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Ciabattini Dr. Arch. Paolo
Via  della Moscova 12
20121   M I L A N O

info@paolociabattini.it

www.paolociabattini.it


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1. Rifrazioni:  tecnica mista su tela cm. 380x380
2. Rifrazioni:  tecnica mista su tela cm. 380x380
3. Rifrazioni:  tecnica mista su tela cm. 380x204
4. Rifrazioni:  tecnica mista su tela cm. 380x244
5. Rifrazioni:  tecnica mista su tela cm. 380x380
6. Rifrazioni:  tecnica mista su tela cm. 253x380

http://youtu.be/p6eU49eVFqo

http://www.youtube.com/watch?v=_tB0jaL11bE&feature=channel&list=UL

”Sono nato a Milano nel 1961. Nacqui in casa e, forse, è questo il motivo per cui sono attratto dall’ambiente domestico: il corpo è l’edificio dell’anima, che con esso condivide le terrene emozioni. La mia specialità è la sistemazione dinamica, ma anche scenografica, dell’abitare. Sin da giovanissimo amavo studiare la funzionalità degli spazi e degli oggetti in tutti gli ambiti in cui l’uomo trascorre la sua esistenza. Rendere fruibili i luoghi del vivere mi ha sempre dato una grande soddisfazione, creare sistemi funzionali mi ha sempre dato un forte senso di equilibrio. Tuttavia per circostanze non previste intrapresi gli studi di aeronautica, pur conservando una spiccata inclinazione all’arte e alla creatività in genere, già riconosciuta sin dall’età scolare, quando i miei insegnanti continuavano a indicarmi la strada dei licei artistici. Il volo mi fu comunque utile, nel prendere confidenza con lo spazio, per esempio, e quando, alla fine, scelsi di stare sulla via dell’architettura, compresi che le mie passioni segrete cominciavano a diventare realtà e non mi ha minimamente scoraggiato il fatto di esservi approdato tardi, perché questa scelta mi permetteva di rimettere in gioco la mia esistenza e non per capriccio, bensì per un’urgente necessità, perché nel frattempo ero diventato uno stimato imprenditore soprattutto nel mondo delle costruzioni. Studi teorici che affinassero le mie naturali doti di progettazione creativa erano il giusto complemento della mia attività. Frequentai quindi l’Istituto Europeo di Design a Milano, distinguendomi nei corsi di Interior Design per poi laurearmi in Architettura e Design presso l’Università degli Studi San Raffaele di Roma. A questo punto accadde che lo studio della storia dell’arte riaccese in me l’amore per la pittura ed ebbi la sensazione di trovarmi per la prima volta di fronte a un mondo di cui sentivo di fare parte, anche senza averlo mai conosciuto. Architettura, Arte, Design sono un trittico indissolubile: la strada che mi ero precluso a quattordici anni ora mi si riapriva di nuovo e mi invitava a percorrerla, finalmente, sino in fondo. Dovevo solo aver la forza di ascoltare il cuore e lo feci… Mi impegnai pertanto nei corsi di figura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, luogo che tuttora continuo a frequentare, perché, oltre al piacere di ascoltare lezioni di storia dell’arte, ho la possibilità di partecipare a incontri culturali e di confrontarmi con altri artisti soprattutto per la sperimentazione. La lettura dei saggi d’arte antica, moderna e contemporanea rimane uno dei miei maggiori interessi: è difficile, a mio avviso, dichiararsi artista senza conoscere l’evoluzione dell’arte stessa; non si dimentichi che Leon Battista Alberti aveva scritto: “il passato giustifica il presente”.

Dopo aver sperimentato la pittura figurativa sono approdato a quella astratta. Le poetiche contenute dalle mie opere spaziano ovunque, proprio come i luoghi della percezione sensoriale da me rappresentati attraverso effetti pitto-materici elaborati sullo studio delle rifrangenze di luce: sono stato più volte avvicinato all’Espressionismo Astratto americano che, tra l’altro, a me piace moltissimo, ma temo di essere distante da quello sia storicamente sia culturalmente, riconoscendomi meglio in una civiltà altamente tecnologica, come la nostra, in cui l’arte deve per forza ricercare l’espressività delle materie vive, delle metodologie operative, infine esprimere questo tecnicismo insito nella cultura aniconica contemporanea. Se poi il risultato è “espressionistico” sarà un effetto e non una causa. Il mio futuro? Sarà un continuo divenire di emozioni visive e sperimentazioni cromatiche.”