Direzione Artistica: Sabrina Falzone
Relazioni esterne: Sanja Kocman
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

======================================================================================

Qual è La Via... - Mostra d'arte e progetto

Mentre il curatore Sgarbi, dopo le polemiche col Ministro Galan, è impegnato a selezionare le prime esordienti sculture della celeberrima Vanessa Beecroft (nota per le sue performance di pornografia e disagio) per il “Padiglione Italia” 2011 della prossima esosa Biennale Veneziana, c’è ancora qualcuno, in giro per il mondo, convinto che l’Arte non si possa limitare ad una mera cronaca del disagio e dell’assenza contemporanee, se non peggio ad una questione esclusiva di vil denaro e di marketing.

Gli artisti di Anforah, dopo l’esposizione, ancora in atto (presso la via Cattedrale 14, nel Centro Storico di Giovinazzo Bari, orario: 19.30 - 21.30), del Progetto “La Via, in Risposta alla Lettera di Giovanni Paolo II agli artisti”(http://www.anforah.artenetwork.net/lavia/lavia.htm), presentata all’insegna della più totale incompatibilità del potere e dei soldi con la Bellezza (l’Arte rimanda al ciclo complessivo e significativo di vita morte e rinascita - Fedele Boffoli), prevedono una nuova tappa espositiva, con varie iniziative collaterali, dal 16 (inaugurazione) al 27 maggio 2011, presso il Centro Studi “Il Salotto Letterario” (lun - ven 17/21) in Largo Teatro 7, a Bitonto (BA). Ricordiamo, nel corso dell’iniziativa, il concerto di chitarra e violino di Marco Corcella e Gabriele Ceci (previsto per il 19 maggio), come anche, il 23 maggio, la presentazione del libro di racconti brevi “Lacrime di Inchiostro”, della promessa letteraria Fernando Balsamo.

Saranno esposte opere visive (pittoriche ed elaborazioni digitali) degli artisti Fedele e Francesco Boffoli, Paride Alessandro Cabas, Magda Carella (collezione Labellarte), Rosalba Facecchia, Pino Giuffrida, Salvatore Marchesani, Rita Marziani, Francesco Mignacca, Giuseppe Palmieri, Mariagrazia Semeraro, Marianna Schiaroli .

L'ARTE E' (http://www.youtube.com/watch?v=qZpjO8uL9UQ&feature=player_embedded): Campagna Informativa per il Recupero dell’Arte - Webcommunity Anforah.

Trieste, 10 maggio 2011

Fedele Boffoli (in Facebook) - info@fedeleboffoli.it 
www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm - www.Anforah.Artenetwork.net

Bari - Trieste - tel. 338-2246495

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Volontariato, cittadinanza e arte contro l’omofobia di Claudio Alessandri

Venerdì 13 maggio alle ore 18.30 sarà inaugurata, presso il Centro Congressi Marconi, Corso VI Aprile a Alcamo, il convegno e mostra d’arte contemporanea aventi per oggetto l’Omofobia e la Transfobia.
La mostra e il convegno sono organizzati dall’Associazione Culturale Ricercarte e dall’Associazione di Volontariato Agedo di Palermo, con il contributo del Cesvop e con il patrocinio del Comune di Alcamo, Assessorato alle Politiche Culturali e alle pari Opportunità, il catalogo è curato dal Prof. Aldo Gerbino.
Omofobia e Transfobia in questo ultimo periodo sono stati al centro dell’attenzione generale, forse eccessivamente sovra esposte, ma utili a confutare delle inesatte interpretazioni di questi due dati fisici che si discostano dal loro aspetto fisico per assumere personalità e comportamenti sessuali contrastanti con la natura “etero”.
Lo stesso aspetto esteriore non sempre corrisponde ad una delle due abitudini sessuali. Ritengo utile sottolineare questa idea falsa dovuta essenzialmente a una rappresentazione, evidentemente fallace, in filmati che, quelli si, destano nausea e protesta. Non è un caso che questi filmati assegnino le scene lesbiche a bellissime giovani donne, oppure uomini dal fisico possente che esercitano il loro potere assoluto su consenzienti giovani dello stesso sesso.
Queste rappresentazioni sono la peggiore proposizione, dell’omosessualità maschile o femminile, quelle scene ipotizzano bellezza e possanza fisica, ma dimenticano l’essenzialità di quei rapporti, il trasporto affettivo, le coppie omosessuali nascono da un sentimento a tutti gli esseri umani, l’amore, quel collante non contrattuale, ma sentimentale che lega per l’intera vita sia gli Etero che gli o le Omo.
Se poi esaminiamo a fondo il fenomeno dell’Omofobia, letteralmente “paura, timore del diverso”, ecco che la definizione perde la sua efficacia per designare un singolo fenomeno, per accogliere tutto ciò che desta incomprensione, non rifiuto a priori, ma momentaneo disagio al presentarsi di un evento che può essere umano, ma anche al di fuori dalle nostre comuni conoscenze.
Non si può essere contro l’omosessualità contro o a favore, sarebbe un concetto dettato dall’ignoranza, fondamentalmente razziale. Omosessuale lo si è o non lo si è, accettarlo come voluto dal manifestarsi della natura, non è una malattia, come asserito fino a qualche anno addietro, non è uno scherzo della natura, non obbliga nessuno a condividere oppure contestare, lo stato omosessuale, non può e non deve essere discriminato perché la loro sessualità si esplica in modo opposto al nostro, condannare l’esibizionismo, questo si, l’ostentazione a fini speculativi non rientra nel normale comportamento di un omosessuale, divenire una specie di caricatura per destare ilarità in un pubblico che trova divertente……..una esibizione retribuita, quindi elevata a lavoro quale potrebbe essere quello di una “velina” o di una brava ballerina, ma questa non è una giustificazione, è piuttosto il mercimonio che viene esercitato su un palco di un teatro, nella propria casa o lungo i marciapiedi di squallide periferie cittadine.
Forse non viene compreso che proprio l’esibizione, reale o per comodo, delle proprie tendenze sessuali, è alla base di quel malessere diffuso fra i così detti “ben pensanti” che, il più delle volte dissentono e contemporaneamente, nel loro intimo, vorrebbero trasgredire, ma il loro ruolo sociale impedisce.
Quindi l’omosessuale non è una brutta copia di un eterosessuale, vive la stessa realtà, le stesse passioni, il bello e la cultura, mi accorgo di stare descrivendo una minoranza dell’ intera umanità. Un errore che, secondo me, viene commesso spesso nell’omosessualità è quello di trovare forza e giustificazione negli esempi dell’antica Grecia, nell’antica Roma, ed ecco citare Cesare come omosessuale, oppure artisti immensi come Michelangelo o Leonardo da Vinci, perché citare questi illustri esempi sapendo perfettamente che gli usi di quelle civiltà non possono accostarsi ai nostri, perché cercare esempi illustri per, non tanto giustificare la loro condotta o non solo, ma per dimostrare che l’omosessuale ha nobili esempi mentre l’eterosessuale no. Fino a quando si cercheranno delle stupide giustificazioni ai propri comportamenti sessuali, esisterà sempre l’Omofobia, l’omosessuale non si distinguerà, nella vita, dagli Eterosessuali, fin quando sarà lui per primo a considerarsi un diverso.

Gli Artisti che hanno dato vita alla manifestazione sono:
Luciana Anelli; Calogero Barba; Byos Vincent; Bartolomeo Conciauro; Naire Feo; Manlio Geraci; Margherita Levo Rosenberg; Gaetana Milazzo; Alessandro Previti; Salvatore Previti; Giuseppina Riggi; Massimiliano Robbino; Gruppo Sinestetico; Naresh Subhash; Gianni Maria Tessari; Ewa Morawska.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni presso il Centro Congressi Marconi, Corso VI Aprile Alcamo dal 13 al 20 maggio 2011. Orari: 9.00/13.00 – 16.30/20.00

Claudio Alessandri

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Il GRUPPO CULTURALE CORNELIANO BERTARIO 
Castello Borromeo 
P.za Gallarati Scotti 
Corneliano Bertario 
frazione di Trucazzano (Milano) 

in collaborazione con 
Dieci.due! International research contemporary art, Milano 
Galleria Vanna Casati, Bergamo 

presenta la mostra di  Sabina Sala Valerio Ambiveri 

a cura di Giovanna Maulino e Maria Rosa Pividori 
testi di Elisabetta Longari 

Inaugurazione Sabato 28 Maggio 2011 h. 18-22 
Finissage Domenica 12 Giugno 2011 h. 18-22 
aperto sabato h.15/19 e domenica h.10/12 – 15/19 
fino al 12 giugno 2011 

In principio c’è la brevità del corpo, quindi il sentimento del “due”, su cui poggia espressamente la Weltanschauung romantica e base di ogni conoscenza possibile. 
Adamo ed Eva, la coppia primigenia è un archetipo frequentato ampiamente dagli artisti del passato e del presente, ma forse quelli che lavorano con la materia calda e mutevole del proprio corpo, come Baldassarri, Marina 
Abramovic e Ulay, Sabina Sala e Valerio Ambiveri, restituiscono in modo più flagrante e conturbante il mistero, la vertigine del “due” in tutta la sua affascinante ambivalenza. 
La genealogia per vistosi salti, è grossomodo questa. 
Esplorare i limiti del proprio corpo attraverso quelli dell’altro è un’efficace definizione di cos’è la vita. 

Elisabetta Longari 

info Giovanna Maulino 3296950250 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

LUCE GALLERY
CURTIS MANN
Opening 19 Maggio ore 18.30
In Mostra 19 Maggio – 9 Luglio 2011
Luce Gallery e' lieta di annunciare la prima mostra personale in Italia di Curtis Mann in cui
presenterà una serie di nuove opere.
Si tratta di una mostra in cui l'artista evoca alcune immagini classiche del suo repertorio
associandole a soggetti nuovi dimostrando la sua poliedricità nei soggetti trattati.
Il lavoro dell'artista si relaziona in via definitiva con la fotografia, tuttavia differenziandosi per la
pratica di alterazione dell'immagine effettuata con l'acrilico o elementi chimici che possono
conservare od alterare le immagini originali di fotografie ritrovate. Alla fine di ogni processo
rimangono solo i dettagli selezionati.
Il suo lavoro espressivo è stato spesso associato ad immagini relative alla situazione mediorientale,
catturate allo stesso tempo in ritratti di semplicità e complessità congiunte. Tuttavia non v'è dubbio
che l'interesse dell'artista vada oltre la monotematicità dell'espressione spostandosi verso il metodo
e la tecnica per raggiungere l'immagine desiderata.
Le opere spesso assumono tono pittorico e raggiungono cromie particolarmente accese. Fotografie
raccolte in viaggi o scelte in diverse situazioni vengono fisicamente alterate e decontestualizzate in
una continua forzatura alla ricerca del significato dell'immagine. Il risultato è un'oscillazione fra la
fotografia ed il dipinto, il reale e l'immaginario.
Dal lavoro più semplice a quello più articolato l'artista sembra desiderare offrire una singola
immagine allo spettatore, anche quando compone “griglie” di innumerevoli fotografie che
accomunano un'unica visione dell'insieme.
Come in un “puzzle” Curtis Mann ricostruisce pazientemente l'immagine ed inserisce dettagli
preziosi e densi di significato. Attraverso il processo di creazione della singola opera l'immagine si
sposta in terreni meno convenzionali anche con l'alterazione della superficie piatta della carta
fotografica che risulta densa di matericità.
Con l'uso della moltiplicazione dell'immagine inserita in un unico lavoro evoca ordine e limite
dell'immagine allo stesso tempo giocando con il significato narrativo del lavoro stesso usato al fine
di immergersi nella fantasia personale.
Ogni lavoro è espressione della spontaneità dell'artista nell'inserire immagini e pose ai fotogrammi
selezionati in un continuo esperimento.
Curtis Mann è nato nel 1979 a Daytona (Ohio), vive e lavora a Chicago, Illinois. Recenti sue mostre
includono la Biennale del Whitney 2010, le personali “Something After” Almine Rech Gallery
Bruxelles, “Everything After” Kavi Gupta Gallery Chicago, “Altered States” Jewish Museum of
Contemporary Art Kansas City, Museum Of Contemporary Art Chicago, Kusseneers Gallery
Basilea.
Attualmente suoi lavori sono esposti al Metropolitan Museum of Art New York nella mostra “After
the Gold Rush: Contemporary photographs from the Collection”.

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Educare alla Multiculturalità e alla Solidarietà: Progetto di Istituto - Scuola Primaria Dante Alighieri, II Circolo Didattico. 

E’ necessario affiancare alla didattica consolidata nuove forme educative e formative basate sulla creatività. E’ quanto emerge dal Progetto pilota di Istituto “Educare alla multiculturalità e alla solidarietà”, appena concluso dalla Scuola Primaria Dante Alighieri di S. Giovanni Rotondo (FG), terra di Padre Pio, relativamente al Piano di offerta Formativa 2009/2010. Tale programma, realizzato attraverso varie attività artistiche ed artigianali interattive (mostre, performance, spettacoli, mercatini equo-solidali ecc.), all’insegna dei comuni denominatori di Bellezza, Solidarietà, Ingegno e Cultura, ha messo in relazione (con gemellaggi ed altre corrispondenze) i giovani frequentatori della Scuola con i contesti educativi, più eterogenei e svantaggiati, dell’Infanzia di realtà culturali ed etniche molto variegate (Zimbabwe: classi prime, Brasile: classi seconde, Kenya: classi terze, Filippine: classi quarte, Iraq: classi quinte…) promuovendo, di fatto, un impegno etico ed una comune ed universale condivisibile consapevolezza. “Un reale successo - raccomandano gli ideatori - divenuto modello, praticabile ed esportabile (chi vuole può mettersi in contatto), che può essere reiterato, da altre scuole e realtà educative, con le nuove tipicità e lo spirito reinterpretativo che l’arte rende disponibili ad ognuno di noi”. Info: Segreteria Scuola Dante Alighieri - tel. 0882 /455069, e-mail fgee072004@istruzione.it - http://www.scuoladantesangiovannirotondo.it/; Pirro Antonio: antonio.pirro1969@libero.it, Facecchia Rosalba: rosalba.face@libero.it.

San Giovanni Rotondo (FG), 23 maggio 2011.

======================================================================================

Osservatorio Nazionale Amianto: il Governo c’è (?)

“Grande successo dell'Assemblea del giorno 21.05.2011, con la partecipazione dell'On.le Stefania Prestigiacomo, Ministro
dell'Ambiente, la quale ha espresso sostegno e vicinanza alla nostra Associazione.”, riferisce in un conciso comunicato la Presidenza dell’Osservatorio Nazionale Amianto (Aldo Guerrera), difeso dall’avv. Ezio Bonanni del Foro di Roma, diventato autentico punto di riferimento italiano nella messa al bando della temibile fibra killer dell’amianto. Un dato confortante che, in seguito, alla solidarietà già espressa, al prestigioso organismo, dal Santo Pontefice, si aggiunge ad una serie di successi già conseguiti. Belle parole, esperienza insegna, che necessitano di essere seguite da fatti e provvedimenti, urgenti, in favore delle vittime e dei loro parenti (staremo a vedere), pena la loro decadenza alla condizione di lettera morta e mera demagogia elettorale. Dell’identica opinione sono i partecipanti del Movimento dei Finanzieri Democratici (portavoce Lorenzo Lorusso), seguiti anch’essi da Bonanni e dall O.N.A., che aspettano pazientemente, ormai da mesi e mesi, dai ministri interpellati (Tremonti...), gli esiti delle loro interrogazioni parlamentari, promosse da tutti gli schieramenti politici (cinque più una al Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia), a riguardo della rilevante presenza dell’amianto nel Porto ed in alcune caserme della Guardia di Finanza di Trieste e Provincia (riconoscimento dei benefici previdenziali e ristoro dei danni alle vittime e/o ai loro congiunti) e che attendono chiarezza sulla mancata applicazione dei protocolli di sorveglianza sanitaria previsti per l’amianto dalla Legge (257/92, 626/94 ecc. ecc.) e sui dati epidemiologici (ci sono, purtroppo decessi e ammalati), negati con scuse inaccettabili e silenzi assordanti da Comandi e Registro dei Mesoteliomi, come anche il famoso “colpo d’ala” della Magistratura competente che, a tutt’oggi, stenta ancora a venire... Questo è per il momento. Si ricordando le prossime iniziative dell’Osservatorio Nazionale Amianto: il 28.05.2011, importanti incontri in Rosignano e Castelnuovo Val di Cecina; il 04.06.2011 assemblea in Umbria. Per informazioni: Osservatorio Nazionale sull'Amianto e - mail: osservatorio.amianto@tiscali.it. - Avv. Ezio Bonanni, tel. 06.68309534 - 0773.663593, cel.335-8304686, www.eziobonanni.it e - mail: avvbonanni@libero.it. Lorenzo Lorusso (Movimento dei Finanzieri Democratici) - tel. 040-573881, cel. 347-5471026, e-mail: ilmovimentofd@yahoo.it. Amianto? No Thank You! - http://www.youtube.com/watch?v=0xnUX29D_eE: Campagna informativa contro l'amianto della Webcommunity di Arte e Poesia Anforah.

Bari, 24 maggio 2011 

Fedele Boffoli (in Facebook)

info@fedeleboffoli.it 

www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm - www.Anforah.Artenetwork.net 

Bari - Trieste - tel. 338-2246495 

======================================================================================

ANTOLOGICA  DI  LEONARDO ALBANESE

Leonardo Albanese è un pittore che coniuga con naturalezza arte visiva e cultura narrativa, in parte folkloristica, in quanto Leonardo ritrae la realtà ponendo in evidenza molte delle usanze o delle attività che si perpetuano da secoli in Sicilia. Queste due doti, che si riscontrano in tutti i dipinti, per ispirazione diretta o indotta, normalmente sono spontanei nelle opere dei pittori la cui sensibilità si impone sui concetti materiali per dare vita e musicalità alle varie figurazioni, il bello non può sfuggire a coloro che lo colgono e conservano gelosamente nel proprio animo, fino a quando, un improvviso stimolo non lo riconduce alla superficie e quindi, inevitabilmente, al dipinto.
Leonardo Albanese non fa eccezione, riproduce il bello di un fiore, il paziente lavoro all’antico telaio che consente, alla eterna Penelope, di realizzare tessuti dal disegno lineare, normalmente geometrico, ma caratterizzato da colori vivaci, attraenti, e mai discordanti.
L’azzurro del mare duplica quello del cielo e le barche, dai mille colori, in secco su spiagge assolate, attendono, come cavalli alle loro poste, che giunga il momento di calcare le onde, anche le più insidiose, per trarre dal mare l’unica ricchezza del pescatore, i pesci guizzanti racchiusi nella rete, vittime immolate alla sacralità di un mistero che si rinnova e ripropone la biblica visione della “pesca miracolosa” nelle acque del lago di Gennessaret.
La gloriosa battaglia avvenuta su “Ponte Ammiraglio” tra i garibaldini e le truppe borboniche, Leonardo trae spunto da un celebre dipinto di Renato Guttuso, il cui turbinio di corpi di guerrieri e cavalli confusi nella battaglia, ricorda la celebre opera del Vasari che, molto probabilmente si ispirò a quella perduta di Leonardo da Vinci, la “Battaglia di Anghiari”, questa di Leonardo dipinta con colori esaltanti a sottolineare il momento topico di un evento che sarà ricordato nella storia dell’unificazione dell’Italia, l’opera di Leonardo è racchiusa nello spazio limitato di un “masciddaru” di un carretto siciliano.
Con questo grande dipinto Albanese offre il suo contributo ai 150 anni dell’unificazione della nostra Nazione, ma, in questo caso specifico la storia di un momento glorioso, si inquadra nella tradizione popolare, rappresentata normalmente, dalle cruenti tenzoni tra i mori e i paladini di Francia. Una vicenda reale traslata nella fantasia, nella battaglia di “Ponte Ammiraglio” è la storia che rimane tale nella lotta e nel dolore di uomini che si sono sacrificati per un nobile ideale, impossibile ritrovare esempi simili ai nostri giorni.
Leonardo Albanese per la sua arte ubbidisce al suo sentire intimo, è attratto dal bello, e non potrebbe essere evidente, ma vive ai nostri giorni in un mondo impazzito dove volgarità e violenza si diffondono sempre più, l’artista vede e soffre forse più di altri a questi cedimenti, agli attacchi sconsiderati al vivere civile. Con questa antologica Leonardo Albanese, fornisce una immagine di riconciliazione pur sapendo che, molto probabilmente, la sua voce, come tante altre, cadrà in un silenzio tombale, ma per un artista è d’obbligo sperare, sempre sperare. 

La mostra dal titolo “Antologica di pittura” si inaugura il 26 maggio alle ore 18 presso il Palazzo Jung in Via Lincoln n.21 Palermo ed è visitabile fino all’11 giugno 2011 alle ore 18,00 
Claudio Alessandri

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Vita e Mare: Le Storie dell'Onda 

Con l’arrivo dei primi bagni e dell’estate aumenta la sensibilità nei confronti del Mare, con tutti i suoi rimandi poetici e letterari alla vita universale dell’uomo. Cosa di queste ore, sono state consegnate, dalle proprie insegnanti, con i migliori auspici per la navigazione nel Mare della vita, a 53 alunni, di quarta elementare, della Scuola Primaria Dante Alighieri (http://www.scuoladantesangiovannirotondo.it/) di S. Giovanni Rotondo (nella terra di Padre Pio), recentemente distintasi per virtuosi progetti interculturali di portata internazionale, in occasione della loro Prima Comunione, 53 volumetti de "Le Storie dell'Onda" (la creazione letteraria e d’immagine di Fedele Boffoli e Paride Alessandro Cabas, con la presentazione del mitico navigatore, in solitario, Pasquale De Gregorio). Un’opera di racconti illustrata ormai più che nota al pubblico italiano, scaricabile in internet (http://www.fedeleboffoli.it/pdf/storieonda.pdf), dotata un’abbondante e pluriennale rassegna stampa e trasformata, con l’ausilio delle magiche musiche del compositore triestino Alessandro Simonetto, in un piacevole e godibile videoclip (http://www.youtube.com/watch?v=4s9Lk4VzZuI&feature=player_embedded) e, soprattutto, collegata all’importante progetto scolastico multilivello “Maremetamare” (http://www.anforah.artenetwork.net/maremetamare/maremetamare.htm), per il recupero della Cultura del Mare, realizzato, con successo, in più scuole d’Italia. Info: Facecchia Rosalba, rosalba.face@libero.it.

Bari, 26 maggio 2011 

Fedele Boffoli (in Facebook) - info@fedeleboffoli.it  

www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm  - www.Anforah.Artenetwork.net 

Bari - Trieste - tel. 338-2246495 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Biblioteca Ambrosiana - 30 maggio ore 12.00

Piazza Pio XI, 2
20123 Milano

Donazione dei volumi collana “Le Arti”

In occasione della donazione dei quattro volumi della collana “Le Arti” editi da Arnoldo Mosca Mondadori e Ram radioartemobile alla prestigiosa Biblioteca Ambrosiana di Milano, gli editori propongono il progetto come metodo di diffusione della cultura italiana nel mondo. 

Interverranno il Prof. Giuliano Urbani, Coordinatore dell’anno Italia-Russia, Monsignor Franco Buzzi, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, Arnoldo Mosca Mondadori, Editore e Presidente del Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano e Mario Pieroni, Presidente di RAM radioartemobile, oltre a personalità del mondo della cultura, dell’arte e della musica.

Ogni libro della collana “Le Arti” fa incontrare, intorno a un tema condiviso, un compositore, uno scrittore e un artista visivo.

Armonie Carla Accardi, Riccardo Giagni, Valentino Zeichen
Drammaturgie Carlo Crivelli, Jannis Kounellis, Giuseppe Ungaretti
Il Terzo Paradiso Gianna Nannini, Ermanno Olmi, Michelangelo Pistoletto
Scarti su Carta Getulio Alviani, Paolo Maurensig, Ennio Morricone

Gli autori dei libri, grandi esponenti della intelligentia italiana che rappresentano la pittura, la musica e la letteratura, sono intervenuti nei loro volumi rendendoli, quindi, esemplari unici. I volumi sono realizzati attraverso tecniche di produzione che si richiamano alla grande tradizione dei libri d’artista.

Il richiamo alla tradizione è sottolineato dagli interventi a mano che gli autori hanno lasciato sui loro manoscritti, e si sposa armonicamente con l’utilizzo delle nuove tecnologie (siti web, pen drive per ascoltare musica).

Gli editori hanno già definito, entro l’anno 2011, successive donazioni alla Biblioteca Statale Russa di Letterature Straniere di Mosca M.I. Rudomino e a La Bibliothèque Nationale de France. 

Per ulteriori informazioni 
Arnoldo Mosca Mondadori Editore S.r.l. Via G. Meda 24, 20141 Milano – Tel/ fax 02-39811805
info@moscamondadori.it
RAM radioartemobile Via Conte Verde 15 - 00185 Roma - Tel/ fax 06 44704249 
info@radioartemobile.it - www.radioartemobile.it

L’evento sarà trasmesso in differita da RAM LIVE 
la radio web di RAM radioartemobile http://live.radioartemobile.it

======================================================================================

4^ EDIZIONE DEL TORNEO LGTBI di TENNIS, CALCETTO E BRIDGE

ROMA CAMPO DE’ FIORI EUROPRIDE 2011


www.yellowsport.it
Yellow Sport, Associazione Multisportiva LGBT nata nel 2008 a Roma e che vanta ad oggi sedi in tutta Italia (Roma, Napoli, Salerno, Pisa, Alessandria, Torino), tra le sue attività organizza nel weekend dal 3 al 5 giugno un Torneo Internazionale di Tennis (Maschile e Femminile ), Calcetto (Maschile e Femminile) e Bridge presso il Club LANCIANI in Via Pietralata n. 135 a Roma. 
Il torneo, come ogni manifestazione a marchio YELLOW, costituisce un momento di sport e divertimento, ma non solo.
Sarà un’occasione per parlare e approfondire tematiche dedicate al mondo LGTBI ed in particolare, per questa edizione, l’obiettivo di Yellow è puntato ad illuminare il mondo transgender, ricco di umanità, esperienze e sfaccettature spesso non sufficientemente evidenziate. 
Il torneo ha come madrina d’eccezione LEA, famosa top model mondiale, volto immagine di importanti case di moda, che, insieme a e NICOLE, membro effettivo del Consiglio Direttivo Yellow, e insieme alle loro amiche e amici testimonieranno la “normalità di un percorso complicata” 
Lea e Nicole racconteranno il loro percorso ed approfondiranno alcune delle principali tematiche trans nel dibattito/conferenza “Percorsi Trans: da bruco a farfalla” che si terrà il 2 giugno alle ore 18:00, presso la sede ARCIGAY NAZIONALE, Via di San Giovanni in Laterano n. 10 a Roma. 
Durante il Torneo Multisport, saranno esposte presso il Club Lanciani le opere del famoso artista LUIGI BALLARIN, che offrirà in premio ai primi classificati delle varie categorie copie serigrafate ed autografe di una loro selezione.

Luigi Ballarin, un veneziano cosmopolita innamorato dell’Oriente, artista internazionale di elevato spessore artistico, attraverso le sue opere ci racconta mondi lontani, a volte contrapposti, che trovano integrazione ed equilibrio nelle sue tele e che esprimono la perfetta sinergia tra fantasia e realtà, poesia e visione.

Il Torneo Internazionale Multisport avrà la seguente struttura:

======================================================================================

Meteore - di Luciana Bertorelli

21 maggio - 20 giugno 2011 - mostra visitabile negli orari di apertura del cinema

Sono Luciana Bertorelli e sono nata a Bedonia (Parma). Attualmente vivo e lavoro a Savona.
A Genova ho frequentato il Liceo Artistico "N.Barabino": allieva del pittore Nobile e dello scultore Barbieri, che ricordo con rimpianto.
Ho frequentato i corsi di pittura all'Accademia Ligustica di Belle Arti, il primo studio l'ho aperto in via S.Luca, nel centro storico di Genova.

Dipingo da sempre,
da bambina andavo in giro a dipingere soggetti dal vero,
ora dipingo soggetti che provengono dall'intimo,
prediligendo una tecnica fortemente materica attraverso l'assemblaggio di vari materiali che mi avvicinano naturalmente alla scultura.

Ad Albissola Marina ho conosciuto ed amato il mondo della ceramica
che ho approfondito con Garbarino e Cimatti.
Dal 2007 ho operato presso PiralArte con lo scultore ceramista Ylli Plaka.

Adoro le terrecotte e le terre refrattarie, trattate con smalti, ossidi od engobbi:
sculture a tutto tondo, piatti, anche di grandi dimensioni, lastre che lacero con veri e propri tagli
in una ricerca continua di equilibrio ed armonia con me stessa e col mondo esterno.

Alterno la tecnica Raku che mi ispira forti sensazioni legate alla terra, al fuoco ed all'acqua
che sento di vitale appartenenza per la mia arte, legata in modo viscerale alla terra natale aspra e calorosa, vitale e sanguigna.

Presso il mio studio, SPAZIOGAIA, in Via Briano, 2 Valleggia di Quiliano (SV), animo gli incontri di "ARTE E SOCIETA'",
incontri tra chi ama l'arte ed alcuni artisti contemporanei (arti visive, musica, poesia)
per approfondire i legami tra il vivere oggi e l'espressione artistica in continua evoluzione,
tra la tecnologia che avanza e l'aspirazione eterna alla bellezza.

Dal 21 maggio 2011, espongo le mie "Meteore" al Nuovofilmstudio di Piazza Diaz.
Sono le ultime opere pittoriche eseguite con diversi materiali, comunque legati alla tridimensionalità...
Pezze di iuta, carte, pietre del Portogallo, che io ho raccolto sulla riva dell'Oceano, la Praia do Cabedelo, in una splendida giornata di mare lungo!

http://www.lucianabertorelli.com/

Nuovofilmstudio
associazione culturale
arci-ucca fice
piazza diaz, 46r
17100 savona
telefono/fax 019.813.357
www.nuovofilmstudio.it
info@nuovofilmstudio.it

======================================================================================

Sarà firmato da Luciana Bertorelli il manifesto della Festa Democratica Provinciale 2011 che si svolgerà al Prolungamento a Mare di Savona dal 6 al 17 luglio.

Il mio bozzetto è stato scelto attraverso una votazione che ha coinvolto oltre 1.400 persone su Internet.

Il voto espresso attraverso il sito è andato a sommarsi a quello della giuria tecnica, composta dal Segretario Provinciale del Pd Livio Ditullio, dall’architetto Nicoletta Negro, dall’artista Giacomo Lusso e dai giornalisti Ferdinando Molteni e Silvia Campese, riunitasi lunedì sera alle 17,30 nella sede savonese del PD.

Il mio bozzetto verrà ora utilizzato per realizzare sia il manifesto ufficiale sia tutto il materiale promozionale della terza Festa Democratica provinciale.

Sono felice al pensiero che la mia città sarà rallegrata dall'immagine positiva che ho ideato, con la nostra statua di Garibaldi avvolta da un'onda che lo solleva verso una bandiera luminosa sullo sfondo...

E voglio ringraziare tutti, ma proprio tutti quelli che mi hanno dato la loro preferenza!

Luciana Bertorelli - www.lucianabertorelli.com

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

CON LA PARTECIPAZIONE DI GIORGIO DE CESARIO
www.giorgiodecesario.it
www.lacasadegliartisti.it

Ora - domenica 5 giugno alle ore 12.00 - 10 luglio alle ore 19.30
Luogo - Museo della Civiltà Contadina del Comune di Sperlinga (EN)
piazza Castello _ Sperlinga, Italy

Creato da - Associazione Culturale Altom@rte -, Fiorenzo Zaffina, Christiano Muntoni, Lucio Statti, Circuito Arts, Casa Arte, Salvatore Pepe, Luigi Auriemma, Paolo Pratali, Monica Dessì, Dare Birsa, Idea Cultura, Giuseppe Zaffora, La Sicilia Svelata, Gimmi Stefanini, Maurizio Sanfilippo, Andrea Aquilanti, Luigi Ballarin, Rolando Zucchini, Tuomo
Klemi, Giorgio De Cesario, Ettore Le Donne, Michele Principato Trosso, Gruppo Sinestetico, Angelo Riviello, Pippo Altomare, Filippo Altomare, Serox Cult, Pino Matarazzo

Maggiori informazioni
ROSSO MALPELO .
liberiamo i bambini dalla schiavitù (IV Ed.)
Mostra d.arte contemporanea a cura di Filippo Altomare

Sabato 5 giugno presso il Museo della Civiltà Contadina del Comune di Sperlinga (EN), alle ore 12,00 si inaugurerà una rassegna d.arte contemporanea che ha come titolo: Rosso Malpelo . liberiamo i bambini dalla schiavitù. Dedicata al piccolo protagonista dell'omonima novella Rosso Malpelo e ai tanti bambini che nel mondo, ancora oggi, vengono
sfruttati e vivono, perciò, in condizioni di estremo disagio.

In mostra una selezione di opere inedite che fanno parte della Collezione d.Arte .Artisti Uniti per Rosso Malpelo. nata nel settembre 2006 e che comprende oggi più di 500 opere, risposta di molti artisti italiani e stranieri di fama internazionale. Tra questi:

Vincenzo Accame, Carla Accardi, Ennio Alfani, Filippo Altomare, Pippo Altomare, Fabio Amerio, Lara Androvandi, Andrea Aquilanti, Rodolfo Aricò, Luigi Auriemma, Miguel Ausili, Massimo Bagarotto, Paola Baldassini, Costantino Baldino, Titti Baldino, Bernd Baldus, Luigi Ballarin, Vincenzo Balsamo, Igor Banfi, Silvana Baroni, Natascia Beani,Emilio Bedini, Francisco Bella Galán, Jacopo Benci, Michele Benedetto,Luisa Bergamini, Donatella Berra, Aldo Bertolini, Valerio Betta, LetiziaBiondo, Dare Birsa, Nadia Blarasin, Ilaria Boeddu, Daniel C. Boyer, PinoBoresta, Anna Boschi, Antonio Brancato, Tano Brancato, AlexandraBularka, Jaebong Byun, Manuel Chabrera, Mirta Caccaro, StefaniaCalledda, Mariarosy Calleri, Paola Cancogni, Mauro Cappelletti, NicolaCarrino, Annalicia Caruso, Francesca Casani, Bruno Cassaglia, FrancescaCataldi, M. Elisabetta Catamo, Mimmo Catania, Giorgio Cattani, GiovanniChiapello, Giorgio Chiesi, Andrea Cioni, Iona Ciona, Elisa Ciregia,Virginia Colonnella, Alessandro Coltri, Pietro Consagra, EttoreConsolazione, Mario Coppola, Marisa Cortese, Michele Cossyro, PaoloCotani, Dario Cusani, Andrea D.Ascanio, Alberto D.Italia, DomenicoD.Oora, Caterina Davinio, Franco de Courten, Giorgio De Cesario, Enzo DeCurtis, Gino De Dominicis, Massimo De Luca, Michele De Luca, Pino DeLuca, Crescenzo Del Vecchio Berlingieri, Fausto Delle Chiaie, MarcoDelogu, Romina Diaz, Maria Rita Dolfi, Salvatore Dominelli, ClaudiaEmanuele, Salvatore Emblema, Metka Erzar, Anna Esposito, ManuelaFalagiani, Giuseppe Fazzi, Fernanda Fedi, Raimondo Ferlito, FrancescoFilincieri Santinelli, Marco Fioramanti, Natale Fiorenza, Dan Flavin,Giordano Floreancig, Giorgio Fresi, Giovanni Gaggia, Leonardo Galliano,Antonella Gandini, Max Gangl, Franco Gentilini, Gabriella Giandelli,Enrica Giannasi, Piero Gilardi, Franco Giuli, Salvatore Giunta, GiorgioGriffa, Gruppo Sinestetico, Armin Guerino, Lorenzo Guerrini, RenatoGuttuso, Anne Hakala, Anneli Hilli, Anna Marie Holm, Carlo Iacomucci,
Giuseppe Iannitto, Tatsuo Uemon Ikeda, Helka Immonen, Francesco Impellizzeri, Corneliu Ionescu, Kumiko Ishiguro, Anna Keen, Brigitta Kemi, Evrim Kilic, Du.an Kirbi., Tuomo Klemi, Massimiliano Kornmüller, Joseph Kosuth, Amedeo Lanci, Gianleonardo Latini, Ettore Le Donne, CarolLe Pers, Alfonso Lentini, Claudia Leporatti, Fiona Liberatore, TatianaLoi, Andreas Lolis, Biagio Longo, Vincenzo Ludovici, Enrico Luzzi,Ruggero Maggi, Teodosio Magnoni, Alberto Magrin, Chirin Malla, RenatoMambor, Elio Marchegiani, Giulio Marchetti, Khewhedinoh Marchi, EvstatiMarinov, Gino Marotta, Maria Grazia Martina, Paola Martinella, PierFrancesco Martini, Sergio Mazzanti, Stefano Mazzotti, Nicola Mette,Sergio Miali, Simone Millo, Mauro Molinari, Patrizia Molinari, KikaMøller, Luigi Montanarini, Silvia Montanelli, Monticelli& Pagone, Gianluca Murasecchi, Lorenzo Oggiano, Dennis Oppenheim, Enzo Orti, Manlio Onorato, Franco Ottavianelli, Elisa Ottaviani, Achille Pace, Giuseppe Pansini, Patrizia Pappalardo, Luigi Paracchini, Claudio Parentela, Alberto Parres, Giada Passalacqua, Valerio Passera, Walter Pennacchi, Salvatore Pepe, Marco Petrella, Gianni Piacentini, Alfa Pietta, Tarcisio Pingitore, Francesco Pinna, Vettor Pisani, Pope, ElisaPratici, Robert Primig, Michele Principato Trosso, Elisa Puddu, Pupillo,Antti Raitala, Debora Ramacciotti, Michele Reale, Giuseppe Riccetti,Angelo Riviello, Sabina Romanin, Lucia Romualdi, Mariano Rossano, SerenaRossi, Massimiliano Ruocco, Enzo Salanitro, Silvana Salinaro, Antonio Sanfilippo, Enzo Santese, Sergio Sarritzu, Giancarlo Savino, Roberto Scala, Franco Scarano, Gina Scardino, Marco Scarpelli, Jacopo Scassellati, Antonio Sciacca, Paolo Scirpa, Bernardo Scolnik, AntonioScordia, Edith Schloss, Gernot Schmerlaib, Roberto Serra, FeliceSerreli, Domenico Severino, Elke Siml, Mille Søndergaard, Min Soung Ho,Celina Spelta, Nicola Spezzano, Marilisa Spironello, Knud SteffenNielsen, Giovanni Strada, Silvia Stucky, Joze Subic, Tylly, RiccardoTommasi Ferroni, Valeria Troja, Alessandra Turco, Etko Tutta, SergeUberti, Giuseppe Uncini, Nicole Valenti, Marja-Leena Valkola, AlessandraValloni, Gaetano Vicari, Giorgio Vicentini, Pasquale Vinciguerra, HidetoYada, Zhao Yuhong, Fiorenzo Zaffina, Rolando Zucchini.

Le opere sono state donate all.Associazione Culturale Altom@rte da gli stessi artisti, da molti collezionisti e da numerosi galleristi per la realizzazione di un Museo dedicato ai tanti bambini-rossomalpelo sfruttati a causa della loro miseria e che verrà aperto al pubblico il prossimo anno.

Ideazione e allestimento della mostra di Filippo Altomare, con il patrocinio del Comune di Sperlinga e la collaborazione della Casa d.ArteLa Fenice. Pubbliche relazioni e coordinamento catalogo della prof.ssa Maria Elena Guidara.

Per l.occasione si stamperà un catalogo che può essere ordinato tramite e-mail associazionealtomarte@yahoo.it

La mostra sarà aperta al pubblico dal 5 giugno al 10 luglio 2011
ingresso libero . aperto tutti i giorni dalle 10,30 alle 13,30 . dalle
15,30 alle 19,00

Organizzazione mostra: Associazione Culturale Altom@rte

via Principe Amedeo, 8 . 94010 Sperlinga (En)
info: 338.8147571
e-mail: associazionealtomarte@yahoo.it
artisti.rossomalpelo@yahoo.it

www.altomarte.it/spot.asp 

======================================================================================

MADRE TERRA – Mostra collettiva d’arte contemporanea 

Per i tantissimi artisti chiamati a cimentarsi su questo argomento, non è stato semplice affrontare un soggetto in apparenza evidente e rappresentabile nel suo concetto inamovibile di una creazione legata, secondo i propri principi, da una Entità superiore, secondo quelli scientifici, da un insieme di fenomeni naturali che hanno raggiunto un equilibrio, anch’esso fisico – matematico, ma affidati al comporsi casuale.
Ma se l’idea è immediata, non è altrettanto facile tradurla su una tela, una scultura o una qualsiasi altra idea artistica. Una sfida che comporta difficoltà realizzative e interpretative. Constatiamo con immenso piacere che le opere esposte, ovviamente dal contenuto suggerito dal proprio pensiero artistico, sono riuscite a risolvere, con abilità pittorica e contenuti aderenti al soggetto proposto superando ostacoli notevoli, immensi come lo è il concetto di un pensiero filosofico, religioso o fisico che sono alla base dell’intelletto umano.
In molte concezioni filosofiche , un “elemento” configura una forza, come da sempre acclarato, di primaria importanza poiché da esso si origina l’intero “creato”. Questo termine è normalmente utilizzato nel dare una spiegazione degli schemi che compongono, nel loro insieme coerente, seppur contrastante nella sostanza, l’archetipo della natura.
Il principio filosofico maggiormente conosciuto è quello greco, ovviamente limitatamente al territorio europeo, detto principio teorizza l’esistenza di quattro elementi strettamente collegati e più esattamente: “Terra, Acqua, Aria, Fuoco.
Questo principio filosofico è giunto fino a noi nella sua forma primigenia. Altri principi filosofici, lontani geograficamente e nell’interpretazione intimistica, ad esempio quelli indiani e cinesi danno vita alle fondamenta inamovibili del Buddismo e dell’Hinduismo. 
Questi concetti dal contenuto essenzialmente filosofico, nel mondo reale costituiscono l’aspetto materiale dei componenti il nostro pianeta, la sua nascita, e nell’assenza di uno di essi, la fine del nostro pianeta, e di qualsiasi altro pianeta esistente nell’immensità misteriosa dell’universo. Altri, pianeti, altri mondi simili al nostro, popolati da esseri intelligenti che, un giorno, non sappiamo quando, ci raggiungeranno per annientarci o condurci verso mete esaltanti, immaginate dai terrestri, ma negate da una cultura spesso utilizzata a fini distruttivi.
Colui che ci ha creati, per i credenti, il caso per gli scettici, gli agnostici gli atei, ci ha consegnato un mondo perfetto, dove ogni componente ha un significato, un senso, un equilibro indiscutibile che, se alterato condurrà inevitabilmente verso la fine di ogni esistenza, umana, animale o vegetale. Questo è un argomento “principe” di tutti i dibattiti, le conferenze e gli studi di illustri scienziati, eppure, incredibilmente gli esseri umani sono maggiormente sensibili alle notizie sensazionali, propagandate dagli organi di informazione e immediatamente recepiti e propagati come verità assoluta in tutto il mondo, se invece scaturiscono da seri e geniali scienziati, non destano alcuna curiosità e insegnamento.
La definizione “Madre Terra” compendia i quattro elementi della Creazione e ha origini antichissime e diffusa tra popoli distanti tra loro, in suo onore e gratitudine vengono, da sempre, celebrati riti di ringraziamento o di implorazione, alle volte con riti violenti, altre volte con cerimonie che attengono la fertilità umana e ripetono annualmente, dopo avere praticato un foro nel terreno, un certo numero di individui si alternano nel copulare in quel foro al fine che il loro seme fecondi la terra e dia messi copiose. Questa che per noi uomini istruiti, sembra un rito tribale estremamente primitivo, è in effetti un ingenuo congiungersi carnalmente con quell’elemento che per noi non ha nulla di umano, per loro è la vita materiale, paragonabile alla fecondazione umana che dal nulla fa nascere i loro figli.
Il, così detto, uomo moderno, civile lancia messaggi preoccupati per il disboscamento della foresta amazzonica, il polmone che dona ossigeno a tutto il pianeta, un problema gravissimo eppure non nuovo. I civilissimi abitanti dell’antica Roma, per alimentare, anno dopo anno, secolo dopo secolo, il fuoco che riscaldava le terme di quella città, fu in grado di disboscare un territorio immenso che andava dalla Turchia al nord Africa alla penisola Iberica, una vera calamità al servizio di abitudini ritenute civili in nome dell’igiene a scanso di malattie mortali, ma divenendo possibili vittime di sincope nel passaggio dal “calidaruom” al “frigidarium”. 
Noi, civilissimi uomini, consideriamo la terra nostra genitrice, ma non avvertiamo alcun rimorso nel nutrirci del suo corpo indifeso, quando quel corpo generoso non potrà più sfamarci, urlare al disastro non servirà a nulla, da madre che ama i suoi figli ci ha avvertiti più e più volte del grande rischio che incombeva sulle nostre teste, siamo rimasti sordi a ogni richiamo, allora sarà inutile invocare mercede. Il tempo è finito mentre correvamo a occhi chiusi verso il baratro di un falso modernismo, un miraggio splendente che, ingannevole, è divenuto la fine di tutto.

Hanno dato vita alla mostra, ognuno secondo il suo sentire gli artisti: Nuccia Accardo, Giovanna Agrò, Rossella Andriani, Luciana Barletta, Marisa Battaglia, Peppe Caiozzo, Giovanna Calabretta, Stefano Cammarata, Antonietta Cangelosi, Marcello Castiglia, Germana Chentrens, Bartolomeo Conciauro, Daniele Del Dottore, Angelo Denaro, Liliana Errera, Antonella Farinella, Giuseppe Fell, Naire Feo, Giovanni Ferrante, Dora Flavianna, Nuccia Gandolfo, Salvatore Gentile, Manlio Geraci, Salvatore Giambanco, Claudio Giarraffa, Maria Grazia Raffaele, Mimmo Guadagna, Gilda Gubiotti, Giorgio Incardona, Piera Ingargiola, Anna Kennel, Kindia, Andrea La Casa, Donato Larotonda, Margherita Levo Rosenberg, Nicola Lisanti, Marco Lotà, Stefania Maenza, Antonio Maggio, Ivana Mancino, Tiziana Viola Massa, Daria Musso, Vincenzo Ognibene, Wang Pan, Saro Pirrone, Graziella Pontonutti, Alex Portuesi, Luisa Ramunno, Giuseppe Randazzo, Maria Laura Riccobono, Celestina Salemi, Angela Sarzana, Maurizio Scaldara, Arturo Semprevivo, Mimmo Serio, Vittorio Silvestri, Nancy Sofia, Arturo Stabile, Rosario Trapani, Maria Felice Vadalà, Caterina Vicari, Maria Giovanna Vincenti, Maria Vinci, Antonio Viola, Aida Vivaldi

Tutte le opere saranno ospitate presso il prestigioso spazio del “Centro Congressi Marconi Corso IV Aprile, Alcamo (TP) dal 4 all’8 giugno 2011 dalle 9,30 al 13 e dalle 16,30 alle 20.00
Claudio Alessandri 

======================================================================================

======================================================================================

Dissonanze transitorie

Minou Amirsoleimani  - l’acqua nell’anfora

e noi a girovagare assetati

Martedì 7 giugno 2011, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la personale Minou Amirsoleimani. L’acqua nell’anfora e noi a girovagare assetati, curata da Loredana Rea. 

L’esposizione rimarrà aperta fino al 24 giugno, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.

La mostra, è l’ultimo appuntamento di Dissonanze transitorie, ciclo tematico di approfondimento, ideato dal critico Loredana Rea con l’intento di riflettere sul bisogno di contaminazione, che sembra caratterizzare in maniera assolutamente determinante la ricerca contemporanea, intesa non solo come volontà di uscire da canoni espressivi e tecnici considerati tradizionali per raggiungere una maggiore libertà di azione, ma anche come necessità di focalizzare l’attenzione su dettagli che altrimenti sfuggirebbero, per tracciare i confini di un territorio ampio in cui prospettive differenti trovano sempre nuove declinazioni.

Nel periodo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Giuliano Mammoli, Elena Nonnis, Elettra Cipriani, Anna Maria Fardelli, Elisabetta Diamanti e Minou Amirsoleimani – diversi per formazione e scelte operative, si confrontano per evidenziare l’importanza di una pratica di continuo e ricercato sconfinamento, strettamente connessa alle molteplici e talvolta transitorie dissonanze di metodo, di progetto, di strumenti e di idee. Quello proposto è dunque un percorso assolutamente permeabile in cui gli artisti invitati presentano le loro opere come i segni inequivocabili della complessa articolazione di un mosaico linguistico capace di creare interessanti commistioni, raffinate decontestualizzazioni e seducenti alterazioni, con l’obiettivo di rendere manifesta la complessità di questo nostro tempo.

Per questa esposizione Minou Amirsoleimani presenta un’opera rigorosa e di grande incanto, a suggerire la fragilità dell’esistenza e la difficoltà di confrontarsi con la quotidianità, aggiungendo un altro tassello all’analisi dello spazio in relazione alle forme in esso contenute, che dagli anni ’90 le ha offerto molti importati spunti di riflessione. Un lungo rotolo, intessuto di versi in lingua farsi, si dispiega nello spazio della galleria, scandendo il ritmo solenne di un’antica ritualità, legata alla cultura persiana. Le ciotole segni inequivocabili di una simbolica offerta custodiscono, come suggeriscono i versi scelti nel titolo, il bene più prezioso per la continuità della vita, l’acqua intesa come inizio di tutte le cose. Interamente realizzata in carta, che l’artista stessa crea, mescolando alla polpa di cellulosa pigmenti naturali, e poi modella, l’istallazione delinea con innegabile sapienza evocativa il percorso di una ricerca difficile eppure ineludibile: rintracciare nei segni di un quotidiano spesso apparentemente banale le motivazioni di un sentire profondo, per provare a dare un significato a ciò che in apparenza non ha significato.

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

GALLERIA ENRICO ASTUNI 

Museums, Galleries, Homes and other stories

progetto a cura di project curated by Lorenzo Bruni

opening: venerdì 10 giugno 2011 ore 19 Friday June 10th 2011 h 7
10 giugno - 30 settembre 2011 June 10th - September 30th 2011

opere works: Roberto Ago, Martin Borowski, David Shaw, Kamen Stoya nov

interventi interventions: Martin Creed, Jan Dibbets, Jimmie Durham, Darius Miksys 

La Galleria Astuni presenta venerdì 10 giugno la mostra collettiva dal titolo “Museums, Galleries, Homes and other stories”, a cura di Lorenzo Bruni, con “immagini” e “interventi” realizzati appositamente per l'occasione da artisti di generazioni e provenienze culturali differenti. Il progetto, con il pretesto di evidenziare e far convivere due tipologie di mostra apparentemente in contrasto tra di loro, ovvero quella che presenta opere in quanto immagini chiuse in loro stesse e quella che presenta invece opere in quanto processi aperti e in divenire nello spazio in cui si manifestano, permette di aprire una riflessione basica sul ruolo dei luoghi d'arte nella nostra società e sul perché si realizzano le mostre collettive.

Queste domande che indagano i meccanismi del mostrare non vogliono spostare la questione solo su una dimensione concettuale e astratta, ma stimolare un dialogo proficuo di scambio e di riflessione tra lo spazio della vita e quello dell'arte e sul potere dello sguardo e dell'immaginazione da parte dello spettatore. Infatti, tutti gli artisti coinvolti, con le loro opere puntano sempre ad alzare il livello di percezione dell'osservatore oltre a farlo interrogare sui parametri culturali che gli permettono di riconoscere e condividere con gli altri suoi simili il proprio “principio di realtà”.

Quello che accomuna tutte le opere di questo progetto, divenendo così un'inedita chiave di lettura, è che nascono dalla stessa interrogazione sulle potenzialità che hanno oggi gli oggetti del quotidiano, o meglio le loro “presentazioni” o “rappresentazioni”, di evocare la particolare relazione con il loro proprietario o con il loro momentaneo osservatore. Infatti, le questioni che sollevano questi lavori, ch e indagano per prima cosa la differenza tra opera astratta e opera figurativa, sono: Cosa è che possiamo considerare familiare o estraneo e perchè? Quando è che possiamo dire di essere a casa e rispetto a quali parametri? Come possiamo renderlo evidente agli altri?

Gli artisti coinvolti nel progetto “Museums, Galleries, Homes and other stories”, a cura di Lorenzo Bruni, anche se di generazioni e aree geografiche molto diverse tra loro, sono internazionalmente apprezzati per il loro contributo all'attuale dibattito culturale. Tra le principali manifestazioni alle quali hanno partecipato recentemente: Roberto Ago (Roma, 1972; vive e lavora a Milano), III edizione Premio Maretti - Museo Pecci, Prato, 2011; Senza titolo #1 - Landscapes (confini in disordine), Magazzino, Roma, 2010. Martin Borowski (Hoyerswerda (D), 1970; vive e lavora a Berlino), Patience spielt man allein, Galerie Volker Diehl, Berlino; Zukunft seit 1560, mostra per il 450° anniver sario della Staatliche Kunstsammlung Dresda. Martin Creed (Wakefield (UK), 1968; vive e lavora a Londra), 54. Esposizione Internazionale d'Arte, ILLUMInazioni, Venezia, 2011; Hauser & Wirth, Mothers, London, England, 2011. Jan Dibbets (Weert, (D),1941; vive e lavora a Amsterdam), Horizons - Musée d´Art Moderne de la Ville de Paris – MAM/ARC, Parigi, 2010; I Believe in Miracles - 10thanniversary of the Lambert Collection - Collection Lambert, Avignon, 2010. Jimmie Durham (Arkansas (USA), 1940; vive e lavora a Roma), Rocks Encouraged - Portikus, Frankfurt/Main, 2010; Museo D'Arte Contemporanea Donna Regina - MADRE, Naples, 2008. Darius Miksys (Kaunas, Lituania, 1969. vive e lavora a Vilnius), 54. Esposizione Internazionale d'Arte, rappresentante padiglione nazionale della Lituania, Venezia, 2011; Manifesta 8, Murcia, Spagna, 2010. David Shaw (Rochester, New York, 1965; vive e lavora a New York), Kompass. Zeichnungen aus dem Museum of Modern Art, NY”, Martin-Gropius-Bau, Berlin 2011; Curious Crystals of Unusual Purity, P.S.1 Contemporary Art Center, Long Island City, NY, 2004. Kamen Stoyanov (Rousse, (BG), 1977; vive e lavora a Vienna), Biennale di Sidney, 2010; Manifesta 7, Trentino, Italia, 2008. 

GALLERIA ENRICO ASTUNI
Bologna 40126, Via Iacopo Barozzi 3, Ph:+39 051 4211132, F: +39 051 4211242
info@galleriaastuni.it www.galleriaastuni.com

======================================================================================

Maggio - Giugno 2011 

Dal 9 Maggio all'11 Giugno 
PITTURA/CONCETTO/MATERIA 
Bianchi - Corsini - Nunzio - Pirri 
A cura di Ludovico Pratesi 
Galleria di Roma: Vicolo Sant'Onofrio 22/23 

Dal 12 Maggio al 31 Ottobre 
AVVISTAMENTI Progetto Vontobel per l'arte 
Eduard Winklhofer 
A cura di Bruno Cora 
Vontobel Bank: Presso la Sala Convegni Palazzo Mezzanotte (sede della Borsa Italiana) Piazza Affari 6, Milano 

Dal 20 Maggio al 9 Luglio 
Mostra personale 
Marco Tirelli 
Galerie Hans Strelow:Luegplatz, 3 - Düsseldorf 

Dal 4 Giugno al 27 Novembre 
Biennale di Venezia 
Simone Pellegrini 
La Galleria Giacomo Guidi & Mg Art Arte Contemporanea è lieta di annunciare la presenza del suo artista Simone Pellegrini alla 54esima edizione della Biennale di Venezia. 
La sua partecipazione è frutto dellʼaccurata selezione da parte del collegio presieduto dal Direttore Vittorio Sgarbi nellʼambito del Padiglione Italia. 

Dal 4 Giugno al 27 Novembre 
Biennale di Venezia 
Ciriaco Campus 
La Galleria Giacomo Guidi & Mg Art Arte Contemporanea è lieta di annunciare la presenza del suo artista Ciriaco Campus alla 54esima edizione della Biennale di Venezia. 
La sua partecipazione è frutto dellʼaccurata selezione da parte del collegio presieduto dal Direttore Vittorio Sgarbi nellʼambito del Padiglione Italia. 

Dal 24 giugno al 30 ottobre 
Eighties and back 
Vittorio Messina 
A cura di Ludovico Pratesi 
Macro: Via Nizza, angolo Via Cagliari - Roma 

Dal 25 giugno al 30 ottobre 
Glory II - Le lacrime dell'angelo 
Pietro Fortuna 
Macro: Via Nizza, angolo Via Cagliari - Roma 

======================================================================================

======================================================================================

Dieci.due! international research contemporary art

Via Volvinio 30 20141 Milano - tel. 0258306053 - 349 2814715 pm
art director Maria Rosa Pividori
www.diecipuntodue.it - dieci.due@libero.it
MM2 p.za Abbiategrasso (uscita v. Medeghino) - Tram 15
aperto da martedì a venerdì dalle 1530 alle 19

Programma Giugno-Settembre 2011
si conclude il programma della stagione 2010/2011
“scelti bene in tempi estremi 2011”
tre mostre di giovani artisti di talento da annotare e seguire
Nada Pivetta
“Le Cyclop”
scultura
inaugurazione giovedì 9 giugno h.1830-21
a cura di Maria Rosa Pividori
presentazione di Lorella Giudici
aperta fino al 24 giugno 2011

Antonio Piga
“semiNaturali”
installazione
inaugurazione mercoledì 29 giugno h.1830-21
a cura di Maria Rosa Pividori
presentazione di Matteo Galbiati
aperta fino al 15 luglio 2011

Daniele Salvalai
PROTHESIS
scultura
inaugurazione martedì 19 luglio h.1830-21
a cura di Maria Rosa Pividori
presentazione di Matteo Galbiati
aperta fino al 30 settembre 2011
10.2! sarà chiusa dal 29 luglio al 18 settembre 2011
vi aspettiamo e vi ringraziamo per l'attenzione e la cortese diffusione
maria rosa pividori

======================================================================================

======================================================================================

I am Artist Nityam Singha Roy from Mumbai Kept my Solo Show at

AYYA ART GALLARIES
33 Woods Road, 
Opp: Express Avenue 6th gate,
Mount Road, Chennai-2

Ph:9841076654 / 9841037810.
044-42158062 / 42158063

The Show Starts on 06/06/2011 and tills on 22/06/2011

Please click the following link for looking all my paintings

http://www.ayyaart.com/home.php?album=252&art=all&page=artgallery&imageField.x=21&imageField.y=10

All these Paintings for sales

Kindly visit the Exhibition make it grand success.

Thanking you
Nityam Singha Roy - Artist

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================


Yifat Gat cherche à s'exprimer en utilisant les structures, dans un contexte contemporain par sa forme la plus élémentaire : le dessin, qui se retrouve ainsi, de façon permanente, au centre de son oeuvre.

Forme et cadre dans un environnement semi architectural, sont les principaux moyens de recherche dans un processus à la fois intuitif et clairement défini.

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

ERCOLE PIGNATELLI
Ospite del Museo Mandralisca di Cefalù di Claudio Alessandri

La splendida cittadina normanna di Cefalù, centro balneare e turistico di grande importanza, ha promosso una spettacolare serie di mostre di pittura, riservata ad alcuni grandi maestri dell’arte moderna e contemporanea. Prestigioso il luogo che ospiterà questa iniziativa, il Museo Mandralisca, come già specificato, a Cefalù.
A inaugurare questa serie prestigiosa e imperdibile, di eventi che vedono protagoniste le opere più significative di affermate “correnti artistiche”, sarà il maestro Ercole Pignatelli, il primo giorno d’esposizione avverrà il 25 giugno p.v..
Nell’osservare le opere di Pignatelli, non riusciamo a stabilire, in quei dipinti, cosa abbia una prevalenza, il colore è senza dubbio ciò che balza immediatamente alla percezione visiva, colpisce con fragore la mente stimolata dalle incisive variazioni cromatiche, non siamo troppo distanti da certi dipinti di ispirazione havajana, da non confonderli comunque con una pittura primitiva, ma indubbiamente sono colori di una tale vivacità che riscontriamo nei paesaggi delle isole tropicali, dove tutto è esagerato, il colore della frutta e dei fiori, del mare, dal cielo folgorato da una luminosità solare che stordisce, tutti elementi che si colgono dalla realtà, ma probabilmente anche da un artista come Pignatelli, che scorge al di la dei colori di base, scruta oltre l’arcobaleno.
Quindi Ercole Pignatelli supera artisticamente il nostro mondo, le chiusure, le proibizioni e, in fondo, quella che noi abbiamo eletto a base di ogni comprensione, la logica. Nei dipinti di questo straordinario artista, risuonano i colori, la luminosità, l’incanto della sua regione d’origine, la dolce Puglia che vide e godette del genio di Federico II di Svevia, fin dalla nascita ne ha odorato i profumi intensi, della zagara, del gelsomino, ha colto visioni, allora incomprensibili, adesso riversati senza esitazione, forse ampliati nel ricordo, sulle sue grandi tele.
Tutto in Pignatelli assume dimensioni e colori che, ignorando la realtà, ne colgono le forme dilatandole, nudi femminili che, nelle proporzioni e nella cromia, fuggono dalla rappresentazione scolastica, quei nudi, pur nelle forme, a dir poco opulente, assumono atteggiamenti da contorsioniste, ignorando la postura, molte volte contro la logica gravitazionale, donne amaranto, azzurre, o scorte in trasparenza attraverso un bicchiere, lunari, rosso sangue.
Spesso, gli oggetti, le case o le piante che contornano il soggetto principale, sono sproporzionatamente minute, quasi un paesaggio lilipuzziano, subito smentito da nudi di donne prosperose che “vivono” tra fiori o piante in proporzione al soggetto rappresentato.
Potrei proseguire in questa elencazione di forme e colori che ignorano la natura, si immergono in sogni irreali, forse desiderati, probabilmente intravisti, ma mai asserviti a giudizi di critica colta, in positivo e in negativo, proprio il giusto atteggiamento di un artista consapevole del suo valore, ma disposto a condividere con tutti il suo pensiero, non solo artistico.

La mostra si inaugura oggi 25 giugno presso il Museo Mandralisca in Via Mandralisca 13 di Cefalù ed è visitabile fino al 14 luglio.
Orari: 9 - 19 

Claudio Alessandri  

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

ENNIO MONTARIELLO
“IL BELLO E LA GRAZIA”


Presso il Palazzo Trinci del castello di Pissignano – Borgo San Benedetto (PG), verrà ospitata una personale dell’artista Ennio Montariello. L’evento organizzato dal Comitato Civico Livori e curato dal Dott. Andrea Palazzi, ed è patrocinato dalla Provincia di Perugina e dal Comune di Campello sul Clitunno.
E’ strano a dirsi, ma sulle mie spalle gravano molti, troppi anni dedicati all’arte e a tutto ciò che promuove ogni manifestazione artistica, eppure quando debbo esprimere un parere sulle opere di Ennio Montariello, mi costringo ad una analisi quanto più scevra da influenze forvianti, come nel caso di Ennio, mi riferisco alla produzione artistica passata e presente, ancora una volta mi si presenta l’arduo compito di esprimere un parere, ovviamente artistico, su questo “funambolo” del disegno e del colore. 
Ha inizio, nel mio sentire quelle opere, il desiderio di lanciare il mio giudizio al galoppo, ma scelgo il trotto per essere il più imparziale possibile. Ancora una volta vengo beneficiato dalla bellezza, sia femminile che floreale, che informale, sento che nel mio subconscio avviene uno scontro doloroso tra ragione critica e abbandono al bello elevato ad arte, senza titubanze d’ordine mentale, ad emergere nel mio intimo si impone la violenza del sensoriale.
E’ proprio questa sensazione, poco professionale, che mi rende “debole” osservando le tante opere di questo artista che, come tale, ama il bello e lo trasferisce con disarmante naturalezza sulle sue tele. I tanti volti muliebri dipinti da Montariello, mostrano, oltre alla bellezza, la chiave per aprire la loro anima, la bellezza di quei volti, potrebbe distrarre l’osservatore ad immedesimarsi nell’evidente in forma critica, come è giusto che sia.
Piacevolezza estetica, lo affermo perché io per primo sono stato catturato da questa, involontaria, tagliola; quindi invito il fruitore dell’opera, una volta “sbalordito” da tanta bellezza, osservare con attenzione quei volti e, se si è abbastanza attenti, scaturirà e travolgerà ogni facile sensazione materiale, un mondo nuovo, sempre diverso, vasto e insondabile come un verso poetico, fragile e fatuo come un amore immaginato, ma mai vissuto, il disvelarsi di arcani segreti, trepide attese di una realtà che non potrà mai saziare la nostra, naturale, smania di sapere.
Ma Montariello è un maestro di “magia” quando accosta al volto femminile dei fiori, tanti fiori, di ogni specie e colore dalle infinite sfumature, ecco che il bello femminile raddoppia il suo richiamo, fiori e donne, un binomio perfetto, umane le prime, vegetali i secondi, eppure entrambi assimilabili l’uno all’altro, una osmosi senza fine che colora le gote delle fanciulle e profumano di giovinezza, freschezza, i fiori ebbri di umori sensuali, donna - fiore, pronti a donarsi all’amore che tutto abbellisce, tutto risuona di una atmosfera da sogno.
Nell’informale, Montariello, da la sensazione di “lanciare” la sua anima in una corsa sfrenata, libera da pastoie di forme evidenti, ritrova la libertà e l’armonia dei colori, quindi non forma, ma puro estetismo scaturito da una volontà feconda che riesce ad asservire i vari pigmenti a soluzioni eleganti e mai contrastanti nella loro armonia. Quell’informale è chiaramente figlio di una non comune padronanza del segno e del colore, forme e colori non sono “divertissement” fanciulleschi, ma coscienti pentagrammi che risuonano di un mondo primigenio affidato alla libertà d’esprimersi, non catene, non dolore, solo felicità adombrata, quel tanto che è giusto, da tristezza. 

La mostra si inaugura venerdì 1 luglio alle ore 18 e rimarrà aperta fino al 13 luglio orario: 10/13,30 – 16,30/20 presso Palazzo Trinci del Castello di Pissignano – Borgo San Benedetto – (PG)
Claudio Alessandri 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Prospettive interiori
Mostra personale di Maurizio Bono
Dal 5 al 19 luglio 2011
a cura di Sabrina Falzone
Galleria Il Borgo
Corso San Gottardo 14, 20136 Milano
Vernissage: martedì 5 luglio ore 18
Orari: da martedì a venerdì ore 16-19; sabato h.10-12
Chiuso lunedì e festivi
Ingresso libero

A cura di Sabrina Falzone

Nato a Palermo nel 1970, Maurizio Bono attualmente vive e lavora a Sciacca, in provincia di Agrigento, dove svolge l'attività professionale di ingegnere. Si è avvicinato all'arte in età adulta con lo studio delle belle arti ma è da quaranta anni che possiede una passione atavica per il disegno e per ogni espressione legata alla scrittura creativa. Perché Maurizio Bono non si ferma all'informatica e al disegno. Egli apprezza anche gli aspetti letterari della creatività che rintraccia anche nella scrittura testi poetici, aforismi e racconti "non sense" sempre dotati di inaspettata ironia. In questo modo l'autore dimostra il suo incondizionato amore verso la lettura a completamento dell'espressione della riflessione interiore, già iniziata con lo studio dell'immagine e della sua manipolazione.
Tra le esperienze professionali di Bono maturate nel passato occorre annoverare l'insegnamento di Decorazione all'Accademia di Belle Arti "Eleonora d'Aragona" di Sciacca in Sicilia dal 2007 al 2010.
Da qualche anno Maurizio Bono è impegnato nella realizzazione di composizioni miste fondate sulla combinazione dell'immagine fotografica con il disegno, per le quali si avvale dell'ausilio di photoshop.
Nell'universo visivo dell'artista siciliano il disegno si illumina di nuove direzioni formali nella fusione con la fotografia, due strumenti che riflettono il passaggio tecnologico dalla tradizione alla computer graphica, dalla storia dell'arte alla sua rivoluzione culturale.
Le opere di Maurizio Bono trattano questo delicato argomento con inedita sobrietà creativa ed inaspettata immediatezza visiva, che contraddistinguono una personalità capace di esprimersi attraverso la dirompenza del colore e l'originalità del soggetto rappresentato. Talvolta i pannelli di Bono rappresentano l'intreccio di sentieri differenti, un crocevia di strade che conducono all'universo visionario della psiche umana.
L'ermetismo grafico è celebrato dalla presenza costante di elementi simbolici ed emblemi più o meno visibili che costituiscono il linguaggio artistico di Maurizio Bono. La sovrapposizione di simbolismi genera un affascinante codice comunicativo da decifrare. Proprio per queste ragioni lo stile dell'artista può essere considerato enigmatico.
Nella simbologia chisciottesca si ritrovano alcuni dei suoi moduli ricorrenti come le stesse fessure, indicanti l'auspicio del superamento di ogni chiusura verso il mondo. Sono segni che vibrano di sensazioni oniriche e dialogano nell'intensità di un cromatismo saturo di contrapposizioni tonali, giocando sul valore coloristico delle cangianze.
Spesso l'atmosfera caliginosa è complice di questo gioco cromatico e in questo tipo di ricerca artistica enfatizza l'emozionalità del colore, la fierezza della forma e l'intensità nella poesia del contrasto.
Ci si perde nell'incanto dello spazio, inghiottito dall'imponenza del microcosmo. Esso diviene asse portante e al tempo stesso scenario monumentale del suo filone creativo, catturando lo sguardo dell'osservatore e intrappolandolo nel dettaglio visivo.
Non è sempre semplice riuscire ad uscirne, ritornando alla realtà perché le opere di Maurizio Bono riescono a creare profonde prospettive verso l'interiorità.

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

======================================================================================

NITSCH&CARAVAGGIO
Violenza, frutta, fiori e Redenzione: Un discorso poetico su Caravaggio e Hermann Nitsch"

Martedì 5 luglio il Museo Archivio Laboratorio per le arti Contemporanee Hermann Nitsch propone un nuovo incontro, continuando la serie di appuntamenti nati dal progetto Nitsch & Caravaggio.
L’inedito dialogo tra i due Grandi Maestri, consacrato dall’installazione ideata dal padre dell’Azionismo Viennese e insediata presso il luogo caravaggesco per eccellenza, la Sacrestia del Pio Monte della Misericordia, ha ottenuto numerosi consensi per tutto il mese di Maggio 2010.
L’iniziativa si propone ancora di aprire una riflessione sulla inclinazione e l’elaborazione della radicale esperienza della verità in pittura, dischiusa da Caravaggio nel multiverso delle forme del fare caratterizzanti il contemporaneo, attraverso il confronto tra storici dell’arte dotati di una visione di ampio respiro e insieme attivamente impegnati nella critica militante e alcune tra le voci più originali dell’attuale pensiero filosofico europeo.
La nostra attenzione e quella del Maestro Nitsch si è soffermata sulla Prof.ssa Adriana Corrado, docente di inglese dell’Università degli studi del Sannio, e sul Prof. Robert C. Morgan docente di Arte al Pratt Institute di Brooklyn, New York (USA) nonché primo a ricevere il premio “Arcale” rilasciato in critica d'arte internazionale a Salamanca, Spagna (1999).La sua carriera vanta di numerose presenze sia per conferenze che come artista a Biennali d’arte, soprattutto in Oriente (Shanghai 2002 ; Biennale di Scultura di Teheran 2007; Fiera d'Arte di Singapore 2008; e la Biennale di Istanbul 2009). È proprio lo stesso a dichiarare:“ Guardando a una riproduzione del dipinto di Caravaggio, Natura morta con canestro di frutta, ricordo l'uso che Nitsch fa dei fiori in relazione alle sue installazioni di manufatti celebrativi, indumenti, utensili e tessili macchiati di sangue e pigmento. Spesso vi è la presenza di fiori come una risoluzione o riconciliazione che riguarda gli aspetti fondamentali della natura e gli antichi rituali che coinvolgono sacrifici animali e il corpo umano. Penso che la rappresentazione estetica della violenza nelle opere di Caravaggio e Nitsch come condivisione di una comunanza, spesso riconciliata con la presenza di fiori e frutti, che esprimono la reciprocità della natura con le rotture che si verificano spesso inspiegabilmente lungo tutto il corso della storia umana. Ma c'è un fattore di redenzione all'interno di ogni artista che trascende la religiosità e nutre l'anima in termini di guarigione e di potere psichico. Queste opposizioni sono quello che vorrei affrontare nella mia presentazione sulla purezza e l'intensità nelle opere di questi due artisti.

ESSERE – Hermann Nitsch ad Ascea
giovedì 7 e venerdì 8 luglio la Fondazione Alario per Elea-Velia di Ascea (Salerno), in collaborazione con la Fondazione Morra di Napoli ospiterà le parole ed i segni di uno dei grandi dell'arte contemporanea, Hermann Nitsch. In una due giorni fatta di incontri, letture, video e performance, il maestro dell'Azionismo viennese si concentrerà sul tema dell'ESSERE (das SEIN) e conseguentemente col suo rapporto con Parmenide, il grande di Elea, vissuto in quegli stessi luoghi duemila e cinquecento anni fa.

Il programma prevede:

7 luglio 2011 ore 18.00 
Hermann Nitsch legge Das SEIN 
Giuseppe Zevola interpreta ESSERE 
intervengono: Lorenzo Mango e Romano Gasparotti
video loop: Caravaggio & Nitsch 2010 di Mario Franco

8 luglio 2011 ore 19.00
Proiezioni di 130.Aktion Festa di Pentecoste 2010 di Rolf Leitenbor
intervengono: Giuseppe Morra e Pasquale Persico
video loop: Museo Nitsch The Making of 2008 di Pasquale Napolitano

Per info:

Museo Nitsch
vico lungo Pontecorvo, 29d
80135 Napoli
tel 081 5641655 Fax 081 5641494
info@museonitsch.org
www.museonitsch.org

Fondazione Alario per Elea Velia onlus
Tel. 0974 971197 Fax. 0974 971269
www.fondazionealario.it
info@fondazionealario.it

E' possibile vedere la promo dell'evento al link: http://www.vimeo.com/25620134

La partecipazione agli eventi è gratuita.
E' possibile raggiungere Ascea in treno (la Fondazione Alario è ubicata davvero a pochi passi) attraverso la linea interregionale veloce per Sapri e Cosenza, è possibile seguire gli eventi anche senza pernottare sfruttando il treno in partenza da Ascea alle 21:01 con arrivo a Napoli Centrale alle 22:54.

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Torna anche quest'anno la rassegna d'autore "L'estate di Akkuaria nel Salento", che prevede numerosi incontri con artisti in diverse location e in più date dell'estate salentina. Akkuaria è un'associazione culturale nata a Catania, ma diffusa sul territorio nazionale e internazionale, con sedi presenti in più regioni d'Italia e all'estero; la sua "vocazione" è quella di diffondere l'arte in tutto il mondo, unendo le diverse discipline e promuovendo autori provenienti da differenti ambiti artistici e territoriali. Si partirà quindi da venerdì 8 luglio ore 20,00, presso il terrazzo della Biblioteca Comunale di Tuglie (LE), dove, nell'ambito della rassegna "L'in. canto delle muse", interverranno: la scrittrice catanese Vera Ambra, presidentessa dell'associazione Akkuaria e curatrice delle sue collane editoriali, presentata da Elena Cordaro, responsabile della sede romana della prestigiosa Società Umanitaria, ente morale impegnato nel sociale dal 1893, ed Erberto Accinni, scrittore milanese, che sarà presentato da Vera Ambra. Associata alla presentazione ci sarà, inoltre, l'esposizione di alcune tavole dell'opera grafica "Le amnesie di Eros", di Vera Ambra, e la mostra di tele della pittrice neretina ....... . Ospiti della serata anche il duo di musica progressive "Le perle imperfette": Luciano Palazzo e Marcello Greco e, per finire, una degustazione di vini curata dall'azienda vinicola Mottura. La serata sarà coordinata dalla scrittrice salentina Ilaria Ferramosca e dalle responsabili della Biblioteca Paola e Silvia Sperti. La rassegna "L'in. canto delle muse" proseguirà nei giorni 15, 22, 29 luglio, con un calendario di autori, pittori e musicisti, ancora in via di definizione. Altre date dedicate all'Estate di Akkuaria nel Salento sono, inoltre, il 9 luglio, con la presentazione dei volumi di poesia "Parlerò all'aria e comprenderò il suo silenzio", del poeta Pasquale Di Fronzo, vincitore assoluto della XV edizione del "Concorso Internazionale di Letteratura e Poesia Città di Bari" e "Leggerezza, parole lasciate sul davanzale", del poeta rietino Sergio de Angelis, presso la libreria "L'Altrapagina" di Gallipoli (LE), ore 21,00. Per finire, il 10 luglio alle ore 20,00, saranno inaugurate, presso la casa-museo "La Casa degli Artisti" di Gallipoli, una mostra del libro curata da Akkuaria, in cui saranno esposti tutti i volumi della casa editrice recanti in copertina le opere dell'artista Giorgio De Cesario, una biblioteca permanente con le opere donate dalla casa editrice Akkuaria e una mostra dell'autrice Vera Ambra: le elaborazioni grafiche complete dell'opera web "Le amnesie di Eros".
www.akkuaria.com
www.giorgiodecesario.it
www.lacasadegliartisti.it

======================================================================================

======================================================================================

Titolo dell'evento: "L'estate di Akkuaria nel Salento"
Presentazione: Vera Ambra
A cura di: Akkuaria Associazione culturale
Direttore Artistico: Giorgio De Cesario
Testi: di Maria Cristina Maritati e Ilaria Fieramosca 
Sede: LA CASA DEGLI ARTISTI via Lepanto, 1 - 73014 Gallipoli (Le) Italia tel. 0833/261865 
Durata: Dal 10 Luglio al 31 Agosto 2011
Inaugurazione: Domenica 10 Luglio 2011 alle ore 20,00
Apertura al pubblico: tutti i giorni dalle ore 18,00 alle 20,00; Ingresso gratuito

Torna anche quest'anno la rassegna d'autore "L'estate di Akkuaria nel Salento", che prevede numerosi incontri con artisti in diverse location e in più date dell'estate salentina. Akkuaria è un'associazione culturale nata a Catania, ma diffusa sul territorio nazionale e internazionale, con sedi presenti in più regioni d'Italia e all'estero; la sua "vocazione" è quella di diffondere l'arte in tutto il mondo, unendo le diverse discipline e promuovendo autori provenienti da differenti ambiti artistici e territoriali. 

Il 10 luglio alle ore 20,00, sarà inaugurata, presso la casa-museo "La Casa degli Artisti" di Gallipoli, una mostra del libro curata da Akkuaria, in cui saranno esposti tutti i volumi della casa editrice recanti in copertina le opere dell'artista Giorgio De Cesario. Le sue tele più famose fanno quindi da commento grafico ai temi trattati da vari narratori e poeti, impreziosendo così una collana già di per sè prestigiosa per i grandi nomi della letteratura contemporanea che rappresenta, come ad esempio Salvatore Gaglio, Valerie Scaletta, Giulio Maffii, Marco Marino, Giuseppe Lucca, Giovanni Scilio, Ivano Bersini, Paola Tortorici, Beatrice Gradassa, Gigi Leone, Vittoria Fedele, Gianni D'Amico, Anna Falcone ed altri di uguale intensità espressiva. Saranno inaugurate inoltre una biblioteca permanente con le opere donate dalla casa editrice Akkuaria a "La Casa degli Artisti", e una mostra dell'autrice Vera Ambra,anima e presidente dell'Associazione Akkuaria, che presenta le sue e!
laborazioni grafiche complete dell'opera web "Le amnesie di Eros". In contemporanea ed in esposizione permanente, le opere originali di Giorgio De Cesario, scelte dagli autori per rappresentare le loro opere.
La mostra sarà aperta al pubblico dalle 18 alle 20 di ogni giorno sino al 31 Agosto 2011.

ufficio stampa: 
LA CASA DEGLI ARTISTI
contenitore d'arte e di ospitalità
tel. 0833/261865
www.lacasadegliartisti.it
www.giorgiodecesario.it

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

PIOGGIA DI COLORI
II Esposizione Internazionale d'Arte Contemporanea

Opening: Mercoledì 20 Luglio ore 18
dal 20 luglio al 1 agosto 2011

Con "Pioggia di Colori" si conclude in bellezza la ricca programmazione culturale per l'estate 2011 alla Galleria Il Borgo di Milano, ubicata in uno dei quartieri più esclusivi di Milano, in prossimità dei Navigli e di Porta Ticinese. L'Esposizione Internazionale d'Arte Contemporanea "PIOGGIA DI COLORI" sarà inaugurata in una seconda suggestiva edizione per valorizzare la ricerca artistica contemporanea e il talento di artisti dotati di grande temperamento creativo.
L'esposizione si orienta alla celebrazione delle qualità cromatiche dei lavori d'artista, sovente espresse mediante un'esecuzione rapida e immediata che giunge all'emozione attraverso la forza del colore, come accade osservando le opere d'arte firmate Rosario Tortorella, che ci conducono verso remoti universi onirici.
Di un vivace ed efficace cromatismo sono contraddistinte le opere di Bruno Mascheroni, che catturano lo sguardo per quel travolgente ritmo che accompagna ogni quadro.
In galleria sono presenti, inoltre, anche altre opere di rilievo come i nudi femminili di Valerio Tizzi, i dipinti delicati di Amedeo Gizzi (Brasile), la computer grafica di Maurizio Bono, il surrealismo di Symona Colina (Olanda), nonché i cavalletti di design realizzati da Venny con il ferro.
La sezione scultorea è dedicata all'attività artistica di Antonio Giuliani e Carmelo Leone.

Galleria Il Borgo
c.so San Gottardo 14 - MILANO
Orari di apertura:
da martedì a venerdì dalle ore 16,00 alle 19,00
sabato mattina dalle ore 10,00 alle 12,00


GARDART
II Rassegna Itinerante d'Arte Contemporanea
con patrocinio del COMUNE DI MONIGA DEL GARDA DAL 16 LUGLIO AL 16 SETTEMBRE 2011

Inaugurazione Sabato 16 Luglio ore 18
presso Palazzo Comunale di Moniga del Garda (BS)

Espongono:
Regina Di Attanasio, Valentina Franceschi,
Antonella Modàffari Bartoli, Maurizio Bono,
Valenberg, Gina Pignatelli, Gloria Giovanella

PRIMA TAPPA dal 16 al 30 luglio PALAZZO COMUNALE DI MONIGA
SECONDA TAPPA dal 2 agosto al 16 settembre GALLERIA 9+1 DI MONIGA

Dalle armonie visive delle opere di Regina Di Attanasio si passa all'apologia del colore in Gina Pignatelli e al trionfo materico della ricerca artistica di Valenberg. Un'atmosfera di serenità permea, invece, dalla pittura di Antonella Modàffari Bartoli che dialoga con il temperamento vivace della computer grafica di Maurizio Bono e l'emozione segnica di Valentina Franceschi.
L'allestimento è a cura dell'art designer Giovanella e il progetto espositivo coordinato da Sabrina Falzone, Critico e Storico dell'Arte

A cura di Sabrina Falzone, Critico e Storico dell'Arte
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

=====================================================================================

UNA SPLENDIDA RASSEGNA DI SCULTURE
DI ARNALDO POMODORO


Gli spazi espositivi di Flora Bigai Arte Contemporanea, si aprono accoglienti alle opere dello scultore Arnaldo Pomodoro, le sculture esposte, mostrano per intero, il percorso creativo di Pomodoro nel corso dei molteplici anni espressivi che, non cristallizzati in forme e concetti ripetitivi, seguendo l’ispirazione originale di questo straordinario scultore, ecco proporci forme e concetti diversi, una scrittura simbolica che, se interpretata, potrà fornire al fruitore dell’opera, risposte coerenti ed esaustive.
Arnaldo Pomodoro, oltre alla scultura, espressione unica nel suo genere, si è cimentato in altre attività artistiche, dai gioielli, splendide miniaturizzazioni dei ben più grandi capolavori, minuscole sculture dal contenuto palpitante e intenso, alla scenografia, illusione di fatua solidità, all’architettura, reale mostrarsi del genio proteso nel tempo.
Questa mostra si basa essenzialmente sull’opera “Continuum I”, concepita e realizzata con sei formelle di 10 centimetri circa per lato, che completano una opera di 160x450 centimetri.
Le dodici opere esposte, tracciano compiutamente, il raggiungimento delle varie fasi emotive del Maestro, ecco susseguirsi il cuneo, il disco, la sfera, l’osso di seppia, la piramide, il pettine, la colonna e per finire, il prisma. Forme eleganti se osservate singolarmente o nel loro insieme coerente, nell’armonia delle forme è racchiuso il significato della bellezza, non il discordarsi, lo scontrarsi in spiacevoli grovigli del fare e della mente. Quella scrittura simbolica costituisce l’archetipo di un moderno intendersi, non più una nazione, un popolo, un singolo idioma, ma una contrazione dello scrivere universale.
A completare questa rassegna verrà posto un grande obelisco in via Garibaldi a Pietrasanta, località che assisterà a questo eccezionale evento, la grande scultura “Obelisco Cassodoro”, realizzato nel 1988, è di sbalorditiva imponenza, infatti le sue misure sono: 590x90x90, l’opera bronzea, appare lucida e perfettamente levigata e su quelle superfici intense si impongono gli “squarci” che lo scultore definisce lacerazioni, strappi e incisioni sottilissime che consentono all’artista di trovare le giuste proporzioni fra negatività e positività.
Pomodoro, scultore romagnolo, ha sempre destato grande attenzione da parte di critici ed estimatori di tutto il mondo, le sue opere attraggono per tanti motivi legati all’arte, ma in modo particolare la sfera, la perfezione dell’universo, che mostra le sue viscere, quasi a rivelare i più intimi segreti della vita, il suo nascere, il rivelarsi in una continuità che non è ripetitività, ma attraente mostrarsi come monumento d’estrema eleganza e proporzione di forme.

La mostra è visitabile fino al 30 settembre 2011 presso Flora Bigai Arte Contemporanea, Via Garibaldi 37 – Pietrasanta. (LU)
Orari: da lunedì a sabato 11,00 – 13.00; 17,30 – 20.30 – 21.30 – 24.00; chiuso la domenica.

Claudio Alessandri 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Arte in Anforah - mostre di Marchesani e Marziani

Interessanti iniziative pittoriche si inaugurano, in questi giorni, nell’Atelier Anforah (sede fisica dell’omonima galleria sul Web di Arte e Poesia - www.Anforah.Artenetwork.net) in via Cattedrale 14, nel Borgo Antico della notevole Giovinazzo (BA). Si tratta delle mostre personali della bellunese (con origini pugliesi e siciliane) Rita Marziani e di Salvatore Marchesani di San Giovanni Rotondo (FG). Due artisti che si sono, particolarmente, distinti nelle attività creative di Anforah (ricordiamo la loro, recente, partecipazione al progetto interdisciplinare di arti visive e letterarie “La Via, in risposta alla lettera di Giovanni Paolo II agli artisti" http://www.anforah.artenetwork.net/lavia/lavia.htm, al Calendario Anforah 2011 - http://www.fedeleboffoli.it/pdf/calendario_2011_anthares.pdf ecc. ecc. ) e che sono stati prescelti, in Italia, assieme a pochi altri, per partecipare all’importante mostra collettiva di Anforah, sul valore universale dell’Arte, “I Volti di Cristo - La Via...”, legata alla 62a Settimana Liturgica Nazionale (22-26.8.11), che si terra a Trieste, al Palazzo Costanzi (in collaborazione con il Comune del capoluogo giuliano e la locale Diocesi), dal 19.8 all’11.9.11 e al Calendario Anforah 2012, di prossima presentazione, sul tema del Viaggio. Riportiamo, di seguito, le date utili per seguire gli eventi (con apertura serale), unitamente ad alcune note critiche di Fedele Boffoli sugli artisti espositori. Salvatore Marchesani (inaugurazione ore 20 del 23 luglio, fino al 1 agosto 2011 - http://www.salvatoremarchesani.it/), “pittore, laureato all’Accademia di Belle Arti di Foggia, vive e lavora a San Giovanni Rotondo (FG), artista di punta della Community Anforah , rievoca la realtà spirituale dell’anima, nel rapporto vitale con Dio ed il Mondo; la sua è una sintesi propria e originale che riassume umori e tensioni artistiche dei linguaggi espressivi del Contemporaneo (informale, polimaterico collage...)”. Rita Marziani, (inaugurazione ore 20 del 6 agosto, fino al 22.8.11 - http://www.mrartist.altervista.org/) “vive a Feltre (BL) dove si dedica alla pittura, ad olio su tela, e all’artigianato artistico, più incline al paesaggio e al ritratto si esprime sulla tela con entusiasmo e gioia di vivere, tradotti in marca prettamente colorista.”.

Trieste, 23 luglio 2011

Fedele Boffoli (in Facebook) - info@fedeleboffoli.it 

www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm  - www.Anforah.Artenetwork.net 

Bari - Trieste - tel. 338-2246495

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

LO STRANO CASO DELLA PRINCIPESSA DI ROCCAVERDINA
UN NUOVO RACCONTO DI CLAUDIO ALESSANDRI


Questo racconto si rifà a luoghi esistenti e reali ed a personaggi scaturiti dalla fantasia che, prima di divenire frutto di fervida immaginazione, popolarono realmente la vita di un bambino che seppe vedere, ascoltare e ricordare, oggi quei ricordi hanno stimolato la penna di quel bambino, divenuto nel frattempo un uomo e per di più, uno scrittore.
La vicenda narrata ebbe come teatro un piccolo e ordinato paese di campagna, abitato essenzialmente da una classe impiegatizia, e da contadini sfruttati e mal pagati come raccoglitori di agrumi, questi personaggi entrano a fare parte del racconto, ma in maniera sfumata, comparse necessarie e nulla più, l’interesse dello scrittore viene stimolato da una famiglia di antica nobiltà, un principe e una principessa, ultimi “residui”di una “classe” semi estinta che aveva trovato rifugio in una bella villa circondata da uno splendido giardino, che sorgeva all’estrema periferia sud di quel paesino.
Il racconto si sviluppa, con evidenti riferimenti, ad una classe nobiliare che osserva il suo declino morale ed economico, stordendosi nel lusso degli alberghi francesi della “Costa Azzurra” e sperperando le ultime ricchezze nei Casinò, in questo ambiente matura e si impone la “nuova classe” intermedia, inesistente fino a pochi anni prima, che giunge ad inserirsi tra la nobiltà imperante, ma che conduce vita “parassitaria”, e la classe dei popolani, misera e stracciona al servizio dei nobili latifondisti e la classe imprenditoriale composta da famiglie “rampanti” che non hanno nulla da spartire con la vecchia ed esausta nobiltà e il loro vivere di fatui ricordi. 
Il racconto si articola sul diverso concepire la vita del principe e della principessa, tanto disinvoltamente incosciente il primo, contrapposto al vivere morigerato della moglie, disposta a sopportare anche le peggiori umiliazioni fino a quando, fattasi coraggio, bandirà dalla sua vita il marito.
A questo punto diviene preminente la figura del maggiordomo, come in ogni racconto dai risvolti misteriosi, accolto presso di lei fin da bambino, l’affetto smisurato di Antonino, il maggiordomo, per la principessa lo porterà a concepire una vendetta tremenda nei confronti del principe, che individua come colui che è causa dei dispiaceri della principessa, le circostanze lo agevoleranno in questo intento criminoso che rimarrà un suo segreto inconfessato.
Il racconto di Claudio Alessandri si caratterizza, ancora una volta, per scorrevolezza e piacevole lettura. Lo scrittore che, generalmente, si dedica a studi e saggi storici, trova in questi racconti tanto distanti dal suo mondo letterario, uno sfogo alle tensioni che nascono inevitabilmente, nello studio approfondito e critico della storia, in modo particolare, di quella siciliana. 

Il libro può essere acquistato presso tutte le librerie italiane, oppure via e – mail direttamente dalla Casa Editrice – UNI Service di Trento. www.uni-service.it/ Prezzo € 11,50

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

BUSCA "Percorsi d'arte, dall'astrazione al concetto teoria di un linguaggio" a cura di Ivo Vigna è la rassegna dedicata all'esperienza creativa di 11 importanti maestri presenti con altrettante mostre personali che si svilupperanno sugli 800 metri della Galleria Civica di Casa Francotto, in un viaggio all'insegna dell'astrazione, dell'informale e del concettuale. Gli artisti ci accompagneranno in questa esperienza visiva ed emozionale, in un incontro con con l'estetica, il bello, il sogno...l'anima. Un excursus: sulle "non immagini" rappresentative di evanescenze coloristiche di Claudio Bellino, l'esperienza evocativa delle traccie di Martino Bissacco, il dripping ragionato e le musicalità accennate di Pierfranco Cerutti, le moderne icone concettuali dei pesci "imbalsamati" di Gianni Depaoli, le indagini alchemiche di Roberto Desiena, i precipizi del subconscio di Mirko Ferrero. Ed ancora: gli alfanumerici e il colorismo dinamico di Attilio Lauricella, le suggestioni visive e penetranti di Maria Angela Neirotti, le violazione lignee di Maria Teresa Prieri, le macro osservazioni estrattiste di Maurizio Rivetti e i cieli di careniana memoria di Oxana Ustsinovich. Undici mostre, 150 opere, alle quali si aggiungeranno alcune schede didattiche sull'arte del '900 che ci ha preceduto, un catalogo ragionato e 11 video interviste agli artisti, a cura del videomaker MicioHC, pubblicate online dal 6 agosto, sul canale YouTube ChelidonProjectTV e sui principali social network.
Un'evento che permetterà ancora una volta al grande pubblico di Casa Francotto di avvicinarsi in modo semplice e comprensibile al curioso mondo dell'arte contemporanea con le sue contraddizioni, i messaggi, il caos e le risultanze dei processi mentali degli artisti. L'evento, patrocinato dagli Assessorati alla Cultura e Manifestazioni della Città di Busca, è organizzato in collaborazione di: Chelidon Project, Busca Eventi, l'Azienda Agricola Tomatis Dario e figli di S. Martino, il ristorante La tavolozza di S. Chiaffredo, Le Petit Bistrot di Busca e con il contributo della Fondazione CRC. Vernice con rinfresco d'inaugurazione il 6 agosto alle ore 21,00, saranno presenti gli artisti per un “incontro con il fruitore” musica e dialoghi d'arte. La mostra rimarrà aperta fino al 4 settembre con i seguenti orari: ven. 21,00-23,00 sab.15,00-19,30 dom.9,00-12,00 e 15,00-19,00. infrasettimanale per gruppi su prenotazione. .info:3355434251 - chelidonp.arte@tiscali.it – canale You Tube ChelidonProjectTV

scheda:
evento: 11 mostre d'arte contemporanea e in contemporanea
titolo: “percorsi d'arte, dall'astrazione al concetto teoria di un linguaggio”
a cura di: Ivo VIGNA
artisti:Bellino Claudio, Bissacco Martino, Cerutti Pierfranco, Depaoli Gianni, Desiena Roberto, Ferrero Mirko, Lauricella Attilio, Neirotti Maria Angela, Prieri MariaTeresa, Rivetti Maurizio, Ustsinovich Oxana 
sede: Casa Francotto, Civico Spazio Espositivo per l'Arte Moderna e Contemporanea
dove: p.zza Regina Margherita, 12022 Busca (CN) IT
quando: dal 6.08 al 4.09.2011
inaugurazione: 6 agosto ore 21,00 con rinfresco, musica e dialoghi d'arte 
catalogo in mostra
entrata libera
orari: ven. 21,00-23,00 sab.15,00-19,30 dom.9,00-12,00 e 15,00-19,00. infrasettimanale per gruppi su prenotazione. .info:3355434251 - chelidonp.arte@tiscali.it  – e dal 6 agosto sul canale You Tube ChelidonProjectTV

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Il Viaggio - Calendario Anforah 2012 

Appena realizzato, scaricabile gratuitamente sul Web alla Home Page della Webagalleria Anforah (www.Anforah.Artenetwork.net), è il quarto Calendario Anforah 2012 di Poesia e Immagine dal titolo Il Viaggio, iniziativa collegata al XIV Festival Internazionale Trieste Poesia che si terrà, nel Capoluogo giuliano, dal 28.11 al 3.12.11 e vedrà premiato il dominicano Rei Berroa.

Riportiamo, per rendere parziale idea dell’opera, il commento introduttivo del curatore Fedele Boffoli:

“Dalle remote percorrenze di popoli nomadi agli spostamenti quotidiani delle genti contemporanee, il Viaggio, quale realtà integrante per l’Uomo, rappresenta, da sempre, un movimento necessario per la vita. “L’andare”, “Il muoversi, verso o contro” L’impulso dinamico attrattivo/repulsivo che può suscitare l’incontro fecondatore e creativo ma anche generare lo scontro, la fuga o la morte. Come ogni cosa al mondo, il Viaggio non si sottrae alla sua natura reciproca e paradossale. Si può viaggiare in movimento ma anche stando fermi (il pensiero ha una sua dinamica); mistici, pensatori, poeti, filosofi e artisti ecc. hanno esperienza di questo. Tutto ciò che comporta per l’umanità percorso è Viaggio: un gesto, un’azione, un pensiero, un’opera d’arte. Per gli artisti- viaggiatori di Anforah (alcuni come Davoli, realmente tali) viaggi per eccellenza, sono le opere, intese, alchemicamente, come percorsi dell’anima, che traducono, rendendone testimonianza, il fecondo e immaginifico mondo delle idee in forme e fatti, sostanziali e tangibili.”

Partecipano all’iniziativa: Fedele e Francesco Boffoli, Paride Alessandro Cabas, Alfredo Davoli, Suor Rosalba Facecchia ASC, Franco Folla, Pino Giuffrida, Giuseppina Labellarte, Salvatore Marchesani, Rita Marziani, Francesco Mignacca, Marina Postogna, Fabio Russo, Mariagrazia Semeraro.

Trieste, 31 agosto 2011

Fedele Boffoli (in Facebook)
info@fedeleboffoli.it 

www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm - www.Anforah.Artenetwork.net

Bari - Trieste - Tel. 338-2246495

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

FERRARA: "Gli anni folli" a Palazzo dei Diamanti 
di Claudio Alessandri
Ferrara è sempre stata Città d’arte e non solo per le costanti iniziative che portano nella Città Estense i nomi più importanti della figurazione europea e mondiale, ma principalmente perché è la città stessa un’opera d’arte. La sua rinascita, sotto questo aspetto non differì molto da altre Città del felice periodo rinascimentale, sotto la Signoria degli Estensi, raggiunse il suo massimo splendore, divenendo un episodio raro nell’ordine urbanistico, con la progettazione, voluta dalla Casa regnante, della “Addizione Erculea” operata da Biagio Rossetti, questo riordinamento urbanistico divenne un esempio da seguire, da imitare; il nome celebra la grande munificenza di Ercole d’Este.
Ferrara non è stata mai un centro abitato di grandi proporzioni, mantenne nei secoli questa caratteristica, che ha finito per costituire una costante che molti considerano un limite, altri un pregio di carattere identificativo.
Ferrara è una città da molti considerata una specie di “club eslcusivo” o di “snob”, chiusa alle istanze provenienti dall’esterno, in parte ciò risponde a verità, perché Ferrara è una città gelosa delle proprie prerogative di promozione industriale, anche se basata su di una economia essenzialmente agricola, ma, e ne siamo diretti testimoni, di una tradizione culturale pari, se non maggiore a molte altre Città italiane di “grande nome” e tradizione, che si fregiano dell’appellativo di “Città d’Arte”.
Non voglio affermare, in alcun modo, che il monopolio culturale italiano è detenuto da Ferrara, voglio semplicemente sottolineare la vivacità culturale di una città che accoglie annualmente i Nomi degli artisti più prestigiosi del passato e del presente, a confronto di altri centri italiani che stentano a proporre uno, al massimo tre artisti di grande levatura, ovviamente le Gallerie private esulano dalle mie considerazioni.
Quindi, abitando io a Palermo, mia città di adozione, non posso fare a meno di dolermi della realtà miseranda nella quale versa l’attività culturale pubblica di questa, per altro, splendida città. La maggiore attività espositiva d’arte figurativa a Palermo la detiene la Regione Siciliana che nello splendido teatro del Palazzo dei Normanni, ospita i maggiori artisti italiani e stranieri, non molti per la verità, ciò non è sufficiente a colmare il vuoto pauroso culturale dei tantissimi estimatori siciliani e non solo.
Altro aspetto dolente della splendida città di Palermo è rappresentato dalla Galleria d’Arte Moderna, suggestivo il luogo prescelto per ospitare le opere dopo un tempo lunghissimo di esilio in uno spazio tolto al Teatro Politeama Garibaldi, assolutamente inadatto a dare risalto ad opere che richiedono una giusta collocazione spaziale e di luminosità.
Ebbene, non nascondo la mia delusione nel dovere constatare due fattori determinanti per il fallimento dell’operazione “recupero della pinacoteca” di Palermo. In primo luogo la scarsa luminosità degli ambienti che ospitano le opere, in secondo luogo, le opere esposte, per la massima parte, risalgono ad acquisizioni effettuate durante l’Esposizione Nazionale 1891-1892, di successivo ben poco.
Quindi Ferrara e Palermo a confronto? Non è mia intenzione, ma i responsabili della cultura figurativa palermitana, farebbero bene a non lamentarsi più della mancanza di fondi da destinare a tutto quello che è cultura e non accontentarsi di qualche raro “pacchetto” acquistato a caro prezzo, smettere per un attimo l’aura di superiorità e volgere lo sguardo ad altre realtà, poco rumorose, ma molto più operose.
Ed ecco affacciarsi il nome di Ferrara, altrimenti tutto quello che ho scritto sin qui non avrebbe senso. La Galleria d’Arte Moderna della Città Estense è ospitata nei locali del “Palazzo dei Diamanti”, conosciuto con questo nome in tutto il mondo per una particolarità estetica della parete esterna dell’intero edificio fatto edificare da Sigismondo d’Este nel 1492, è composto da ampie, luminose sale che, negli anni, hanno visto le mostre dei più grandi artisti dell’arte figurativa, alcuni esempi, Picasso, Pomodoro, De Chirico (le splendide sculture delle Muse Inquietanti), Mondrian, Hans Hartung e tanti, tanti altri sono stati esposti a beneficio dei visitatori di tutto il mondo. Da qui turismo qualificato, pubblicità alle tante attrazioni cittadine e, di conseguenza, cultura tanta, ma anche tanto guadagno in immagine ed economico.
L’ultima, splendida iniziativa che vedrà, ancora una volta protagonista quale “Contenitore” privilegiato Palazzo dei Diamanti, sarà una mostra dal titolo emblematico, “Gli Anni Folli”, il perché di questo titolo diviene sempre più chiaro man mano che si svilupperà l’intera mostra. A “rievocare quella stagione irripetibile”, come scrivono i curatori della mostra Simonetta Fraquelli, Maria Luisa Pacelli e Susan Davidson verranno esposte le opere, “le principali tendenze artistiche del novecento”, della così detta “Scuola di Parigi” come Modigliani, Chagall, Van Dongen, Foujita, Soutine.
Il “Dadaismo” e il “Surrealismo”, movimenti di estrema avanguardia, si affermano, sempre a Parigi, in modo particolare il “Dadaismo” si ispira, in chiave provocatoria, alle certezze della morale e della cultura, della borghesia, famoso i ready made di Duchamp, Air de Paris o Fresh Widov, Man Ray, Caveau, di Picabia, le “macchine inutili”.
Questa grande e splendida mostra vedrà il suo termine con delle opere pittoriche e scultoree di Ernst, Mirò, Masson, Magritte, Tanguy, Giacometti e Dalì.
Inaugurazione: 15 settembre 

Palazzo dei Diamanti 
C.so Ercole d'Este, 21 Ferrara 
Orari: tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso, dalle 9.00 alle 19.00 
Aperto anche 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio 
Biglietto d'ingresso: Intero: euro 10, ridotto: euro 8,50 (dai 6 ai 18 anni, over 65, studenti universitari, categorie convenzionate) 
Gruppi (minimo 15 persone): euro 8 (1 accompagnatore gratuito ogni 20 paganti). Scuole: euro 4 (2 accompagnatori gratuiti per ogni classe). Gratuito: bambini sotto i 6 anni, portatori di handicap con un accompagnatore, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino, militari in divisa. Fino all’8.1.2012. 
Claudio Alessandri

======================================================================================

======================================================================================

HENRI de TOULOUSE LAUTREC -DIVERSITA’ FISICHE E IL GENIO-L’ERRORE RACCHIUSO NEL GIUDIZIO UMANO di Claudio Alessandri 

E’ molto strano, per non dire colpevole, che quando ci si interessa ad un grandissimo artista del passato o del presente, ancor prima di immergerci nell’esame delle tante opere da loro dipinte, ci si soffermi, seppure brevemente, sull’aspetto fisico dell’artista, quasi fosse questo a determinare la validità dell’opera che risente, non le sembianze esterne, fisiche del pittore, ma quelle spirituali influenzate, senza dubbio, da qualche grande o piccolo difetto, un “transfert” intimo e non evitabile alla stregua di una tendenza pittorica tratta da un determinato stile contenuto in altre opere. 
A conferma di questa debolezza del tutto umana, quindi comprensibile, ma non scusabile, sono sufficienti due esempi, Antonio Ligabue, la tigre che balza sulla preda, straordinariamente realistica nelle fauci orrendamente spalancate, o anche negli artigli “sguainati” che incutono paura, rimaniamo incantati dal realismo di quel dipinto, in quella opera ed in altre, si può leggere il tormento dell’anima dell’artista, quella forza selvaggia, ma repressa che evidenzia momenti nei quali vorrebbe penetrare egli stesso in quel mondo dipinto per incarnarsi in quella bellezza selvaggia che gli consentirà la rivalsa, sempre desiderata, per un mondo che è li, sempre pronto ad annullare il volere della tua mente, precipitandoti in un abisso pauroso.
Antonio era a volere essere comprensivi un originale, gli abitanti di Gualtieri, nel paese della bassa padana dove era finito per ventura, erano soliti chiamarlo ”al mat” , ed ecco che nell’ammirare i suoi capolavori, tornano alla mente gli aneddoti che lo riguardano; la motocicletta rossa, i suoi soggiorni al manicomio, il grande cappotto che era di due taglie più grande del suo esile corpo, l’automobile con l’autista, quando raggiunse il successo, anche economico. Facezie, ma del suo genio pittorico rimangono solamente gli scritti dei critici maggiormente lungimiranti.
Questo, forse troppo lungo preambolo, non è fine a se stesso, l’argomento è sempre lo stesso, la follia latente e la deformità fisica, in questo secondo esempio ci riferiamo a Touluse-Lautrec, artista incomparabile che contribuì con le sue opere assolutamente originali, diede splendore a Parigi della “Belle Epoque”, ma quando si accenna alla sua pittura che cantò un’epoca che moriva fra lo sfavillio delle luci e l’allegria di una società votata al divertimento, simboli di quei momenti sono, non solo per “Lautrec”, le dame dallo sguardo languido, ma anche prostitute, ballerine, uomini vestiti in modo eccessivamente ricercato, diremmo originale, coglie le atmosfere falsamente puritane dei frequentatori notturni dei cafès, dei cabarets.
Ovunque vengano esposte le preziose creazioni di questo impareggiabile esploratore della psiche umana, è inevitabile rivolgere il pensiero all’aspetto fisico di questo grande pittore; la fotografia, che esordiva in quegli anni divenendo anch’essa espressione artistica, ci mostra, in tutta la sua reale freddezza, un piccolo corpo deforme, di normale aveva solo la testa ed il tronco, e quella testa ornata da una grande barba nera, da l’impressione di essere in bilico su delle spalle fortemente cadenti. Quello però che rendeva veramente deforme in Lautrec erano le braccia e le gambe che, per accidenti accaduti da bambino, sommati ad una rara malattia, avevano le proporzioni di un bambino di sei anni circa.
Eppure, in quel piccolo corpo albergava una volontà di imporsi nella vita che lo affrancava da ogni difetto fisico. Non sono numerose le mostre dedicate a Lautrec al di fuori dell’ambito museale, quindi la mostra organizzata dalla Fondazione Magnani Rocca, Traversetolo (PARMA), rappresenta una occasione irripetibile per usufruire del privilegio di godere del vantaggio di ammirare le opere dell’artista della Belle Epoche in un luogo facilmente raggiungibile, e per lungo periodo. Questa mostra ci offre la possibilità di ammirare oltre all’intera raccolta delle affiches fare un confronto diretto tra le figure di Lautrec ed i paesaggi degli impressionisti, tra i manifesti di Henri accostati a delle stampe giapponesi, particolarmente ricercate in quel periodo, in questo modo si può godere, con la stessa emotivà di un tempo, la sfida incruenta fra lui e Cheret, Mucha, Steinlen e Bonnard, senza trascurare l’evidente influenza di Toulouse su Picasso durante i primi passi parigini.
Toulouse Lautrec, non mostra alcun interesse per i paesaggi degli impressionisti operanti prima e durante il suo soggiorno parigino, la figura umana esercita su di lui un magico richiamo. La sua deformità diviene un pungolo per intraprendere una attività che non impegni fisicamente, immagina fin dall’infanzia di fare il pittore, discendente da una ricchissima famiglia della Francia terriera, molto presto abbandona il luogo natale che non lo stimola con la sua serena monotonia, si trasferisce a Parigi, città che al termine del XIX secolo, sembra esprimere tutta l’allegria di un’epoca dorata. Frequenta Montmartre, il quartiere che accoglie gli artisti e li seduce con la trasgressione che si manifesta presso locali divenuti, in seguito famosi.
Ed è proprio in questo luogo, circondato da una schiera di amici artisti, poeti che Lautrec si fa travolgere da quella atmosfera che non prevede proibizioni di sorta. E’ un frequentatore abituale di locali famosi come il Moulin Rouge, Divan Japonais e le Folies Bergère.
I suoi celeberrimi manifesti sono vere e proprie opere d’arte che non sfuggono all’attenzione della gente, che non solo li apprezzò, ma che anche li collezionò, tanto che molti altri artisti percorsero quella strada in entusiasmante ascesa, eppure i personaggi rappresentati sono gli stessi che frequentano i bar, il Moulin Rouge, i circhi, i teatri. Toulouse Lautrec oltre alle fattezze dei soggetti rappresentati, insinua una atmosfera caricaturale spietata, che pone in evidenza le caratteristiche gestuali dei vari personaggi. La sua ispirazione viene particolarmente sollecitata le vedettes con le quali trascorre molte piacevoli ore, le cantanti e le ballerine, May Milton, Jane Avril e la Goulue. Le sue opere si caratterizzano per le ampie superfici dai colori piatti, silhouettes fortemente sottolineate, sempre guidato dal suo genio che si apre e amplifica in una pittura unica e geniale.

Inaugurazione 10 settembre 

Fondazione Magnani Rocca 
Via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (PR). 
Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17), sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso.Dal 10 settembre all’ 11 dicembre 2011. Aperto anche tutti i festivi. 
Ingresso: 9 euro valido anche per le raccolte permanenti, 5 euro per le scuole. Il martedì ore 15.30 viene organizzata una visita alla mostra con guida specializzata; non occorre prenotare, basta presentarsi alla biglietteria. Costo € 12,00 (ingresso e guida)
Claudio Alessandri

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Achille De Tommaso - "Comunicazione tra materia e colore"
Mostra Personale di Pittura

Dal 10 al 24 settembre 2011
Inaugurazione Sabato 10 settembre ore 18 
Orari di apertura: lunedì-sabato h.10-12.30 / 16-19
Presentazione critica a cura di Sabrina Falzone
Presso: Galleria degli Artisti

Dal 10 settembre la Galleria degli Artisti di Milano presenterà una mostra d'arte dedicata interamente alla pittura di Achille De Tommaso, particolarmente apprezzato dal pubblico e dalla critica nazionale. 
Il percorso espositivo, presentato dal critico d'arte Sabrina Falzone, illustrerà le differenti direzioni artistiche intraprese dall'indagine pittorica di Achille De Tommaso, i cui sviluppi creativi si coniugano ad una straordinaria sintesi tra il pensiero scientifico e l'esperienza pittorica dell'inconscio. Un insolito connubio di razionalità e irrazionalità anticipa l'affascinante mente creativa che si cela dietro un personaggio singolare ed eclettico dal nome Achille De Tommaso, già noto come alto imprenditore nell'ambito delle telecomunicazioni.
La vita di Achille De Tommaso è scandita da continui successi professionali sia come artista che come ingegnere, segno di una solida personalità capace di mettersi in gioco su ogni versante, senza paura ma incondizionatamente. 
Ed è proprio vero che "chi ama la scienza e i numeri non può non amare l'arte e l'armonia della natura e dell'universo". Parola di Achille de Tommaso.

L'artista ha esposto sia in Italia che all'estero. Lisbona, Torino, Milano, Roma, Verona, Cremona, Lerici sono solo alcune delle città che hanno accolto con slancio entusiastico le opere firmate Achille De Tommaso.

Presso: Galleria degli Artisti
Via Nirone 1, MILANO (ang. Corso Magenta)
Tel. 02.867841
Info: www.achilledetommaso.it 

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

======================================================================================

SHOZO SHIMAMOTO OPERE 1950-2011. ORIENTE E OCCIDENTE

80 tra dipinti, sculture e video installazioni del grande maestro del Gutai:
un emozionante percorso lungo tutta la sua produzione artistica a cura di Achille Bonito Oliva

La mostra Shozo Shimamoto - Opere 1950-2011 Oriente e Occidente, promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con l'Associazione Internazionale Shozo Shimamoto, Il Consolato generale del Giappone a Milano - con il Patrocinio dell'Istituto Giapponese di Cultura di Roma - si propone di documentare il percorso artistico del maestro, dalle prime innovative sperimentazioni degli anni quaranta e cinquanta, fino alle performance degli ultimi anni, indagando sulla nozione di movimento fisico nello spazio nel quale l'artista si muove perlustrando poeticamente i luoghi. La mostra è la prima e unica grande antologica dedicata in Italia a Shimamoto e l'inaugurazione, alla presenza del curatore Achille Bonito Oliva, sarà l'occasione per una performance del Maestro, che onorerà Reggio Emilia della sua presenza.

Il 24 settembre l'arte di Shimamoto invaderà letteralmente la strada. Davanti alla sede espositiva di Palazzo Magnani il maestro del Gutai, dall'alto di una gru, lancerà i suoi colori per sorprenderci ed emozionarci, sull'ampia superficie di una grande tela che accoglierà ogni segno, ogni colore vibrato, di cui conserverà le tracce oltre alle impronte allusive dei gesti. Il Maestro darà letteralmente vita alla materia (secondo le teorie di Gutai, gruppo d'avanguardia di cui fu animatore) in quanto il colore è vivo e può liberare, attraverso l'arte, la propria intrinseca creatività. Nulla è casuale, nella sua tecnica, le azioni sono sottoposte ad un ordine rigoroso, seguono un principio combinatorio eufonico, evocando uno spazio classico che sfida il tempo e che richiede sguardi prolungati per decantarne l'interpretazione.

La Mostra dedicata a Shozo Shimamoto comprende opere di grande importanza storica nel percorso dell'artista: dalle carte, alle tele degli anni '50, alle straordinarie esplosioni di colore delle performance di punta Campanella (Sorrento) e Capri, ai lavori realizzati nella splendida cornice di Palazzo Ducale a Genova, in occasione della mostra al Museo Di Villa Croce nel 2008 e all'ultima performance di Reggio Emilia. Così in due sezioni inedite verranno esposti per la prima volta oltre ad alcuni dei suoi lavori su carta risalenti agli anni '50 e anche le opere più recenti quali le sculture, i violini e gli abiti da sposa protagonisti delle ultime coinvolgenti performance dove musica, danza e colore si fondevano nell'atto creativo di Shozo Shimamoto.

SHOZO SHIMAMOTO è co-fondatore, con Jiro Yoshihara, del movimento Gutai - Associazione d'Arte Concreta, nato nel 1954 con l'intento di rinnovare la tradizione artistica giapponese (in particolare la cultura zen) e di accogliere e superare, attraverso una ricerca di maggiore identità, gli stimoli innovatori provenienti da occidente. Gutai infatti significa "concretezza": sigla che vuole porsi in opposizione all'astrazione, intesa come approccio mentale all'opera, e orientarsi verso un legame diretto con il fare dell'artista e la qualità della materia. Fin dalle prime opere Shimamoto dichiara quelli che saranno i leitmotiv di tutta la sua produzione: l'interazione che lega da un lato casualità e volontà della materia, dall'altro l'atto performativo dell'artista. I suoi Buchi sono, infatti, il frutto di un evento in cui l'atto creativo è in stretta relazione con la materia del colore e del supporto. L'opera è il risultato e la testimonianza di un processo di relazione tra gesto e materia. Il colore è infatti applicato su strati di figli di giornale sovrapposti con uno sfregamento che ne provoca la lacerazione.

La ricerca di Shimamoto continua a esplorare l'ambito pittorico attraverso nuove sperimentazioni: nel 1956 sono i Cannon works, opere ottenute dall'accidentale disposizione del colore sulla tela, sparato da un cannone appositamente costruito dall'artista. L'assimilazione degli esponenti del Gutai all'Informale e la promozione di Tapié - che espone le loro tele in Europa e negli Stati Uniti - sposta l'accento sui valori prettamente pittorici dei dipinti di Shimamoto e compagni, per i quali, tuttavia, il processo creativo rimane elemento essenziale. I Bottle Crash, ad esempio, si basano su una metodologia operativa inaugurata nel 1956 su principi analoghi a quelli dei Cannon Works: l'artista asseconda l'azione della materia senza alcuna preesistenza progettuale, facendo deflagrare sulla tela bottiglie piene di colore. Dopo la morte di Jiro Yoshihara, nel 1972, il gruppo Gutai si scioglie e i suoi componenti intraprendono carriere separate. Shimamoto inizia ad interessarsi alla Mail Art e alla creazione di una rete di artisti in tutto il mondo, legandosi in particolare ad analoghe azioni in ambito Fluxus. In questo modo Shimamoto porta avanti sia un progetto di tipo collettivistico com'era nello spirito del Gutai, sia la volontà degli esordi di gettare un ponte culturale tra Europa, Stati Uniti e Giappone.

A partire dagli anni Novanta Shimamoto recupera la tecnica del Bottle Crash, che manterrà fino ad oggi evolvendone il carattere performativo. La sua produzione più recente è realizzata unicamente in occasione di performances pubbliche, eventi collettivi in spazi di grande respiro che mettono insieme le prime sperimentazioni delle esposizioni all'aperto con il percorso di ricerca pittorica, coinvolgendo emozionalmente lo spazio, il pubblico e il gesto artistico in un grande "teatro della pittura", come definito da Lorenzo Mango, autore di un testo in catalogo e curatore dello stesso.

La mostra Shozo Shimamoto. Opere 1950-2011. Oriente e Occidente, è promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani, dall'Associazione Shozo Shimamoto, dall'Archivio Pari e Dispari e dalla Fondazione Morra, con il Patrocinio dell'Istituto Giapponese di Cultura di Roma e del Consolato generale del Giappone a Milano e della Regione Emilia Romagna, con la partecipazione della Provincia di Reggio Emilia, Fondazione Pietro Manodori, Studio legale Sutich-Barbieri-Sutich, con il contributo di CCPL Reggio Emilia, Iren Emilia spa, Landi Renzo S.p.A., Coopservice e Studio Alfa.

Il catalogo di mostra, bilingue italiano-inglese, è edito da Allemandi Editore e conterrà, oltre ai testi di Achille Bonito Oliva, Lorenzo Mango, Federica Franceschini e un'ampia antologia critica a cura di Silvia Cavalchi, alcuni importantissimi testi inediti tradotti per l'occasione dal giapponese, grazie al contributo di Andrea Mardegan, e firmati da Shimamoto e dal suo maestro Yoshihara che permetteranno di comprendere direttamente dalla voce dei protagonisti i processi creativi alla base della realizzazione delle opere.

Durante l'inaugurazione della mostra, sabato 24 settembre alle ore 18.30, verrà assegnato a Shozo Shimamoto, in collaborazione con Festival Francescano 2011, un riconoscimento per il suo impegno umanitario e civile a favore della Pace. Shimamoto ha da sempre svolto iniziative filantropiche legate alla condizione dei disabili e si è fatto promotore della pace nel mondo attraverso numerosi appelli e performance pubbliche. Nelle sue performance titolate "Un'arma per la pace" il Maestro contro ogni violenza, armato solo di "pittura" scaglia vita e colori, gioia e amore su tutto e su tutti in un caleidoscopio di emozioni positive e solidali. Shimamoto nel 1996, dopo aver incontrato e conosciuto il fisico nucleare Bern Porter (creatore della bomba nucleare sganciata su Hiroshima) con il quale instaurerà un rapporto creativo - scambio di mail art - e di rispetto, viene proposto per il Premio Nobel per la Pace.

LA MOSTRA SHOZO SHIMAMOTO OPERE 1950-2011. ORIENTE E OCCIDENTE
25 settembre 2011 - 8 gennaio 2012 Reggio Emilia, Palazzo Magnani
Ingressi: Intero: 9 euro, Ridotto: 7 euro, Studenti: 4 euro Orari: dal martedì al venerdì: 10-13/15.30-19, sabato, domenica e festivi: 10-19, lunedì chiuso
24 settembre ore 16: performance di Shozo Shimamoto, aperta al pubblico

Ufficio stampa
Flavia Corsano, cell. 335 5344767, flavia.corsano@alice.it
Annalisa Alphandery, cell. 328 6699433, aalphandery@yahoo.it

Associazione Shozo Shimamoto
Tel 081 5641655 / Fax 081 5641494
www.shozoshimamoto.org
info@shozoshimamoto.org

Fondazione Palazzo Magnani
C.so Garibaldi 29
Tel 0522 444446/454437
www.palazzomagnani.it
info@palazzomagnani.it

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

IL VIGNETTISTA HUGO PRATT ESPONE A SCICLI 
di Claudio Alessandri


“HUgo Pratt e i luoghi dell’avventura”, è questo il titolo di una grande mostra dedicata ad un personaggio dei fumetti conosciuto in tutto il mondo. La mostra, preceduta dalla presentazione di politici ed esponenti della cultura in generale, verrà presentata a Palazzo d’Orleans ed inserita nel “Circuito del Mito”, nell’ambito degli avvenimenti artistici dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana.
La mostra che verrà inaugurata il 16 settembre a Scicli (RG) e vedrà il suo termine il 16 ottobre, proviene da Parigi, ospitata sino al 21 agosto alla Pinacotheque de Paris. Io, affezionato lettore di Linus, conobbi il personaggio per eccellenza del famoso fumettista “Corto Maltese”, il primo impatto fu per me più visivo che interpretativo di un personaggio, oserei dire “difficile”, talmente diverso dagli altri personaggi disegnati da altri famosi fumettisti, da causare in me una iniziale ritrosia. Avevo avuto la fortuna di appassionarmi a personaggi come “Sciuscià”, “Jim Toro”, “Igol”, che segnavano, ciascuno a proprio modo, la fine di un conflitto disastroso, la loro comprensione era rapida e non comportava alcuno sforzo intellettivo.
Quindi il passaggio di “Corto Maltese” divenne comprensibile nell’insieme grafico quanto nelle varie avventure complesse nel contenuto descrittivo del “Fumetto” , iniziai a comprenderlo solamente quando scrollai dalle mie spalle i personaggi favolosi della mia prima infanzia. Era evidente, fin da subito, che Ugo Pratt era un innovatore, l’inventore di un personaggio enigmatico che stimolava la comprensione interpretativa del lettore.
HUgo Pratt, può essere considerato un predestinato del fumetto, fin da piccolo era attratto da quella forma di espressione artistica. A stimolare ancor più la sua fantasia contribuirono indubbiamente gli episodi che caratterizzarono la sua vita. Suo padre, militare di carriere, venne trasferito nel nord Africa, durante le conquiste coloniali e Hugo lo seguì, probabilmente fu allora che si appassionò alle divise, erano tante e tutte diverse, italiane, inglesi, tedesche e francesi, per citarne solo alcune. Alla morte del padre Ugo rientrò in Italia ed ebbe inizio il suo peregrinare per i più svariati Paesi del mondo, la permanenza più lunga la trascorse in Argentina dove lavorò ininterrottamente come fumettista, poi in Brasile inventando personaggi avventurosi.
Rientrato in Italia, dopo breve tempo si trasferì in Svizzera dove lavorò ininterrottamente fino alla morte avvenuta a Losanna nel 1995.
Presto i fumetti di Pratt divennero oggetti di colto, innumerevoli i collezionisti in tutto il mondo. Il suo personaggio distintivo, Corto Maltese si distingueva per la divisa da marinaio, una divisa adottata dai “lupi di mare” di fine ottocento ed il classico berretto bianco con visiera, il viso “maschio” tagliato con la scure, un aspetto, nel complesso, ieratico. Il segno grafico di Pratt è fortemente incisivo e caratterizzato da citazioni letterarie ed esoteriche, nel ricordo della passione di sua madre esperta nel campo di questa discutibile pseudo scienza, ma la severità del suo volto non gli preclude l’ironia e la fantasia spinta ai confini del ragionevole.
La mostra offre al visitatore disegni originali di Pratt in bianco-nero ed a colore, strisce di fumetti ed un vasto campionario di materiali che documentano l’attività di questo “maestro” del fumetto.
La mostra è caratterizzata dalle immagini fotografiche di Marco D’Anna che ha percorso, con la sua macchina fotografica gli stessi itinerari di Hugo Pratt, luoghi e personaggi che hanno ispirato il grande vignettista, immortalandoli in immagini dalle quali traspare il mondo reale dal quale Hugo Pratt trasse ispirazione trasferendola con i suoi personaggi a generazioni di affezionati lettori. 

L’evento avrà luogo dal 16 settembre al 16 ottobre a Scicli (RG), ingresso gratuito.
Claudio Alessandri 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

La Galerie d’art Yves Gonthier
258 rue des Geais, Maria
(Québec) Canada G0C 1Y0
ygonthier@globetrotter.net

Communiqué

Une exposition d’Émilio Morandi au Canada

C’est avec grand plaisir que la Galerie d’art Yves Gonthier présente les œuvres de l’artiste Émilio Morandi lors de l’événement national « Les journées de la culture » du 30 septembre au 11 octobre 2011.

Émilio Morandi vit et travaille à Ponte Nossa et est très actif sur la scène artistique italienne. Il est connu pour ses créations visuelles mixtes et ses performances captivantes. Il a déjà participé à la Biennale de Venise et il est l’un des organisateurs de l’événement international «Perfomedia » présenté à Venise en 2010.

Pour cette exposition à la Galerie d’art Yves Gonthier, située à Maria au Québec, Émilio Morandi exposera des œuvres sur papier associant la peinture, le collage, le dessin et le texte.

La Galerie d’art Yves Gonthier, au 258 rue des Geais à Maria (Québec) vous invite à venir voir les œuvres d’Émilio Morandi. Le vernissage à lieu vendredi le 30 septembre à partir de 16 heures. L’exposition est présentée tous les jours jusqu’au 11 octobre. Bienvenue

Communiqué

Una mostra da Emilio Morandi a Canada

E 'con grande piacere che Galleria d'arte Yves Gonthier presenta le opere dell'artista Emilio Morandi all’evento nazionale "Giornate della Cultura" dal 30 settembre al 11 Ottobre, 2011.

Emilio Morandi vive e lavora a Ponte Nossa, è molto attivo sulla scena artistica italiana. E 'noto per la sua creazioni visive multimediali e performances accattivanti. Ha partecipato alla Biennale di Venezia ed è uno degli organizzatori della manifestazione internazionale "Perfomedia" presentata a Venezia nel 2010.

Per questa mostra alla Galleria d'arte Yves Gonthier, che si trova in Maria Québec, Emilio Morandi mostra opere su carta, pittura, collage, disegno testi e video.

Galleria d'arte Yves Gonthier, a 258 rue des Geais, Maria (Québec) vi invita a vedere le opere di Emilio Morandi. L'apertura ha luogo Venerdì 30 Settembre dalle 16 ore. La mostra è aperta tutti i giorni fino 11 ottobre.

Benvenuto.

Galleria d’arte Yves Gonthier

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

FABIO MORDEGLIA - MOSTRA PERSONALE DI PITTURA
Dall'8 al 21 ottobre 2011
Galeria De Arte e Design Colorida
Rua Costa do Castelo, 63 (Entrada pela Esc. Marques Ponte de Lina, 1ª)
100-335 Lisboa - Portugal
Orari di apertura: 
da Martedì a Sabato dalle 13:30 alle 18:00
LISBONA / PORTOGALLO

Inaugurazione 8 ottobre ore 19

Sarà allestita a partire dall'8 ottobre la mostra personale di Fabio Mordeglia a Lisbona, dedicata alla sua ricerca pittorica contemporanea, che metterà in evidenza i tratti distintivi del suo modus operandi: la materia, il colore, il sentimento.
Fabio Mordeglia è originario di Savona, ma cresciuto nell'ambiente artistico di Albissola Marina che ne influenza favorevolmente gli orientamenti e la vita. 
Laureato in Scienze Politiche, negli anni Ottanta porta avanti parallelamente la sua passione per la creatività cimentandosi nelle chine acquarellate, matite e pastelli a cera di reminiscenza metafisica, conferendo maggiore enfasi al segno. Ma il cromatismo diventerà il vero perno della ricerca pittorica di Fabio Mordeglia nella pittura ad olio e acrilico, rivelandosi più che mai introspettiva e dualistica. 
Il linguaggio materico dell'autore non è altro che lo "specchio" su cui si riflettono significazioni cosmiche e universali in una poetica del pensiero capace di rivelarsi per soliloqui dialettici e incontri tonali.
Nell'essenzialità si sprigiona tutta la complessità del linguaggio pittorico di Fabio Mordeglia, ermetico ed enigmatico, un codice espressivo che deve essere sapientemente interpretato nell'amplesso del dualismo.

Saturo di simboli, l'universo pittorico di Fabio Mordeglia ci suggerisce un viaggio nella personalità di un autore che vive l'apice delle sue emozioni immergendosi nel contrasto interiore e riemergendo nel movimento e nell'energia cromatica. 

Presso: Galeria De Arte e Design Colorida
Sala verde
Info: www.fabio-mordeglia.it 

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Centro d'Arte e Cultura Delta di Potenza e Teri Volini
Quintuplice Partecipazione alla 
GIORNATA DEL CONTEMPORANEO - Settima Edizione - 8 ottobre 2011

Il Centro d'Arte e Cultura Delta di Potenza aderisce alla Settima Edizione della GIORNATA DEL CONTEMPORANEO, manifestazione artistica a livello nazionale organizzata da AMACI, ASSOCIAZIONE DEI MUSEI D'ARTE CONTEMPORANEA ITALIANI. 

Per l'occasione sono stati organizzati dal Centro d'Arte e Cultura Delta 5 diversi Eventi in Basilicata, alcuni dei quali già in corso o che avranno un prosieguo e riguardo ai quali l'adesione alla GIORNATA DEL CONTEMPORANEO offre la possibilità di puntare l'attenzione sulle opere e sui luoghi espositivi proposti l'8 ottobre, giorno in cui è prevista la visita gratuita degli spazi e delle manifestazioni in programma.

Proponiamo dunque una 
VISITA GUIDATA ALLE 5 TAPPE DEL NOSTRO PERCORSO ESPOSITIVO 
I - La visita inizia dal rinnovato castello normanno-svevo di Pietrapertosa, suggestivo borgo delle Dolomiti Lucane, che ospita una parte delle opere dell'artista pittora e performer Teri Volini relative a Percorsi Svelati, presentate lo scorso agosto in una grande installazione- azione simbolica in arte coinvolgente, body art, public art sulle finestre dell'antico quartiere della 'ràbbata. 
L'installazione era stata creata ad hoc per la singolare manifestazione organizzata dalla pro-loco “Sulle tracce degli arabi” e aveva permesso all'artista di realizzare - in perfetto accordo con i luoghi e le sue tradizioni - un' originale versione della sua decennale ricerca sul Velo e sulle culture “altre”: lavoro in progress, graduale elaborazione di un tema di grande interesse e attualità, dalle molteplici sfaccettature tutte da scoprire, tra cui spicca la coscienza e la pratica della multi-culturalità come fattore fondante della società del 3° millennio. 

II- Si passa poi a Potenza, dove la Biblioteca Nazionale ospita dal 23 settembre al 31 ottobre 2011 l'opera di autocoscienza collettiva IO SONO UNO CON IL SOLE. L'opera - un Manifesto d'artista in gigantografia – che grazie al forte impatto visivo e all'importante messaggio che veicola, intende contribuire ad una scelta consapevole riguardo all'energia da utilizzare per i nostri reali bisogni - è stata attuata grazie alla partecipazione di 80 persone a livello, regionale, nazionale ed estero, che hanno condiviso la dichiarazione IO SONO UNO CON IL SOLE : sole nella sua realtà di primaria fonte di vita per l'intero sistema di cui facciamo parte;sole come massima fonte di energia, sole come metafora di luminosa saggezza da augurare ad una umanità che finalmente decida di salvare se stessa e il pianeta con scelte più giuste, non manipolate né manipolabili. 

III- Dalla via del Gallitello ci spostiamo all'altro capo della città, in via Lazio, dove è visibile in esterno - sulla facciata della Scuola S. Maria- la grande opera collettiva in difesa della natura IO SONO CON GLI ALBERI, parte del complesso progetto ESSERE UNO CON LA TERRA che ha visto l'artista lucana prodigarsi per diversi mesi in un'azione di intensa sensibilizzazione delle giovani generazioni nei riguardi dell'ambiente, ed è culminata in giugno con mostre, convegni e presentazioni pubbliche tra cui la doppia esposizione dei lavori dei piccoli alunni e delle opere dell'artista stessa e che proseguirà da ottobre con una ulteriore serie di iniziative a favore dell'ambiente.
L'opera è stata realizzata grazie a 50 bambini, tanto consapevoli di essere “uno con gli alberi” da portarlo direttamente scritto su di sé, per comunicare tutti insieme all'intera cittadinanza e al mondo il messaggio di implicito rispetto per la Terra. 

IV- Per la 4ª esposizione si sale in centro città, in via XX settembre, dove il Carpe Diem espone fino al 31 ottobre il pannello in gigantografia “GIU' LE MANI DAI BENI COMUNI”, basata sull'archetipo della Cinghialessa, simbolo del nostro potere interiore, il solo che può darci il coraggio di lottare per i diritti fondamentali. La Cinghialessa fa riferimento all'intangibilità e alla dignità della persona e simboleggia la protesta contro ogni tentativo di “addomesticamento” rappresentando l'irriducibilità rispetto a chiunque voglia reprimere o ridimensionare le giuste rivendicazioni. Nella raggiera dell'opera si iscrivono i fondamentali beni comuni come lavoro, biodiversità, biotecnologie, libera informazione, salute, pace, dignità, libertà, creatività, giustizia ma anche alimenti, cibo, saperi, arte e cultura non convenzionali, relazioni, libera espressione, servizi, merito, felicità, diritti, e habitat, aria, acqua, futuro e la stessa vita, la nostra e quella del pianeta.

V- Scendiamo infine per via del Popolo, dove il Sottapera presenta - con alcune opere pittoriche in esposizione sui suggestivi muri in pietra del locale - un saggio della poetica e fantastica ricerca di Teri Volini: l'affondo nel mistero e nella magia delle corrispondenze tra le presenze infinite del mondo nella sua dimensione di macrocosmo e nella sua configurazione di microcosmo... ; la sua visione sospesa tra realtà memoria e sogno in cui la ricerca di Teri ritrova per dolore di assenza o per attesa la dignità e la verità per la quale ogni esistenza è pur sempre segno, incarnazione forma e simbolo dell’essere, dove nel fragile stelo di un fiore e nel suo destino è possibile riconoscere il paradigma di ciò che è anche la nostra umana ed irrinunciabile destinazione (E.Mercuri).
http://www.terivolini.it/html/opere.htm 

Le 5 manifestazioni saranno pubblicizzate oltre che sul sito di AMACI, c su quello dell'artista, sul blog e su fb tra gli Eventi di teri Volini e dei compartecipanti.

per img. e ulteriori info sulle opere 
http://www.terivolini.blogspot.com, mese di marzo, maggio - giugno -agosto-. Ottobre

prof. ssa Teri Volini
presidente del Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza
p.le Sofia, 21 – Potenza tel: 0971 1800129 - 339 24 14 133

======================================================================================

GINO SEVERINI (1883 – 1966)

Gino Severini è stato, molto probabilmente, l’artista che ha maggiormente interpretato i dettami del “manifesto futurista”, teorizzato dal “vulcanico” Martinetti, e raccolto da molti artisti decisi a dare all’arte pittorica un “taglio” innovativo, originale, ma valida espressione del dinamismo che investiva come un vento purificatore l’intera Europa. Il primo “Teatro famoso” che accolse questa forma d’arte che sconvolgeva, apparentemente, tutti i canoni della pittura classicamente intesa, fu la Galleria Bernheim Jeune, di Parigi, città votata all’arte e fucina di nuove tendenze artistiche, non solo pittoriche.
Severini esordì, da futurista, presso questa Galleria esponendo il dipinto “Souvenirs de Voyage”, eravamo nel 1912, e sempre in quell’anno, il quadro “Danseuse parmi les tables”, probabilmente è proprio in questo quadro che Severini esprime compiutamente la sua idea del futurismo. Nelle opere dell’artista di Cortona, si evidenzia immediatamente il diverso esprimersi delle sue emozioni, siano esse d’immediata percezione, che ricordi di un lontanissimo passato.
Nella sua pittura è assente ogni manifestazione che possa associarsi alla violenza, i suoi tratti essenziali rifuggono dalle teorizzazioni di Martinetti, sancite dal “manifesto” al quale si ispirano tutti gli altri artisti che abbracciano quel movimento. Per Severini il dinamismo può essere rappresentato senza quella violenza che, viceversa, sembra indispensabile, agli altri pittori. Severini ha dipinto anche opere di un classicismo puro, nel quale il sentimento gioca in maniera determinante per porre la figura umana al centro del suo pensiero creativo, un esempio lampante di quanto da me sostenuto lo ritroviamo nell’opera “Maternità” di una purezza struggente, l’esatto contrario della violenza che invece si intuisce veicolata da una “Deposizione” nella quale il dolore è sospeso tra la sorpresa di un atto iniquo e la certezza di una universale rivalsa.
L’effetto dinamico delle opere di Martinetti è racchiuso nella scomposizione dell’oggetto, un divenire di immagini che si collegano idealmente in unica forma in movimento, una ripetizione che simula il movimento, almeno visivamente. Questa tecnica è l’evidente dimostrazione della padronanza di un ordine dei pigmenti di una coerenza ed eleganza sbalorditiva.
La spartizione dei vari piani rappresentata dalla opere di Severini, finirà per avvicinarlo sempre più alle opere cubiste sperimentali che nascono e si impongono in quegli anni, la meraviglia è evidente, quasi uno sbalordimento dei compagni futuristi, li conduce, per primo, a contatto con quel mondo conquistandoli. Martinetti, Carrà, Boccioni, Ruscello. E’ evidente questa impressione dei cubisti fin dagli inizi alla Bernheim Jeune conformandosi adattando il loro modo artistico ai fermenti della Parigi di quegli anni.
Severini, siamo tra il 1913 e il 1914, si dedica a rappresentazioni architettoniche, ai treni lanciati in una corsa che “scioglie” forme e colori, dando l’impressione dello sfumare del soggetto, si ha l’impressione reale del movimento, nella visione reale del soggetto che, fulmineamente, si trasforma in ricordo. A dare una svolta alla pittura futurista contribuirà, in maniera determinante, lo scoppio della prima guerra mondiale incide profondamente sulle figurazioni dei futuristi che si concentra sui mezzi di distruzione, ne è un esempio l’opera di Severini “ Treno blindato in azione”, una delle opere di maggiore interesse della mostra, proveniente dal MoMa di New York, oppure “Lanciers italiens au galop”. Queste opere sembrano segnare il tempo della ricomposizione delle immagini, da un fatto cruento e crudele sembra tornare quella realtà dalla quale i futuristi erano fuggiti, adesso ritornano alla figurazione che, in Severini troverà un impareggiabile interprete.

Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto 
corso Bettini 43 . 38068 Rovereto (TN) 
orari: mar-dom 10-18, ven 10-21 
tariffe: Intero 11 Euro 
Ridotto 7 Euro 
Gratuito fino ai 14 anni
Visitabile fino all’8.1.2012
Claudio Alessandri 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Achille De Tommaso espone al Palazzo del Louvre
"Art Shopping"
IX Salone Internazionale d'Arte

Dal 21 al 23 ottobre 2011
Vernissage su invito: Venerdì 21 ottobre dalle ore 19 alle 22 
Orari di apertura h.11-20
a cura di Sabrina Falzone
Presso: Carrousel du Louvre di Parigi

Espone al Palazzo del Louvre l'artista italiano Achille De Tommaso, che ha saputo coniugare abilmente il pensiero scientifico alla creatività. Questo connubio tra razionalità e irrazionalità, questa fusione tra logos e pathos , tra ratio e sentimento, fanno di De Tommaso un instancabile ricercatore dell'armonia universale. Perché la matematica non può prescindere dall'arte né viceversa.
Anche nella vita, Achille De Tommaso fonde questo dualismo concettuale nella professione dell'artista e nel ruolo di prestigio che ricopre nell'ambito delle telecomunicazioni, del business e delle imprese. Egli ha diretto, per anni, alcune delle più prestigiose aziende di telecomunicazioni europee, dal 1998 è Amministratore Delegato e Presidente di Colt Telecom per l'Italia e Presidente di ANFOV, associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione. Si è laureato in Fisica Elettronica a Milano.
La sua testa è quindi felicemente divisa tra Arte e Scienza. La curatrice dell'esposizione, Sabrina Falzone, ci introduce alla pittura di Achille De Tommaso con queste parole: "Nel sentimento del colore, l'intelletto schiude i suoi enigmi all'esperienza segnica, avvolgendo le sue aurore con il manto della materia. Nella ricerca pittorica di Achille De Tommaso vi è un incessante evolversi di forme, di segni e linguaggi inconsci, nei quali le relazioni cromatiche danno la luce a nuove valenze espressive, generando uno straordinario capolavoro della comunicazione artistica."
Perché proprio la comunicazione artistica è il LEIT MOTIV della pittura di De Tommaso: quest'esigenza di un dialogo sempre più aperto con il prossimo ci svela il lato più filantropico dell'artista.

Presso: Palazzo del Louvre, PARIGI 
(Francia)
Info: www.achilledetommaso.it 

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

“INSIDE/OUTSIDE”
interni ed esterni tra memoria e racconto di Claudio Alessandri

Non passa giorno senza che si dibatta sulle cause della crisi dell’arte, io preferisco dire, crisi commerciale di un mondo che ha senza dubbio attraversato momenti migliori, ma che declina inesorabilmente con la crisi economica mondiale. La crisi non comprende, a mio avviso, l’attività degli artisti che amano dipingere.
Palermo assiste indifferente, come del resto tutto ciò che non è fonte “facile” di denaro o scambio di voto, alla chiusura rapida e tragica di Gallerie d’Arte che hanno contribuito all’affermarsi della “grande” arte.
Ma non tutto è andato perduto, oltre alle Gallerie Istituzionali, esistono e resistono delle Gallerie condotte privatamente, con grandi sacrifici, fra questi “rari esemplari” annovero la Galleria d’Arte “Elle Arte”, nata negli anni d’oro, dal punto di vista 
economico, non ha ceduto la tentazione di “lasciar perdere” e ha proseguito l’attività esponendo le opere degli artisti dell’importanza, oltre che nazionale, anche internazionale. 
Per fare un semplice esempio ne citeremo alcuni: Peter Bartlett, Pedro Cano, Bruno Caruso, Salvatore Caputo, Giuseppe Fell e poi tanti altri altrettanto importanti. Adesso, nel festeggiare la centocinquantesima mostra, questa Galleria ha voluto radunare attorno a se, tutti quegli artisti che hanno e ancora illuminano il mondo culturale dell’arte figurativa, ciascuno nell’ambito delle proprie tendenze e del suo volere espressivo.
Dentro e Fuori, “Inside/Outside”, una coraggiosa sfida mettendo a confronto soggetti tematici variegati, senza tema di creare una disarmonia, anzi offrendo al pubblico una occasione unica d’ammirare e giudicare tanti artisti che, negli anni hanno vivacizzato visivamente ed intellettualmente l’attività coraggiosa di Laura Romano, direttrice della Galleria e Curatrice della mostra. Citeremo tutti gli artisti che hanno dato vita a questo coraggioso evento, al fine di ricordarli tutti, non solo per questa occasione, ma anche come possente esempio al ritorno dell’arte per l’arte, il resto verrà da se:

Vincenzo ANELLO, Giacomo ANGILETTI, Barbara ARRIGO, Peter BARTLETT, Francesco CALTAGIRONE, Ignazio CAMILLERI, Massimo CAMPI, Pedro CANO, Salvatore CAPUTO, Bruno CARUSO, Pascal CATHERINE, Sergio CECCOTTI, Liliana CONTI CAMMARATA, Angelo DENARO, Giuseppe FELL, Manlio GIANNICI, Giovanni GROMO, Anna KENNEL, Gaetano LO MANTO, Sarah MIATT, Antonio MICCICHÉ, Giuseppe MODICA, Vincenzo NUCCI, Vincenzo PIAZZA, Maurizio PRIOLO, Ilaria ROSSELLI DEL TURCO, Milvia SEIDITA, Tina SGRO’, Tino SIGNORINI, Giuseppe SIMONETTI, Bice TRIOLO, Aurora VARVARO.

Catalogo elledizioni 

La mostra si protrarrà fino al 12 NOVEMBRE 2011
Ingresso libero. Orari 16:30/19.30.
Chiuso domenica e festivi. La galleria di mattina apre su appuntamento.
Claudio Alessandri

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

In occasione del Festival Internazionale del Film di Roma (27 ottobre-4 novembre), s.t. foto libreria galleria presenta, negli spazi del Villaggio Set’ all’Auditorium Parco della Musica, un progetto espositivo in cui confluiscono alcune mostre del passato anche recente e un riallestimento ad hoc delle collezioni più rappresentative della galleria.
Nell’Art Gallery Area, aperta al pubblico dalle nove del mattino fino alla mezzanotte, si affiancheranno foto originali di maestri italiani del Novecento -fra cui: Mario Schifano, Ugo Mulas, Tazio Secchiaroli e lavori di autori emergenti; scatti dedicati ai grandi personaggi della storia del cinema (da Audrey Hepburn a Monica Vitti, da Pier Paolo Pasolini a Marcello Mastroianni) e immagini che raccontano agli universi emergenti della contemporaneità: Cina e India. 
Oltre al riallestimento delle tre mostre (Tano D’Amico, Olivier Thebaud, Tin Piernu/Cithra Studio) promosse da s.t. foto libreria per il circuito di Fotografia. Festival Internazionale di Roma, viene riproposto integralmente il progetto di Andrea Tonelotto Nobody. Is there anybody out there?, curato da Ars-Imago nell’ambito di Fologgendo 2011. In programma anche una personale di Elisa Abela, con alcuni dei suoi lavori più recenti.

TANO D’AMICO - VOLTI SCOPERTI
Tano D’Amico è stato ed è il testimone non occasionale e non neutrale dei sommovimenti in atto nella nostra società. Parallelamente alla mostra Disordini, in corso fino al 20 novembre, s.t. foto libreria galleria presenta, sotto il titolo Volti scoperti, un percorso espositivo incentrato soprattutto sulle emozioni individuali e sulla vita quotidiana nell’Italia degli settanta.

OLIVIER THEBAUD - HOME IS NOT A PLACE 
a cura di Lorenzo Castore

Il progetto del fotografo francese, che egli ha chiamato Discrete Histories, è frutto di una residenza d'artista nella città cinese di Guangzhou, offertagli dal locale Museo di Arte Contemporanea, il Guangdong Museum of Art. 
Thebaud ha percorso in lungo e in largo, con occhi voraci questo ampio territorio metropolitano, inoltrandosi con assoluta libertà in un uno scenario tanto sfuggente quanto rappresentativo della nostra contemporaneità.

USEFUL PORTRAITS. TIN PIERNU/CITHRA 
a cura di Matteo Di Castro e Alvaro Petricig 
La mostra nasce dalla riscoperta di due fondi fotografici del Novecento di matrice assai diversa: l’archivio di un “fotografo di paese”, Tin Piernu (1922-1990) attivo a Tercimonte, nell’estremo nordest del Friuli, dal secondo dopoguerra fino alla fine degli anni sessanta; e una collezione di ritratti realizzati da uno studio indiano nel decennio successivo del secolo scorso.

ANDREA TONELLOTTO - NOBODY. IS THERE ANYBODY OUT THERE? 
a cura di ars-imago
Autodidatta della fotografia, classe 1974, Andrea Tonellotto vive a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova. Con le sue foto a sviluppo immediato sul paesaggio urbano ha ricevuto vari riconoscimenti, fino a diventare uno dei fotografi Polaroid inseriti nel sito ufficiale della casa madre.

ELISA ABELA - OPERE SU CARTA
Il lavoro di Elisa Abela parte dalla passione che la giovane artista siciliana nutre da sempre per le pubblicazioni e i materiali cartacei del passato: rotocalchi, libri per bambini, vecchi manuali specialistici, quaderni di scuola, foto di famiglia, illustrazioni pubblicitarie, titoli di giornali e riviste. Questi frammenti di memoria visiva vengono ricomposti all’interno di libri trovati, di scatole da lei appositamente realizzate, o su supporti di vario genere: carta fotografica, alluminio, plexiglass, cartoncino.

POP SHOW. LA STORIA DEL CINEMA COLORATA A MANO
Il progetto POP (Pieces of Paper) SHOW nasce dal ritrovamento di un insolito archivio di immagini sul cinema del passato: una collezione di migliaia di stampe fotografiche in bianco e nero destinate a illustrare la programmazione televisiva dei film sulla stampa periodica negli anni settanta del secolo scorso, e a tale scopo ricolorate a mano. Presentata al pubblico per la prima volta nel 2008, in occasione del III Festival internazionale del Film di Roma, la collezione è proposta in permanenza nei locali di s.t. foto libreria galleria.

s.t. foto libreria galleria
via degli ombrellari, 25
Roma 00193
t/f +39 0664760105
info@stsenzatitolo.it
www.stsenzatitolo.it

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

lunedì 31 ottobre, ore 18:30
presentazione del libro di 
Annarita Curcio
LE ICONE DI IROSHIMA
Fotograie, storia e memoria (Postcart, 2011)

Con l'autrice, interviene Riccardo Rosati, yamatologo

s.t. foto libreria galleria
via degli ombrellari, 25 Roma (Borgo Pio)

Il recente disastro alla centrale nucleare di Fukushima rilancia con forza il dibattito sul cosiddetto “nucleare buono” e fa riemergere il ricordo di Hiroshima e Nagasaki colpite da due bombe atomiche il 6 e 9 agosto 1945. 
Il saggio racconta quello che è accaduto all'indomani della fine della Guerra nel Pacifico.
Fotografi e cineoperatori raggiunsero le due città per testimoniare e documentare gli effetti disastrosi delle deflagrazioni atomiche. Ciononostante, tutto questo materiale non fu fatto vedere fino alla fine degli anni '60. 
Metri e metri di pellicole furono immediatamente spediti a Washington ed etichettati come “segreto militare”. Contestualmente furono rese pubbliche solo le immagini del fungo atomico e delle vedute aeree delle due città distrutte. 
Wilfred Burchett, giornalista indipendente, fu tra i primi stranieri a raggiungere Hiroshima, il suo articolo uscì, provocando molto scompiglio, sul London Daily News, ma il suo rullino di foto scattate nella città scomparve misteriosamente; George Weller fu, invece, tra i primi a giungere a Nagasaki, il suo dossier non arriverà mai alla redazione del Chicago Daily News per il quale lavora. Al di là dell'oceano, William Laurence firma i primi comunicati stampa emessi 
dal Pentagono in cui i danni ai civili vengono sminuiti. 
In Giappone hanno inizio gli anni dell'occupazione militare americana che impediscono il dibattito pubblico sulle atomiche, ma danno una spinta alla ricostruzione economica. 
Negli anni '70, il Giappone è una superpotenza, ma la memoria del suo recente passato storico è compromessa dagli anni di oblio imposti dal dictat della “Realpolitik” cui il governo giapponese si è piegato senza troppi scrupoli. 
Gli hibakusha, i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, costituiscono un movimento per rivendicare assistenza sociale e un'indennità, nel frattempo il Giappone si vota alla cultura della pace, di cui il Genbaku Dome diventa simbolo e icona.

NOTA BIOGRAFICA
Annarita Curcio è laureata in discipline delle arti, musica e spettacolo (Università di Roma Tre) e ha un Master of Arts in Critica Fotografica (University of Durham, Inghilterra). Lavora nel campo dell'editoria fotografica. Ha curato mostre e tenuto corsi teorico-pratici per varie scuole di fotografia e ha pubblicato saggi e interviste per numerose riviste, tra le quali: Around Photography, Fotografare, Quaderni Asiatici. Da anni si interessa del Giappone, approfondendone vari aspetti, come la cinematografia, la cultura visiva e la gastronomia. 

s.t. foto libreria galleria
via degli ombrellari, 25 Roma 00193 t/f +39 0664760105 info@stsenzatitolo.it www.stsenzatitolo.it

POSTCART
Ufficio Stampa Paola Contino t/f +39 062591030 m +39 3493798647 p.contino@postcart.com www.postcart.com

======================================================================================

Nella suggestione architettonica del Museo d'Arte di Chianciano Terme un riconoscimento di rilievo è stato conferito all'artista veneto Roberto Lucato da parte dell'European Confederation of Art Critics.
Un applauso, dunque, all'autore italiano che alla Biennale di Chianciano non ha interpretato soltanto l'entusiasmante vitalità e la straordinaria immediatezza della pittura nazionale, ma il suo stile pittorico ha, in particolar modo, rappresentato il vessillo di un linguaggio artistico contrassegnato da forti contenuti sociali. Questi ultimi non sono altro che un segno tangibile del mutamento del sistema politico, etico e culturale non propriamente in termini positivi. Difatti esso sta attraversando una profonda crisi in Italia e Lucato ne elabora un proprio "pensiero", ben espresso nei suoi apprezzatissimi "uomini pensanti".
E' stato, quindi, attribuito in ex aequo il secondo premio della Biennale di Chianciano proprio ad un artista che ha saputo esprimere la solitudine dell'uomo nel contesto aberrante di una profonda passività mentale verso le istituzioni.
Meritato successo per Roberto Lucato che ha fatto della sua pittura un'arte "consapevole".

Presso: Museo d'Arte di Chianciano
Viale della Libertà 280
53042 Chianciano Terme (SI)
Info: www.robertolucato.it 

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info
======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Carlotta Seiko Del Pizzo
"OLTRE SENSO"
Immagini e parole
Mostra personale
dal 9 al 20 novembre 2011
Inaugurazione: Mercoledì 9 Novembre ore 18:30
Orari di visita: da lunedì a venerdì 
dalle ore 11:30 alle 20 
Sabato e domenica 
dalle ore 11:30 alle 22;
Chiuso domenica 14 novembre 
Ingresso libero
Laboratorio gratuito
Inaugura la mostra 
il Maestro Zen Tetsugen Serra 
- Monastero Zen Il Cerchio
Presso: via Laghetto 11 di Milano

Nel capoluogo lombardo sarà inaugurata il 9 novembre la personale di Seiki, nome d'arte di Carlotta Seiko del Pizzo, che aprirà i battenti ad un ampio pubblico di adulti e giovanissimi per un coinvolgimento multisensoriale nell'affascinante universo interiore dell'artista. Seiki significa "energia vitale" e nel caso di Carlotta si manifesta in una straordinaria tensione emotiva, condotta ad una elevata espressione artistica. La fusione pittorica e poetica è finalizzata alla ricerca del vero, all'essenza della vita, pura e incontaminata, distante dal pensiero razionale in nome di un riscatto del corpo dalla mente.
La mission di Seiki non è altro che "guardarsi dentro, scivolare nell'assoluto e riemergere a nuova vita".
Così il critico Sabrina Falzone illustra le motivazioni espressive di Carlotta Seiko Del Pizzo: "l'artista schiude i cancelli del suo enigma interiore per condividere la complessità di un percorso introspettivo, scandito da apici di entusiasmo e da baratri d'intenso dolore.
La pittura dell'autrice rivela il suo spessore interiore, nella piena consapevolezza di sé, al punto da accogliere una totale scissione tra istinto (libertà) e ragione (condizionamento). La dimensione del vuoto e del silenzio viene colmata dall'urgenza pittorica di Carlotta Seiko Del Pizzo, che nel movimento della pennellata rievoca una danza cromatica senza tempo, atavica e spirituale. Il suo segno, primitivo e inconscio, estirpa quella maschera d'ipocrisia, di cui è saturo il mondo."

PROGRAMMA

In occasione dell'inaugurazione espositiva avrà luogo un Reading ZEN dal titolo "Ulisse e lo Zen. Via di ritorno spirituale" con il Maestro zen Tetsugen Serra e il Prof. Carlo Ryutai Marchesi: in tale contesto verranno messe a confronto due ricerche, un unico viaggio. Da sempre l'essere umano desidera "tornare a casa", tornare a quella dimensione di pace e tranquillità alla quale sente di appartenere. L'Odissea è certamente uno dei più grandi racconti del viaggio di ritorno. La lotta di Ulisse contro ostacoli umani e divini, contro i suoi impulsi, rappresenta un valido esempio per chi, come lui, sta cercando di tornare a casa e che combatte quotidiana-mente contro le difficoltà della vita.
Particolarmente originale è l'accostamento del laboratorio "Oltre Senso" di Yoga Taoista e Pittura Istintuale con Gianluca Quintini e Carlotta Seiko Del Pizzo, aperto a tutti, che si svolgerà gratuitamente il weekend tra sabato 19 e domenica 20 novembre dalle ore 16 alle 19 (Vista la disponibilità limitata, per partecipare al laboratorio interattivo si consiglia di telefonare al numero mobile 334.3728554).
Nella ricca programmazione dell'evento sono previste le seguenti serate con i monaci del Monastero Zen Il Cerchio:
- giovedì 10 novembre, dalle 20.00 alle 21.30 - MEDITAZIONE ZAZEN, aperta a tutti;
- mercoledì 16 novembre, dalle 20.00 alle 21.30 - LETTURE ZEN;
- giovedì 17 novembre, dalle 20.00 alle 21.30 - MEDITAZIONE ZAZEN;
- sabato 19 novembre e domenica 20 novembre ricordiamo l'immancabile appuntamento con il LABORATORIO OLTRE SENSO di Yoga Taoista e Pittura Istintuale con Gianluca Quintini e Carlotta Seiko Del Pizzo.
Dal 9 novembre sarà inaugurato anche il nuovo sito internet www.oltresenso.com

Presso: Via Laghetto 11
Via Laghetto 11 - MILANO
Info: 
Tel. 02 76280584
Cell. +39 334 3728554
E-mail: carlotta@oltresenso.com
Sito Ufficiale: www.oltresenso.com

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Da sabato 3 a domenica 18 marzo 2012

a Genova, in Palazzo Ducale, 

negli spazi del Porticato denominati 36 e 38 r.,

sarà aperta al pubblico l'esposizione:

"ARTE POVERA: LA PRIMA MOSTRA.

GENOVA, LA BERTESCA-MASNATA, 1967 E DINTORNI"


La mostra, curata da Linda Kaiser e Francesco Masnata,

esporrà materiali e documentazione fotografica anche inedita

relativi alla prima mostra dell'Arte Povera, che si tenne nel 1967

proprio a Genova presso la Galleria La Bertesca di Francesco Masnata.

Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni,

che comunque seguiranno nelle prossime settimane.


Linda Kaiser

+39 347 2684946

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Gufò
"LA PIERRE DE PIERRE"

Mostra personale di Scultura
dal 25 novembre al 10 dicembre 2011
Inaugurazione: 
Venerdì 25 Novembre ore 18
Orari di visita: da martedì a venerdì dalle ore 16 alle 19; Sabato dalle ore 10 alle 12;
Chiuso domenica e lunedì 
Ingresso libero
Presso: Galleria Sabrina Falzone 
di Milano, Sala Europa

"Gufò e la Pierre de Pierre" è il titolo dell'irriverente mostra che sarà inaugurata il 25 novembre nella splendida cornice della Sala Europa all'interno della Galleria Sabrina Falzone nel centro storico di Milano.
I visitatori non dovranno aspettarsi un percorso espositivo tradizionale, perché l'unica opera in mostra sarà una simbolica scultura: un fallo d'oro. Quest'opera d'arte, la Pierre de Pierre, realizzata da Gufò, rappresenta per eccellenza la lussuria della chiesa e la sua omertà. Gufò dedica un fallo aureo come simbolo della pedofilia fra i preti, un tema fin troppo scomodo, di cui si sente parlare poco. Secondo il critico Sabrina Falzone "La Pierre de Pierre" non è altro che il vessillo della vergogna e del senso di colpa che aleggia gravemente nell'ingiustificato silenzio della chiesa. 
La scultura di Gufò non s'inserisce nel contesto delle numerose provocazioni artistiche guidate dalla foga dissacrante con il solo fine di ottenere stralci di notorietà né essa è riconducibile all'arte blasfema che ha segnato buona parte della produzione artistica contemporanea, ma vive di proprie significazioni e diventa simbolo di espressione culturale e sociale. Non ci si deve, dunque, scandalizzare davanti al fallo d'oro di Gufò, in quanto esso racchiude in sé l'emblema della decadenza morale che ha da sempre contrassegnato l'istituzione ecclesiastica.
E' finito il tempo di tacere, di chiudere gli occhi e fare finta di nulla. Gufò tira fuori quel coraggio reattivo, la voce della coscienza, che è rimasta sopita nella nostra società per lunghi secoli. E' un portavoce dei valori dell'umanità, che attraverso il linguaggio plastico della scultura auspica un risveglio delle coscienze.
"La Pierre de Pierre" è eseguita su una vera pietra romana rinvenuta nel fiume Po' ed è composta da un fallo ligneo dorato sorretto da un supporto e legato alla pietra. Il supporto diviene così lo strumento necessario per l'ostentazione della magnificenza della chiesa, da interpretare come potenza economica ed inclinazione al fasto in una posizione simbolica di dominio del popolo su una tetra miseria intellettuale e sociale, peraltro evidenziata dal fallo in erezione.
La mostra personale "Gufò e la Pierre de Pierre" rappresenta la prima tappa di un vasto progetto espositivo itinerante che propone un nuovo modo di pensare: libero e incondizionato. Eccone, dunque, un'anticipazione.

Presso: Galleria Sabrina Falzone, Sala Europa
Via Giorgio Pallavicino n.29 - MILANO
Sito Ufficiale: www.artistagufo.it - www.galleriasabrinafalzone.com

Ufficio Stampa:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
www.sabrinafalzone.info

Info: www.artistagufo.it

======================================================================================

 

LA PRINCIPESSA DEL CASTELLO IN CIMA ALLA SCOGLIERA

Questo romanzo scritto da Claudio Alessandri, è rivolto a tutti coloro che non conobbero e non conoscono, per avere vissuto quell’epoca o per la storia che se ne è interessata ampiamente, sia narrando la realtà da storici, che quegli scrittori che seppero dipingere nei loro romanzi una realtà che visse fra vita reale e sogno, un’epoca al suo spegnersi in un crepuscolo triste nella certezza di avere vissuto nell’illusione dell’immortalità. Questi erano i “Gattopardi”, erano coloro che dominavano la vita orgogliosa degli ultimi “Idalgo”, erano i committenti di tutti i palazzi nobiliari, padroni di tutti i latifondi, i loro possedimenti non si limitavano alla terra, dominavano anche sul mare possedendo le, non numerose, tonnare a loro pervenute, non per meriti di lavoro, ma per eredità. Nobili assoluti nello smisurato orgoglio, miserabili nel volere imporre il loro stile di vita ad una miriade di uomini e donne del volgo, considerati poco più di un animale da soma.
In questo romanzo lo scrittore fa rivivere quel mondo eroico e miserabile, descrivendo le vicende familiari ed umane, di una stirpe di antichissima nobiltà e di immensa ricchezza derivata da una oculata gestione di immensi latifondi, ma principalmente dalla tonnara di sua proprietà che per secoli assistette ad una attività che più di una pesca del tonno, poteva assimilarsi ad un rito cruento della forza bestiale vinta dall’intelligenza umana da ripetersi due volte all’anno.
Quella grande famiglia differì poco dalle tante altre esistenti in Sicilia, residuo nebbioso di una grande dinastia, quella dei Borboni che dominò per secoli il “Regno delle due Sicilie” confermando la nobiltà locale nella sua idea di immortalità.
Quello che differì, ovviamente, dall’altra nobiltà, fu il desiderio, in parte realizzato, di uscire dall’immobilismo amministrativo e lavorativo per dare vita ad una crisalide che comprese il valore morale ed economico dell’impegno industriale, inserendosi di diritto, nella nascente realtà della classe media, fino ad allora assente, che mutò con il commercio, l’industria e la relativa liberalità, la vita del volgo, ma principalmente quella nobiliare, incapace di sopravvivere ai mutamenti della storia. La nostra famiglia godette di tutti i benefici di una intelligente trasformazione da amorfa a fruttuosamente mercantile, ma come tutti gli esseri umani, dovette subire anche fatti dolorosi e luttuosi ai quali i “tonnaroti” attribuirono l’aura del mistero, la loro vita non poteva estinguersi nel silenzio e nella pace, proseguì nella leggenda creata da un popolo che si è sempre nutrito di “straordinario”, di “soprannaturale” descrivendo, sotto voce, quel mondo di false divinità, che diedero vita ad una stirpe di semi dei, orgogliosi della loro unicità, pavidi nell’affrontare la cruda realtà.

Il romanzo: ”La principessa del castello in cima alla scogliera” di Claudio Alessandri edito dalla casa editrice Uni Service di Trento, avvince, pur nella sua logica brevità, non manca di un richiamo ad (un’altra) realtà scaturita dal sub inconscio che è stimolo alla creazione e quindi alla fantasia. (prezzo del libro €.10,50)

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

VESNA PAVAN, protagonista della Biennale Internazionale Arts Atlantic 

L'amore francese per l'arte italiana 

Inaugurazione: venerdì 18 novembre ore 18:00
In mostra fino al 20 novembre 2011
Ingresso libero
Orario di visita: 
venerdì dalle ore 13 alle 19
sabato e domenica dalle ore 10 alle 19
Presso: Espaces Congrés, "Espace Encan"
La Rochelle (FRANCIA)

Si chiama Vesna Pavan la protagonista della delegazione artistica italiana, che quest'anno rappresenterà l'Italia nell'ambito della Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea "Arts Atlantic" che si terrà presso l'Espace Encan del centro congressi a La Rochelle. 
La rassegna, giunta alla settima edizione, si svolgerà nella prestigiosa sede istituzionale dal 18 al 20 novembre situata nel cuore della città, a due passi dal centro storico e accanto ai famosi Grands Yachts. L'Espace Encan è, infatti, l'ala più antica del palazzo dei Congressi e oggi accoglie le più importanti manifestazioni artistiche di rilievo internazionale.
Il ciclo "Fusion" di Vesna Pavan rappresenta proprio il futuro della ricerca artistica italiana, rinnovata nel linguaggio e nella tecnica esecutiva che esula dai tradizionali strumenti dell'arte moderna. 
L'artista, originaria di Spilimbergo, è riuscita ad indagare l'universo femminile con inediti moduli espressivi e con una particolare attenzione all'attuale ruolo sociale che riveste la donna nel contesto sociale europeo.
"Omaggio al Tricolore" è l'opera, firmata Vesna Pavan, che è stata scelta per esprimere la vitalità e il dinamismo della pittura italiana, che ha ancora tanto da comunicare. Il movimento segnico di quest'opera e la sua peculiare brillantezza cromatica non fanno altro che rinnovare la stima europea verso un'espressione artistica nazionale in espansione e in continua crescita, nonostante le problematiche politiche ed economiche che il Bel Paese sta attraversando in questo momento storico.

La Biennale Internazionale, nata nel 1997, si conferma dunque come uno dei più importanti saloni europei dedicati all'arte contemporanea.
Il salone ha ottenuto nel corso degli anni un grande aumento del pubblico, se si pensa che nella scorsa edizione del 2009 abbia registrato oltre 7500 visitatori.

Info: www.vesnapavan.net

Ufficio stampa
Sabrina Falzone
www.sabrinafalzone.info

======================================================================================

Premio Internazionale Trieste Poesia

E’ in trampolino di lancio il XIV Festival Internazionale della Poesia (http://www.triestepoesia.org/), previsto a Trieste dal 29.11 al 2.12.11, che vedrà premiato il dominicano Rei Berroa (Premio Internazionale Trieste Poesia 2011) unitamente allo sloveno Jolka Milič (Premio Gerald Parks alla Traduzione) ed al croato Milan Rakovac (Premio Anthares “Un poeta per la Pace”). 

Associato al premiato Rei Berroa ed eletto dalla Webgalleria di Arti visive e Letterarie Anforah (http://anforah.altervista.org/festival/festival.htm), quale artista d’eccellenza per le arti visive 2011, è il giovane pittore Giulio Tracogna, autore dell’opera “Padre perdonali”, il Cristo di grande formato, in tecnica mista su carta intelaiata, che ha letteralmente “sbancato” nella visitatissima rassegna dello scorso settembre, al Palazzo Costanzi di Trieste (http://www.youtube.com/watch?v=GNrfGhpmvo4), realizzata per la 62^ Settimana Liturgica Nazionale. 

Si ricordano i vincitori delle passate edizioni del Festival Internazionale della Poesia: Justo Jorge, Padròn, Álvaro Mutis, Mateja Matevski, Oliver Friggieri, Arturo Corcuera, Amadou Lamine Sall, Miguel Barnet, Tahar Ben Jelloun, Omar Lara, Gonçalo M. Tavares, Alda Merini, Ion Deaconescu. 

Il Viaggio - calendario 2012 del XIV Festival Internazionale della Poesia, scaricabile gratuitamente sul web: http://www.fedeleboffoli.it/pdf/calendario_anforah_2012.pdf , realizzato dalla Webcommunity Anforah e dal Club Anthares di Trieste.

Trieste, 13 novembre 2011

Fedele Boffoli (in Facebook)
info@fedeleboffoli.it
www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm
http://anforah.altervista.org/

Bari - Trieste
Tel. 338-2246495

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Alla Biennale della Città La Rochelle la sezione fotografica dedicata a Piero Leonardi
Color On the Rock Collection 
Inaugurazione: venerdì 18 novembre ore 18:00
In mostra fino al 20 novembre 2011
Ingresso libero
Orario di visita: 
venerdì dalle ore 13 alle 19
sabato e domenica dalle ore 10 alle 19
Presso: Espaces Congrés, "Espace Encan"
La Rochelle (FRANCIA)

All'interno della Biennale Internazionale d'Arte "Arts Atlantic" della città La Rochelle una sezione espositiva è destinata alla fotografia d'autore con il fotografo romano Piero Leonardi, che presenterà i più recenti lavori del ciclo visivo "Color On the Rock". Si tratta di una ricerca fotografica, in cui il fotografo individua superfici materiche per trasfigurarle in visioni oniriche, continuando sulla strada de "L'Anima delle cose": un approccio, il suo, che lo vede continuamente impegnato a rappresentare, attraverso la Fotografia, il transfer emozionale che si crea tra la sua percezione e gli oggetti-soggetti che ritrae.
La Biennale Internazionale, nata nel 1997, si conferma dunque come uno dei più importanti saloni europei dedicati all'arte contemporanea.
Il salone ha ottenuto nel corso degli anni un grande aumento del pubblico, se si pensa che nella scorsa edizione del 2009 abbia registrato oltre 7500 visitatori.

UNA GEOLOGIA DELLO SCATTO
IMPRESSIONI MARMOREE

a cura di Sabrina Falzone

"Color on the rock" si chiama la serie fotografica di Piero Leonardi interamente dedicata ai suggestivi "paesaggi concettuali" rintracciabili nelle cave in marmo delle Alpi Apuane, dense di storia e cultura, e in grado di suscitare straordinari
scenari estetici.
Sulla scia dei grandi maestri del passato come John Singer Sargent, Lorenzo Viani, Carlo Carrà e Pietro Annigoni, anche Piero Leonardi ha subìto il fascino delle grandi gradinate dei bacini marmiferi di Carrara al punto da suggellarne la bellezza nei suoi scatti fotografici.
Il suo studio fotografico diviene così spunto di riflessione su un'area appenninica che raccoglie duemila anni di storia umana, rievocando l'immaginario artistico tra l'Ottocento e il Novecento, nonché l'azione dell'uomo sull'ambiente per lo
sfruttamento minerario.
I panorami surreali di Leonardi rivelano, tuttavia, una nuova percezione del paesaggio apuano, incline all'individuazione dei valori pittorici della pietra
penetrata da simboliche pennellate di matrice geologica.

Info: www.pieroleonardi.it

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

Venerdì 25 novembre, presso La Casa degli Artisti in via Lepanto 1, a Gallipoli, si svolgerà uno degli eventi previsti in tutta Italia per la "Giornata Mondiale Contro la Violenza alle Donne".
Promosso e coordinato dall'associazione "25 novembre", con sede a Catania, l'evento gallipolino prevede il sostegno di numerosi enti e associazioni locali, tra cui la Commissione Pari Opportunità del Comune di Gallipoli, la Pro Loco, la locale FIDAPA, l'associazione "Noi nel mondo Onlus", Associazione di volontariato per l'integrazione dei ragazzi diversamente abili.
A partire dalle ore 19.00, nello splendido scenario della Casa-museo dell'artista Giorgio De Cesario e della professoressa Maria Cristina Maritati, si svolgerà una serata ricca di eventi a carattere sociale e culturale: la proiezione di due cortometraggi della regista siciliana Sara Aguiari; la lettura a più voci del monologo "Dignità calpestate", della scrittrice e poetessa catanese Vera Ambra; l'intervento della Dott.ssa Anita Marzano, presidentessa della Commissione Pari Opportunità del comune di Gallipoli; della Dott.ssa Cristina Pagliarini, segretaria della Pro Loco di Gallipoli; della Dott.ssa Raffaela Senape De Pace, presidentessa della FIDAPA di Gallipoli; della psicologa Dott.ssa Barbara Bruno e delle scrittrici e poetesse salentine Maria Teresa De Simeis, Maria Romano, Daniela Liviello. Sono inoltre previsti intermezzi musicali dal vivo, a cura della chitarrista Maria Coluccia, e una degustazione finale. L'intera serata sarà coordinata da due scrittrici e sceneggia!
trici locali: la gallipolina Nadia Marra e la parabitana Ilaria Ferramosca, da tempo attive nell'organizzazione di eventi culturali in collaborazione con l'associazione nazionale "A&C - Artisti e Creativi", gemellata con l'associazione "25 novembre". L'ingresso è libero, per consentire a chiunque, donne e soprattutto uomini, di potervi prender parte e unire la propria voce a quella di chi si oppone a una forma di violenza che purtroppo, ancor oggi, non ha confini nel mondo e si perpetra in diversi ambiti e sotto diverse forme: da quella familiare a quella sul lavoro, dalla violenza psicologica dello stalking alle percosse, allo stupro e, nell'estremo dei casi, alla morte. Una serata di sensibilizzazione collettiva, per dire un deciso "no" a tutto questo, attraverso la forza di pensieri, riflessioni, immagini.

http://www.lacasadegliartisti.it
http://www.akkuaria.com/
http://www.facebook.com/event.php?eid=246737028713359#!/event.php?eid=246737028713359
http://www.giorgiodecesario.it

======================================================================================

======================================================================================

  

INNOCENZO VIGOROSO
CORPI DANZANTI
di Claudio Alessandri

Non deve costituire alcuna meraviglia se ad ospitare una mostra dello scultore calatino di nascita, romano d’adozione, è il museo di storia naturale di Firenze, le sue splendide sculture non potrebbero esistere senza la conoscenza del corpo umano nei minimi particolari materiali e spirituali, ed è proprio questa caratteristica distintiva che fa uniche le sue opere.
La mostra è caratterizzata da figure danzanti, appunto “corpi danzanti”. “Prima espressione artistica del genere umano”, come sottolineato dalla curatrice della mostra, Monica Zavattaro. nelle culture del mondo antico sono evidenti le raffigurazioni della danza, nelle forme più varie, espressione di gioia, omaggio alle divinità preposte alla caccia per consentire un cospicuo bottino, preparazione alla guerra, ma la danza, o per meglio dire le movenze destinate ad ogni forma espressiva contenuta nella danza, ha inizio, nella sua forma artistica, in Grecia dove assume la forma evidente di un volere artistico.
Da allora, la danza è progredita, dividendosi in doppia espressione, quella popolare, forse la più genuina, e quella “colta” originata e completata dall’accompagnamento musicale. Le danzatrici di Innocenzo Vigoroso appartengono alla seconda classe, quella che unisce la leggerezza di una piuma, alla forza espressa e dissimulata del tendersi delle membra, dal rivelarsi nei muscoli della danzatrice o del danzatore.
Innocenzo Vigoroso, nei suoi “corpi danzanti”, racchiude tutti gli elementi espressi da splendidi corpi, forgiati dai grandi sacrifici, nelle torsioni e nello slancio verso l’alto, in quel momento si avvera il desiderio, del tutto umano, di librarsi verso il cielo. Vigoroso non è il primo ne sarà l’ultimo scultore a farsi catturare dal richiamo di quei corpi esili come giunchi lacustri che traggono movimento dai capricci del vento che assecondano con movenze eleganti, senza leziosità, ma con la naturalezza di una creatura “legata” indissolubilmente alla terra.
Il corpo femminile denudato, mostrato in tutto il suo incanto di proporzioni, diviene, per Vigoroso, subitamente una creatura da immortalare nel marmo, nella creta e nel bronzo. L’eleganza e la vitalità raggiunge, nelle opere di questo scultore, nei ginnasti che danno l’apparenza di vincere le forze captive della natura, roteano legati in un cerchio d’amore, indissolubile e commuovente come l’unirsi di due corpi al fine di creare nuova vita.
Tutte le opere di questo grande artista, e non solo le danzatrici, sembrano acquisire leggerezza, in contrasto con il bronzo, nobile fusione di metalli preziosi, ma greve se non trasformato dallo scultore in creature, solo apparentemente leggere, liberate dall’arte dal mantello soffocante della materia inerte.

La mostra è visitabile fino al 10 gennaio 2012, al Museo di Storia Naturale di Firenze, 
Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì: 9/13; sabato e domenica 10/17. Mercoledì: chiuso
Claudio Alessandri 

======================================================================================

======================================================================================

DUE LINK PER CHI HA VISTO LA MOSTRA E VUOLE RIVEDERLA 

GLI STESSI DUE LINK PER CHI L'HA PERSA E VUOLE FARSENE UN'IDEA
fino a metà dicembre la mia Casa/Studio si è trasformata in Spazio
d'esposizione ... per un appuntamento: 02.2621996 e/o 333.6121941.
Un caro saluto, LeoNilde Carabba

http://www.leonildecarabba.it/page1/viaggioalchemico/fotoinaugurazione.html

http://www.leonildecarabba.it/page1/viaggioalchemico/fotomostra.html

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

BOLOGNA in ARTE
Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea
3 - 10 DICEMBRE 2011
Progetto ST'ART

Inaugurazione Sabato 3 dicembre ore 18

E' in arrivo l'eccezionale appuntamento invernale con "BOLOGNAinARTE": la Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea che inaugurerà ufficialmente sabato 3 dicembre 2011 alle ore 18,00 e sarà visitabile fino al 10 dicembre presso la nota Galleria Capo di Lucca, situata in pieno centro storico di Bologna, a due passi dalla famosa Torre degli Asinelli. 
La rassegna artistica rientra nel progetto ST'ART e si svolgerà nel periodo precedente alle festività natalizie in una location storica della città, ad alta suggestione architettonica: la galleria, infatti, è ubicata negli ambienti dell'antico mulino medievale Leone Aposa e dispone di una splendida terrazza a giardino che si affaccia direttamente sul Canale delle Moline, uno dei pochi canali rimasti a Bologna, dove è ancora possibile contemplare l'acqua del Reno che scorre verso il mare. A partire dai restauri, la sede ospita i più importanti convegni, mostre e conferenze che richiedano un'atmosfera di originalità e fascino antico, sia pur nella sua modernità. La mostra si inserisce perfettamente in questo contesto unico per sviluppare gli orientamenti attuali della ricerca artistica contemporanea, contraddistinta da una grande verve creativa su scala internazionale.
In mostra saranno allestite le opere eseguite da artisti di talento come Silvia Cimatti, dal linguaggio onirico efficacie, e Regina Di Attanasio, dallo stile essenzialmente emozionale. Ma non è tutto.
Nomi autorevoli dell'arte contemporanea, come Renée, contribuiranno al prestigio della rassegna cimentandosi nelle differenti tematiche e tecniche stilistiche: dall'arte materica di Valenberg si passerà per l'immaginario ludico di Raffaello Giunti e l'enigmatica femminilità espressa da Nino Ninotti, per giungere a un trionfo di luci e colore nella pittura di Gina Pignatelli.
Il visitatore potrà soffermarsi a osservare le fotografie dalla sensibilità leonardesca di Roberta Pelone e i lavori di computer grafica del siciliano Maurizio Bono, nonché ammirare le sculture - dall'accento ironico e scanzonato - realizzate da Ornella Bertoldi, maestra della terracotta. Un appuntamento da non perdere.

Scheda tecnica

Sede: Galleria Capo di Lucca, via Capo di Lucca n.12/a, BOLOGNA Ingresso libero 
Orari di visita: da martedì a venerdì dalle 16.30 alle 19 e sabato dalle 10 alle 12. Chiuso lunedì e festivi.

======================================================================================

======================================================================================

Dieci.due! international research contemporary art
Via Volvinio 30 20141 Milano - tel. 0258306053 - 349 2814715 pm
art director Maria Rosa Pividori
www.diecipuntodue.it - dieci.due@libero.it
MM2 p.za Abbiategrasso (uscita v. Medeghino) - Tram 15
aperto da martedì a venerdì dalle 1530 alle 19
Comunicato Stampa/INVITO
Venerdì 2 dicembre 2011 dalle ore 1830
H. 19 conversazione con l'artista Marco Magrini, Rachele Ferrario, Eleonora Fiorani,
Patrizia Serra, un contributo scritto di Giulio Calegari
la mostra personale “fogli volanti” di Marco Magrini prosegue fino al 9 dicembre 2011
presentazione di Rachele Ferrario
in collaborazione con Patrizia Serra dello SPAZIOTEMPORANEO
anticipazione prossima mostra:
inaugurazione Lunedì 12 Dicembre 2011 h.18/21
mostra personale di Alessandra Lazzaris
a cura di Maria Rosa Pividori
presentazione di Angela Madesani

======================================================================================

Dieci.due! international research contemporary art
Via Volvinio 30 20141 Milano - tel. 0258306053 - 349 2814715 pm
art director Maria Rosa Pividori
www.diecipuntodue.it - dieci.due@libero.it
MM2 p.za Abbiategrasso (uscita v. Medeghino) - Tram 15
aperto da martedì a venerdì dalle 1530 alle 19
Comunicato Stampa/INVITO
Inaugurazione Lunedì 12 Dicembre 2011 h.18/21
mostra personale di Alessandra Lazzaris
L'età del ferro.
a cura di Maria Rosa Pividori
presentazione di Angela Madesani
fino al 12 Gennaio 2012
Quelli che Alessandra Lazzaris ha realizzato per la mostra, che questo catalogo accompagna,
sono dei lavori site specific. Si tratta dell’installazione Sectioned, composta da quattro lastre di
ferro rettangolari di grandi dimensioni, che hanno subito un trattamento a base di acidi per
stimolarne un processo di arrugginimento. Le lastre sono appoggiate a parete. Altre quattro
lastre di ferro, questa volta quadrate, sono poggiate a terra. Anch’esse sono arrugginite, ma
sono state ricoperte da una colata di resina trasparente. In mostra sono, inoltre, due opere
specchianti, che fanno anch’esse parte del progetto L’età del ferro (2010-2011).
Hai deciso di utilizzare per questa mostra un titolo, carico di riferimenti: L'età del ferro.
Con questo titolo mi piacerebbe suggerire un riferimento ad alcune antiche culture da quella indiana a
quelle egizia,sumera, indù, cinese, che rintracciano l’evoluzione dell’umanità in una sorta di sviluppo
per cicli progressivi: l’età dell'oro, dell'argento, del bronzo e infine quella del ferro. Noi staremmo
appunto vivendo l’età del ferro, che precederebbe un cataclisma, nunzio del ritorno di una nuova età
dell’oro. ...
La tua potrebbe essere definita una ricerca di matrice concettuale, per quel che servono le definizioni…
In questa accezione sì. Sento la pittura come un’entità viva che tenta di sopravvivere. In tal senso è da
leggersi anche il ruolo della memoria. Memoria di se stessa e non di quanto rappresenta. La pittura
esiste, ma non perché un artista decide di impossessarsi di un muro graffiato o sporco di colore e di
portarlo in un luogo espositivo deputato. L’artista può solamente lavorare attorno a quello che la naturae
non l’uomo, si badi bene- ha già realizzato nel corso degli anni. La ruggine sulle mie lastre
esisterebbe, anche se io non le avessi scelte e portate in studio. Probabilmente avrebbe soltanto preso
altre forme. Il mio ruolo è stato quello di stimolarla a uscire. Ho pensato a una sagoma, ma la ruggine
ha molto più potere di me e sarà lei a scegliere come mostrarsi. Il nostro, il mio, con la ruggine, è un
dialogo aperto. ...
Hai dichiarato di essere interessata alla pittura, come soggetto della tua opera. A una pittura che
sia entità viva o che tenti di sopravvivere?
Quando dico che mi interessa la memoria della pittura è perché la mia ricerca è sulla memoria del fare,
non mi interessa la memoria di quanto la pittura ha rappresentato nel percorso della storia dell'arte. Mi
interessa come entità viva, autonoma, che esce dalle mani dell’artista e diviene altro.
(tratto da Conversazione fra Alessandra Lazzaris e Angela Madesani)

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

DOMENICO MENNILLO
ATLANTE DELLA FERTILITÀ
a cura di Raffaella Morra e Loredana Troise
Fondazione Morra, Palazzo Ruffo di Bagnara, piazza Dante 89
Opening 9 dicembre ore 19 – Finissage 21 gennaio ore 19

Atlante della Fertilità è un progetto espositivo-installativo pensato da Domenico Mennillo per le stanze di Palazzo Ruffo di Bagnara di Napoli, sede della Fondazione Morra. Il progetto prevede la creazione di tre stanze-installazioni legate ai lavori poetici, visivi e sonori, realizzati da Domenico Mennillo dal 2008 al 2011, fra New York, Napoli e Parigi. Lavori inediti che vanno sotto la matrice creativa univoca di Atlante della Fertilità. Punti di riferimento ideali ed affettivi dell’intero percorso, sono il celebre Atlante della Memoria di Aby Warburg, meglio conosciuto come Mnemosyne, e il Warburg Institute di Amburgo (dagli anni trenta trasferito a Londra a causa delle ritorsioni naziste), dove l’Atlante è custodito in forma di pannelli sciolti. Il lavoro di Mennillo si articola scandito in tre stanze-installazioni visivo-sonore. Ritmate secondo quell’ars combinatoria che, memore di una tradizione tutta occidentale (da Giordano Bruno a Leibniz a Warburg) vuole l’arte, assieme con l’intelletto, in perenne creazione e lontana da ambiti e discipline. Gli ambienti seguono un percorso poetico che attraversa raffinate e colte suggestioni: l’allestimento di Mennillo si ispira, infatti, sia all’ “Additions de la troisième édition des Fleurs du Mal” di Baudelaire, di cui l’artista ha curato la traduzione, sia alle incisioni che Giordano Bruno impiegava per illustrare i suoi lavori filosofici, sia ai fascini tratti dal progetto di una “biblioteca infinita o biblioteca dell’infinito”, in riferimento a quella di Warburg presente nel Warburg Institute. Nel terzo spazio, che conclude la mostra, è un’installazione sonora inedita, realizzata in collaborazione con il compositore e musicista Nino Bruno. Si tratta di una sonorizzazione per macchine desuete del poema inedito di Domenico Mennillo, Atlante della Fertilità, piccola “cartografia poetica” della città di Napoli, composta fra il 2008 e il 2011, fra località balneabili e meno della Campania e del basso Lazio. Le macchine desuete sono diaproiettori e proiettori in super 8 per immagini realizzate da Mennillo e strumenti e macchine analogiche degli anni ’70. Epicentro del lavoro di Domenico Mennillo è la poesia. Disincantata, colta, feconda, impegnata idealmente alla restituzione di una visione totale.

Domenico Mennillo fonda nel 2001 lunGrabbe (www.lungrabbe.it), esperimento multidisciplinare che coinvolge teatro sperimentale, arte contemporanea e parola poetica. Realizza azioni, performance, installazioni, poemi-concerto e spettacoli. I suoi lavori sono stati ospitati in festival e rassegne come La Biennale di Venezia Architettura, Fresco Bosco (a cura di Achille Bonito Oliva), Benevento Citta’ Spettacolo, Primavera dei Teatri, Speculum Celestiale (a cura di Fondazione Morra e E-M Arts). Ha pubblicato, relativamente al teatro, Partiture Visive. Teatro d’Architettura (2004); Alcune Architettura di Caivano. Il teatro di lunGrabbe nelle architetture caivanesi (2006); Andromaca. Opera neoplatonica in IV stanze ricreative (2007). Circa i sui interessi poetici ha pubblicato il poema in prosa Foglio di Giostre e Film nella citta’, cofanetto libro-CD audio (2007) in collaborazione con Perino & Vele e Marco Di Palo. Recentemente è apparso OPUS INFECTUM poemi 1999-2008, edito dalle edizioni di filosofia e scienza Bibliopolis.

dal 9 dicembre 2011 al 21 gennaio 2012
lunedì - venerdì ore 10/17 
sabato e domenica su prenotazione

Fondazione Morra
Piazza Dante 89, Napoli
Telefono 081 5641655 / 366 9372572
info@fondazionemorra.org
lungrabbe@libero.it

======================================================================================

Riflessioni sulla Biennale a Potenza 

La presentazione a Potenza del padiglione Basilicata della Biennale di Venezia il 10 ottobre scorso ha destato un vespaio di polemiche e scontenti sia presso la società “civile” che da parte di artisti/e, non solo non invitati/e ma nemmeno informati/e dell'esistenza di una selezione per la manifestazione stessa. 
Le reazioni sono solo la punta dell'iceberg dell'esigenza di una civile correttezza, par condicio e pari opportunità che dovrebbero essere alla base di una società veramente democratica, ma che, visti i fatti – sono del tutto disattese. 
Ancor prima di entrare nel merito della validità degli artisti prescelti e della qualità delle opere, si tratta di verificare le modalità con cui l'evento è stato organizzato; il ricorso - peraltro abituale nell'indifferenza generale- a schemi assai opinabili e socialmente distruttivi, nei quali si manifestano nepotismi, abusi, familismi, favoritismi, impunità; omissis, compiacenze, raccomandazioini e … disinformazione ben coltivata, discriminazione, superficialità, tutti elementi che impediscono l'evoluzione della società e lesivi non solo degli artisti ma della dignità stessa dell'Arte. 
La situazione di reiterata discriminazione - non importa se voluta o conseguente a disattenzione- si apparenta con un sospetto di superficialità o corruttività sistemica che rischia di superare ogni limite. 
Altro che “contrastare il sistema dell'arte”, come ipotizzava il curatore Sgarbi con il titolo “l'arte non è cosa nostra” : alla luce dei fatti esso si rivela grottesco, dal momento che la miscela delle pessime abitudini - già fin troppo in uso nel “sistema dell'arte”- con le scorrettezze di cui sopra, hanno fatto perdere la pazienza persino ai solitamente taciti cittadini e artisti della nostra regione. 
In questo tempo di grandi rischi mondiali e cambiamenti epocali, mentre persino i popoli più repressi trovano il coraggio, la consapevolezza e la determinazione di attuare le loro “primavere”, di chiedere il rispetto dei diritti e giustizia, nella nostra ancor troppo feudale terra è necessario dare atto a un mutamento culturale in cui l'arte- invece di aderire ai metri più deleteri di certa confusa pseudo-cultura e di essere usata come il nido velenoso di ingiustizie, cinismi, ambizioni morbose, esclusioni, etc., diventi il volano di una pacifica “rivoluzione”, con cui 
si riesca a perturbare ciò che è disarmonico per ri-creare uno stato di armonia e conoscenza...

Teri Volini, artista e operatrice culturale, presidente del Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza

Blog http://www.terivolini.blogspot.com
terivolini@hotmail.com 

Invitiamo contestualmente artisti/e, operatori e operatrici culturali, pubblici amministratori, Istituzioni e cittadini al Convegno INCONTRO APERTO SULL'ARTE, in cui si possa liberamente esprimere un' idea più chiara di arte e società -anticipazione- preparazione di un prossimo Incontro operativo- mercoledì 7 dicembre h.20,30 Caffè Letterario, c.so Garibaldi, 197 Potenza 

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

La Castelli Gallery inaugura “anomaliAmilano”,
all'insegna dell'ironia surreale di Simone Berrini


Sarà inaugurata giovedì 22 dicembre, alle ore 19.00, presso la Castelli Gallery di Milano, la prossima personale di Simone Berrini, giovane artista varesino che ha già ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Pittore, grafico e musicista, negli anni Berrini ha definito e condotto un'originale ricerca artistica capace di declinarsi in espressioni creative differenti, strette fra loro da un dialogo serrato eppure sorprendentemente autonome. Sin dagli esordi, legati all'ambito fumettistico, ha sviluppato i temi e gli elementi stilistici che oggi contraddistinguono i suoi dipinti: il gusto per la caratterizzazione dei personaggi, l'accuratezza formale, la ricerca di un equilibrio armonico all'interno della composizione e, soprattutto, l'analisi dei comportamenti umani, osservati con ironia e disincanto.
“anomaliAmilano” presenta una selezione delle opere dedicate agli “anomàli”, animali umanizzati che assumono su di sé vizi, abitudini, mode e atteggiamenti dell'uomo contemporaneo, mostrandone la debolezza e le contraddizioni. Lo fanno con quella leggerezza, ma anche con quella lucidità, che solo un umorismo intelligente e sottile è in grado di suggerire. Le immagini di Simone Berrini vivono di analogie, parallelismi e rimandi simbolici; destabilizzando l'osservatore con accostamenti apparentemente privi di logica, invitano a riflettere sui motivi (forse non del tutto consapevoli) che hanno guidato le scelte dell'autore, alla ricerca di verità nascoste o, almeno, delle cause che hanno portato ad una situazione così paradossale. I dipinti trasmettono infatti la sensazione di essere dei “fotogrammi” di un racconto, l'istantanea di una realtà che, per quanto immaginaria, è governata da leggi e dinamiche proprie. 
Nel mondo surreale di Berrini è possibile incontrare un canguro in ciabatte, un dalmata con la cravatta, un gorilla con la giacca di pelle, un pesce che fuma, una capra di montagna col piercing, una scimmia con la maglia dei giocatori di basket o una coccinella coi tacchi a spillo; personaggi posti rigorosamente al centro della scena, fissi o in movimento in uno spazio indefinito, bidimensionale, prevalentemente caratterizzato da un motivo ornamentale che si ripete sempre identico a sé stesso, in modo da offrire un fondo neutro che non sottragga al soggetto la sua forza espressiva. 
I dipinti sono privi di una connotazione spaziale ma non del dato temporale: proprio perchè legati alla moda, i personaggi dichiarano apertamente la propria contemporaneità. Sono qui, di fronte a noi, e ci osservano al di là dello specchio. Chissà se stanno ridendo di noi e delle nostre inutili manie, se nei loro occhi sta passando un'ombra di rimprovero o se ci stanno chiedendo spiegazioni. Chissà. Forse stanno semplicemente pensando che, tutto sommato, non era poi così divertente indossare i nostri panni.

Simone Berrini, nato nel 1977 ad Angera, sul Lago Maggiore.
Nel 1996 si diploma presso il Liceo Artistico “Frattini” di Varese, e nel 2002 si laurea all'Accademia di Belle Arti di Brera con votazione 110/110 con lode, in seguito ad aver discusso la tesi dal titolo “Andrea Pazienza: sfondamentalismi” (della quale una parte verrà pubblicata sulla rivista di arte moderna NUOVA META). Nel febbraio 2008 supera gli esami d’ammissione per il Master di Light Designer presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, entrando così a far parte del progetto Quadro di Alta Formazione Integrata “L’opera, il museo, la città”, che porta a termine con votazione 110/110.

Conosce Enrico Baj e frequentando il suo studio di Vergiate, acquisisce un modo nuovo di vedere la vita con quell’ironia pungente che si riflette con tutto l’impeto nell’opera d’Arte.
A partire dal 1994 numerose esposizioni collettive, a cui seguono dal 1998 significative personali, che presentano al pubblico le sperimentazioni che comprendono opere oltre che pittoriche anche di scultura, fotografia e performance.
Nel 2004 prende parte con la creazione di una “art card” ad esposizione presso lo “Sharjah Art Museum” negli Emirati Arabi Uniti.
Per tre volte (nelle edizioni 2001, 2005 e 2006) il suo nome rientra tra quelli selezionati in occasione del “Premio Ghiggini Arte” indetto dalla prestigiosa galleria omonima sita in Varese.
Nel 2009 inizia la collaborazione con la rinomata galleria d’arte newyorkese AGORA GALLERY sita nel quartiere di Chelsea nel cuore di Manhattan. In questa occasione si trasferisce per qualche tempo a New York partecipando nel mese di dicembre all’esposizione “THE ODYSSEY WITHIN” presso la galleria.
Il 2010 si apre con la partecipazione di quattro lavori recenti sempre realizzati su pannelli di policarbonato e presentati dalla Galleria Poliedro di Trieste all’“ANTIK & KUNST”, l’Arte Fiera di Sindelfingen nei pressi di Stoccarda. A settembre torna in Germania con sette nuovi lavori della serie anomàli esposti presso la Galerie in Zentrum di Stoccarda.
Diverse sue opere fanno parte di collezioni private in Italia, Svizzera, Inghilterra, Spagna, Giappone.
Sito personale:
www.anomalibestiali.com

“anomaliAmilano” - Mostra personale di Simone Berrini
Dal 22 dicembre al 10 gennaio 2012
a cura di Emanuela Rindi

INAUGURAZIONE: giovedì 22 dicembre, ore 19.00

Castelli Gallery
Via Cerano, 15 – 20144 MILANO
Orari:
Tutti i giorni dalle 7:30 alle 23:45.
CHIUSURA: 24-25 dicembre 2011; 1 gennaio 2012.

INGRESSO LIBERO
www.castelligallery.it

======================================================================================

======================================================================================

======================================================================================

MISCELLANIA
Successi ‘na vota
Mitologia e leggende della Sicilia favolosa

E’ gia disponibile presso le più qualificate librerie di Palermo e provincia e acquistabile anche su internet, l’ultima fatica letteraria di Claudio Alessandri, si tratta di una raccolta sistematica, ampiamente commentata dallo stesso, storico delle vicende siciliane e appassionato cultore delle tradizioni popolari, comprese le numerose leggende nate nell’arco di secoli e tramandate oralmente.
In questo libro, dal titolo significativo, lo scrittore concentra, in uno spazio relativamente breve, una raccolta di racconti mitologici e leggende siciliane, dai tempi più remoti, fino a sfiorare il tramontare del XIX secolo. L’autore ha scelto, volta per volta, quelle che ha ritenuto maggiormente significative fra le migliaia di esse, generate dal popolo siciliano in secoli di dominazioni straniere.
In modo particolare è rimasto colpito da una famosissima leggenda, quella di “Colapesce”, un fenomeno di uomo, amante del mare e divenuto anfibio figura argomento comune per molte Nazioni bagnate dal Mediterraneo che si contesero la sua nascita ritenendo un grande merito avere dato i natali a questo, fenomeno, in senso positivo, metà uomo e metà pesce, ma lui era e rimarrà sempre nato sulla costa siciliana fra Messina e Catania. In particolare degno di nota è quello che spessissimo questo eroe popolare viene accompagnato al re ed imperatore di Sicilia Federico II di Svevia, colui che venne chiamato: “Stupor Mundi”, “Fiaccola del mondo” realmente esistito per la storia della Sicilia ed il suo popolo da divenire leggenda e accostandolo a parecchie imprese di Colapesce, ignorando, come particolare superfluo, che il grande imperatore non poteva vivere tanto tempo come raccontato in vari secoli fautore delle molte fantastiche imprese di Cola, ma la tradizione popolare vive fuori dal tempo e dalla storia, e in questo modo anche Federico ha percorso i secoli grazie alle leggende popolari che videro in lui la gloria della Sicilia.

Prezzo del libro 15,50 – pagg. 245, copertina di Naire Feo, immagini interne dell’autore. Il libro può essere acquistato anche via internet – direttamente dalla Casa Editrice – UNI Service di Trento. www.uni-service.it/ 
A.A.

======================================================================================

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

per inserire il vostro testo o commento