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Italian  Artist 
Nucci  Vincenzo

92019   Sciacca

c.alessandri@libero.it

vincenzo_nucci@libero.it

www.vincenzonucci.it


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1. Angolo barocco: pastello - anno 2007      
2. Giardino mediterraneo, meriggio: pastello - anno 2007    
3. Lento meriggio di afa:  pastello - anno 2009
4. Sul far della sera:  pastello - anno 2009 
5.
Casa padronale: pastello - anno 2010  
6: Finestra sul mediterraneo: 
pastello - anno 2010

VINCENZO NUCCI – I PAESAGGI DEL SOLE di Claudio Alessandri

Ancora bambino, fui sottratto alle nebbie padane: con la famiglia mi trasferii in quella terra dal sole immenso, ustionante, tipico dell’estate siciliana, in un paesino non lontano da Palermo; piccole case bianche di calce lungo strade anguste, polverose ed abbaglianti, divennero la nuova realtà, lontana dalle angosce metropolitane, scrollate alle spalle esili di fanciullo. 

All’estrema periferia di quel paesino, verso il mare placido, affiancata all'antica tortuosa strada statale, sorgeva una piccola stazione con un altrettanto piccolo giardino irto di palme e di buganvillea: qui non si fermavano i treni “importanti”, questi sfrecciavano sferragliando e lanciando un fischio lacerante, quasi un insulto, ad atterrare qualsiasi residua speranza di quell’umile luogo. 

Nei pressi, nella parte signorile del paese, sorgevano alcune ville di villeggiatura, di una borghesia benestante, costruzioni non pretenziose ma desiderose di distinguersi dalle case “contadine”. E queste ville dall’atmosfera decadente, erano ornate da giardini fioriti in una confusione “selvaggia”, senza ormai alcuna pretesa, eppure orgogliosi di ospitare altissime palme al cui tronco “scagliato” si arrampicavano l’edera e fiori parassiti, rossi come il fuoco. 

Oggi, dopo tanti, troppi anni, rivediamo quelle case e quei giardini nei quadri di Vincenzo Nucci e la commozione ci assale: è la memoria che rivive e con lei la nostra gioventù sfrenata e felice. Queste nostre libere e liberatorie riflessioni, scaturiscono abbondanti osservando i numerosi oli e pastelli di Vincenzo Nucci e non possiamo non rimanere colpiti dai sapienti tagli di luce che segmentano il supporto senza mai interrompere una narrazione coerente e commovente. 

Nelle realizzazioni di Nucci si prova l’emozionante sensazione che la patina del tempo si sia stratificata su quei supporti, velandone la prorompente vitalità, eppure la negatività di una tale sensazione, per naturale magia, si muta in rigenerante luminosità solare; la policromia smorzata rende ancor più tangibile questa sensazione, regalando ai paesaggi rappresentati una corposità rarefatta. 

I paesaggi di Nucci non possono che essere siciliani. Tutto è siciliano … i tagli sulfurei dei raggi solari, le palme orgogliose della copiosa chioma, i rossi senza titubanze della bouganvilla, l’azzurro del cielo sereno, l’ocra invecchiato delle ville scrostate dal tempo e dall’incuria … tutto è siciliano, anche l’anima pervasa dai sentimenti di speranza e dalla volontà di un vivere felice e in armonia. 

Lo spessore del pastello e dell’olio donano senso tattile, reale come può essere la natura osservata con animo sereno e mai asservita alla violenza di un’umanità dall’angoscioso desiderio di distruzione. L’atmosfera delle opere di Nucci commuove chi è disposto a vivere nel mondo fatato della fantasia; non sono immagini soltanto accattivanti, decorativi: la bellezza esteriore di queste opere si sposa con i contenuti nobili, sublimi ed altruistici. 

Le realizzazioni di questo raffinatissimo artista, si avvalgono di un cromatismo originale, le cui variazioni tonali sono frutto, senza dubbio, di lunghe riflessioni e, principalmente, di una espressività che penetra profondamente nell'intimo dell'osservatore: una felice espressione sintetizzata in una tavolozza ispirata alla natura, dove non si avvertono gli acuti sgraziati di aggressioni istintive, che costringerebbero chi guarda ad una accettazione supina di idee non condivise. 

L’emozione che proviamo nell’osservare le opere di Nucci non vibra solo per piacere visivo ma nasce da un qualcosa che si risveglia dentro di noi ogni volta che abbiamo la ventura di imbatterci in un artista che reca in se il seme dell’originalità: e, in essa, scorgiamo ciò che il futuro darà a questa arte, ovvero certezza e consensi in contrapposizione alla banalità e alla presunzione sempre più dilagante in un mondo che cerca di volgarizzare anche i sentimenti più puri.

Claudio Alessandri